sabato 28 luglio 2012

Sette motivi per cui non trovi ispirazione

Cantami, o diva... il prossimo post.

Sembra questo il lamento di molti blogger e scrittori, quando si accingono a scrivere qualcosa di nuovo, per hobby o per lavoro che sia.

I tanti romanzi abbozzati o mai cominciati nei cassetti sono solo l'esempio più eclatante di questo fenomeno.

Ed è anche il più comprensibile: un romanzo è un testo impegnativo, lungo, complesso e faticoso.

Ma un post?

Un articolo?

Un piccolo saggio?

Un tema?

Una relazione di lavoro?

Abbiamo bisogno di una musa che ci infonda l'entusiasmo?

Ci vuole uno spirito dall'alto per farci produrre qualcosa di leggibile?

E soprattutto, sarà davvero colpa delle circostanze o c'è qualche errore nel modo in cui ci pensiamo all'opera?


Io credo che la maggior parte dei blocchi dello scrittore, di cui lettori e corsisti mi parlano, siano imputabili alla persona stessa che dice di provarli.

A questa idea che la mano divina arriverà a salvarci.

A questo assurdo pensiero che la scrittura sia estro puro e non fatica artigiana.

Che scrivere, in pratica, sia una pacchia e non un lavoro (e che sono così fesso da appassionarmi a qualcosa di così difficile, poi?).

Invece, è proprio una questione di pretese.

E io ora voglio elencartele, le pretese che t'impediscono di sederti a scrivere quando ti serve.

Idee storte, scuse, razionalizzazioni, deresponsabilizzazioni.

Chiamiamole come vi pare.

Ma se vogliamo scrivere, tanto e bene, allora è il momento di smetterla col pretendere di...

  • scrivere un testo (di qualsiasi tipo) in tot tempo solo perché il metodo miracoloso diceva così
  • sederci a scrivere solo se il testo futuro ci appare alla mente come un miracolo già compiuto
  • scrivere una prima stesura perfetta, così da evitarci il durissimo lavoro della revisione del testo
  • sentirci sempre al sicuro, e quindi di non scrivere mai qualcosa di diverso, di rischioso, che stupisca innanzitutto noi stessi, senza timore per questo di perdere qualche lettore (acquistandone magari altri)
  • stare nei tempi di produzione del testo, quando sprechiamo la nostra sessione di scrittura a controllare ogni cinque minuti la mail o il profilo sul social network
  • non dover prendere nota di tutte le idee, le frasi, le soluzioni che la musa gentilmente durante la giornata ci sussurra con amore, e pensare che poi, quando sarà il momento di scrivere, ci farà la cortesia di ripetercele
  • scrivere solo ciò che l'estro e la libertà ci dettano, in nome di un estremismo creativo che produrrà solo confusione e altri, innumerevoli testi mai portati a termine, destinati a cassetti e files dimenticati nel pc
Crea la tua routine di scrittura, dedica ogni giorno lo stesso tempo, trova il momento per scrivere anche se non hai un'idea precisa, e fallo sempre senza mai venir meno a questo impegno.

Solo se farai tutto questo potrai allora trasgredire alla procedura, e nelle tue trasgressioni la musa ti apparirà in tutto il suo splendore.

1 commento:

  1. Questo è un bello testo su come avere la inspirazione. Mi ha piaciuto assai i suoi motivi e vorrei complementare, la inspirazione possiamo trovare sempre nel momento in cui parliamo con ciascun nella nostra vita oppure un insieme di azione che ci ha successo, possiamo portare sul foglio una esperienza che può servire a noi come una breve inspirazione. Devo dire di nuovo a te, che questo è stato un bel testo ed un bel blog. Congratulazione!

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