sabato 23 gennaio 2010

Saggio breve o tema generale? Roman Jakobson, aiutaci tu!


Il tema temuto
Alcuni studenti si chiedono perplessi che differenza ci sia tra il tema generale, il saggio breve, l'articolo e tutti gli altri "mulini a vento" contro i quali dovranno combattere all'esame di maturità.

La perplessità è giustificata dal fatto che si fa confusione tra i vari tipi di testo, le procedure per strutturarli e cosa si dovrebbe o non si dovrebbe scrivere in ognuno.






Quanti tipi di testo esistono?
Se guardiamo ai cosiddetti generi letterari, potremmo elencarne moltissimi: dalla poesia ai poemi, dal racconto breve al romanzo, dall'articolo al trattato, il testo scritto ha tante forme quanti sono i desideri dei lettori.

Dal punto di vista di chi scrive, invece, oggi si ragiona per tipologie: espositivo-informativo se devo spiegare o riferire, argomentativo se devo ragionare, regolativo se devo prescrivere, narrativo se devo raccontare, poetico se devo stupire.

Ci sono anche testi che semplicemente aiutano il lettore a leggere altri testi, come i dizionari.

Scrittori e lettori, infine, possono "dialogare" anche attraverso la scelta del font, i grassetti, le misure del carattere, i colori, tutti quei segni che affiancano il contenuto ma che a volte risultano determinanti, come nei fumetti dove boom o bang non sono solo quattro lettere ma riproducono l'effetto esplosivo nella forma delle lettere.

giovedì 21 gennaio 2010

5 modi per scrivere di più lavorando di meno


Tempus fugit
Gli scrittori abili esercitano la loro abilità soprattutto nello scegliere il momento adatto per scrivere.

La vera abilità è gestire il tempo ed evitare il rischio di impantanarsi in un testo che non ne vuole sapere di prendere forma mentre le lancette continuano a girare senza tregua.

Ma una gestione accorta dei preliminari della scrittura e la volontà di dire ciò che va detto senza tanti giri possono rivelarsi armi efficacissime per scrivere meglio in meno tempo.

Da anni mi dedico alla raccolta di tutti gli espedienti migliori per riuscire a scrivere testi in un terzo del tempo necessario, e questa raccolta la puoi trovare in Scrittura Rapida al PC, un vero e proprio armamentario tecnico con tutti gli strumenti necessari ad abbattere i tempi senza ridurre la qualità.

Eccone cinque.

sabato 9 gennaio 2010

Scrivere il finale: quella sporca, ultima riga


A sentire narratori come Raymond Carver o Patricia Highsmith il finale di un racconto - come il carattere dei personaggi e lo zampino del destino - va scoperto man mano che si scrive invece di prestabilirlo.

Invece nei testi espositivo-informativi, argomentativi e regolativi potrebbe valere addirittura la regola inversa: decidere sin dall'inizio il finale.

Non solo per una questione di coerenza semantica e tematica, ma per velocizzare la produzione e per iniziare subito a "riempire" il testo.

Quando ti accingi a scrivere non c'è miglior carburante che vedere il foglio bianco riempirsi a gran velocità, perciò è importante usare le tecniche giuste, come quelle che ti insegno in Scrittura Rapida al PC: scrivere testi in un terzo del tempo necessario.

Sì viaggiare
I narratori, si sa, amano vivere nel mondo possibile delle loro opere mentre le creano e molti di loro storcerebbero il naso all'idea di avere tutto pronto a tavolino.

Non a caso si dice arte di narrare e come ogni arte anche quella degli scrittori di fiction affonda nell'immaginario, nell'inconscio e nel non detto: ogni creazione è un viaggio il cui scopo è scoprire la meta.

Per far viaggiare anche i lettori, il testo dovrebbe traspirare di quella stessa aura di sospensione nella quale lo scrittore ha galleggiato durante la lavorazione.



Ogni scrittore di racconti sceglie in modo piuttosto arbitrario il finale: se la scrittura emana dalla vita, la vita - anche quella nel mondo fantastico di un libro - non finisce nell'ultima pagina ma è l'autore a smettere di riferirci gli avvenimenti di quel mondo.

Questo "potere" di mettere o meno fine alle storie consentiva agli aedi e ai rapsodi del mondo antico di "cucire" il finale di un mito con l'inizio di un altro e creare dal nulla nuovi poemi.

Lo stesso meccanismo permette a J. K. Rowling di accompagnare Harry Potter alla pensione, tanto che alcuni maligni pensano si faccia aiutare da qualche ghost writer, e anche a George Lucas di dire che lui aveva scritto i primi tre episodi della saga di Star Wars, girati solo negli ultimi anni, già negli anni settanta ma che per motivi economici scelse di partire dal quarto. Chi ci crede?

martedì 5 gennaio 2010

Tre libri in cambio di un post


Ho appena strappato il foglio con i titoli di tre libri cercati con vana speranza.

Poi mi ricordo di quanto è importante per chi scrive studiare i titoli - di qualsiasi cosa, di libri, articoli, post, film, trasmissioni ecc. - per

trarre ispirazione

e soprattutto

comprendere i principi base per crearne altri

Così da certosino ricompongo il foglio lacerato e leggo sul puzzle per ricavare spunti.

A spasso nel tempo... del racconto


Chi ha visto American Beauty di Sam Mendes ricorderà come tutto inizi dalla fine, con la voce narrante del protagonista già morto.

Si è parlato tanto dei contenuti sociologici di questo film ma non abbastanza di questa invenzione narrativa: in pratica noi vediamo - anzi, rivediamo - l'ultimo anno di vita del protagonista proprio dai suoi occhi perché si dice che in punto di morte tutti rivediamo "il meglio di" noi stessi.

Quindi, ciò che avviene prima lo vediamo dopo e viceversa, ciò che vediamo per due ore in realtà dura due secondi.

Scrivere richiede una particolare abilità: viaggiare nel tempo.


Vediamo più in dettaglio quanti modi ci sono per farlo.

lunedì 4 gennaio 2010

Il titolo è tutto, ma il sottotitolo non scherza!

La porta di ingresso
I titoli sono la porta di ingresso davanti alla quale il lettore si chiede se entrare o meno.

Ci sono porte aperte, porte socchiuse, porte a cui bussare, porte senza porta, solo con la cornice.

Ogni titolo dei nostri testi spinge il lettore a reagire in modo diverso.

Il titolo di questo post, per esempio, anticipa al lettore l'argomento e la struttura base del post che sta per leggere.

Questo vuol dire che il titolo può guidarti mentre scrivi, poiché fornisce una sorta di riassunto stringato degli argomenti di cui tratterai.

Per questo stabilirlo prima a volte rende più veloce il processo di scrittura, come ti mostro in Scrittura Rapida al PC: scrivere testi in un terzo del tempo necessario.

Dunque, ora il lettore, grazie al titolo, si è "affacciato" nel testo.

Ma non basta che lui metta il piede dentro.

Le altre porte di casa
Ci sono case in cui entri e ti trovi in un piccolo atrio angusto dal quale non capisci la "strada" da fare.

Ci sono anche case aperte, senza porte interne, senza tramezzi, open space nei quali la tua fantasia prova a disegnare i possibili percorsi e mentre stai tentando di passare nei trenta centimetri tra un divano e una libreria il padrone di casa ti dice "no, di qua!".

I sottotitoli permettono al lettore di scorrere immediatamente la mappa del testo e decidere se leggerlo tutto per davvero (cosa rara nel web) o "piluccare" laddove troverà parole allettanti.

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