Questione di paragrafi
Scrivere un tema completo, conciso e ben focalizzato non è facile per nessuno e non sempre per questioni di capacità.
La nostra tradizione culturale italiana, infatti, ci fa concepire i testi come opere d'intelletto frutto d'ispirazione e non come un prodotto di un saggio artigianato.
Per questo, il modo stesso in cui le
tracce dei temi vengono somministrate nel nostro paese è tutto centrato sul
contenuto della traccia.
Ora si cita il pensiero di un grande personaggio, ora si descrive una questione di rilevanza sociale, ora si parte da una notizia riportata dai media.
Dopodiché, il testo della traccia invita lo studente a esprimere le sue
riflessioni e
opinioni.
Giustissimo.
Ma perché nessuno si accorge che
gli studenti si chiedono anche come devono scrivere questo tema, e non solo su che cosa?
Anche se dalla fine degli anni novanta la scuola italiana ha riformato la
prova d'italiano alla maturità con le famose
tipologie, il lavoro sulla forma del testo è ancora disatteso: le tracce sono cambiate - quando lo sono, perché potrei testimoniare che in molte classi si continuano a dare tracce dei tempi di mio nonno! - ma poi se lo studente abbia scritto un
articolo di giornale con le sue regole o un
testo argomentativo con le proprie caratteristiche, o una qualsiasi altra forma testuale ben definita, è una questione del tutto sorvolata dalla maggior parte dei docenti.
Come insegnante, ho sempre trovato utilissimo far lavorare gli studenti sulle
tipologie testuali perché è un lavoro che consente al docente di dispiegare a pieno la sua professionalità.
Ma non sono qui per parlare dei professori, bensì dei ragazzi.
Perché il lavoro sulle tipologie gioverebbe innanzitutto a essi.
Sapere che un
articolo si compone di tre parti, che un
saggio è fatto di introduzione-tesi-antitesi-argomenti tesi-argomenti antitesi-confutazione argomenti antitesi-conclusione, che l'
analisi del testo si fa introducendo il contesto dell'autore per poi spiegare il pezzo prima di chiudere chiedendosi che cosa abbia ancora da dirci oggi, sapere insomma
di quante parti deve comporsi il testo e che cosa ci dev'essere in ognuna delle sue parti è proprio ciò che i ragazzi vogliono sapere.
I ragazzi sono perfettamente consci dei loro eventuali limiti contenutistici, della loro arretratezza di conoscenze, della distanza d'interesse tra essi e gli argomenti proposti.
Se gli togliamo anche la possibilità di
produrre un testo che abbia almeno la forma giusta, è come infierire.