venerdì 30 marzo 2012

Guida rapida ai titoli efficaci

Gli strumenti che trovo più utili alla scrittura sono quelli in cui si riassumono procedure complesse in pochi passi semplici.

Del resto, questo blog ha come motto mosse facili per una scrittura efficace, quindi...

Ho scritto tanto sui titoli, da diverse angolature e seguendo percorsi molto differenti tra loro, per offrire quanto più materiale è possibile per la questione delle questioni, in ambito di scrittura funzionale: i titoli.

Ti invito caldamente a prestare la dovuta cura a questo pezzo di testo, sia perché l'esercizio con i titoli è il più produttivo e istruttivo che ci sia nella scrittura, sia perché è il classico biglietto da visita.

Un buon titolo non è per forza una roba stratosferica, a volte è più efficace titolare con estrema semplicità, come ho fatto oggi con questo post, dal titolo chiaro che più chiaro non si può.

In altre situazioni, può invece essere utile prenderla più alla larga e introdurre una dimensione più narrativa, retorica e affascinante sin dalle prime parole.

In ogni caso, voglio che questo post sia una sorta di scheda pratica da usare, più che da leggere, che ti permetta di inventare all'istante buoni titoli con l'aiuto di formule ultratestate e sempre valide.



Di che cosa si parla nel titolo?
La migliore domanda che potresti farti è questa.

Essa implica tre tipi di risposte, una relativa al contenuto, una relativa alla forma e un'altra ancora sull'effetto comunicativo.

In termini di contenuto, il tuo titolo può incentrarsi sul problema che andrai ad affrontare nel tuo testo, o sulla soluzione che proporrai (è il caso di questo post).

Circa la forma, la grande suddivisione è quella tra titoli-domanda e titoli-affermazione.

Infine, l'effetto comunicativo può essere determinato dalla posizione che il tuo titolo occupa tra due estremi, da una parte la pura chiarezza, dall'altra l'estrema originalità.

Un titolo troppo chiaro può rischiare di apparire scialbo e banale, mentre uno oltremodo originale può semplicemente essere incomprensibile.

Il titolo di questo post, come puoi notare, pende dalla parte della chiarezza, anche se la sua secchezza lo rende assolutamente preciso.

Numeri e parole
Se dovessimo dire di che cosa è fatto concretamente un buon titolo, numeri e parole sarebbe la risposta.

Se la presenza di parole può sembrare scontata in un pezzo di testo, quella dei numeri non è così ovvia.

Tuttavia, sai bene che quando un titolo annuncia un certo numero di informazioni nel testo a seguire, già questo può essere un valido motivo per il lettore nel proseguire la lettura.

Questo sia perché il lettore si fa un'idea della lunghezza del testo, sia perché il titolo ci dice in quanti passi raggiungeremo l'obiettivo finale.

Cinque trucchi per un post di successo, Otto cose delle quali non puoi assolutamente fare a meno o Due o tre cose sulla scrittura che ho imparato dal tango sono solo gli ultimi titoli numerici che ho adottato io stesso.

Ma torniamo alle parole.

Le parole più potenti, in un titolo, sono quelle che fanno capire esattamente che cosa insegnerai al lettore, quali informazioni importanti egli potrà incamerare grazie alla tua scrittura.

Trovare il proprio lettore e tenerselo stretto, Il segreto per scrivere post in modo rapido ed efficace o Di che cosa deve parlare un testo persuasivo sono esempi di titoli dai quali si evince subito il contenuto.

Se vuoi assicurare massima potenza al tuo titolo, perché non provare a coniugare numeri e parole in formule a doppio taglio?

Titoli come Le sfide della scrittura: come vincerle in cinque passi o Tre facili modi per movimentare la tua prosa, oltre a chiarire di che cosa si parlerà nel testo, annunciano anche di quanti pezzi si compone la soluzione proposta.

Buon titolo a tutti.

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