mercoledì 28 dicembre 2011

Il 2011 di Scrivibene

Avere la tua attenzione è una grande soddisfazione per me.

Grazie per avermi seguito.

Ecco per te una rassegna del meglio di quest'anno trascorso insieme.

L'ispirazione divina
Che cosa accadrebbe se adattassimo i Dieci Comandamenti biblici alla nostra amata scrittura?

A partire da questo stimolo creativo, ecco un decalogo utile, efficace e persino divertente per non commettere "peccati" di scrittura.

Scrivere da presocratici
Dopo i Dieci Comandamenti, un altro caposaldo della cultura antica: i quattro elementi.

Esiste una scrittura che sia come l'acqua, il fuoco, la terra, l'aria?

In che modo questi elementi possono costituire un ingrediente stimolante e creativo per pensare, costruire e realizzare i nostri testi?

Scoprilo in questo post.

Peggio di così...
A volte funziona molto di più spiegare quali sbagli evitare che tentare di spiegare quali mosse giuste compiere.

In questo ottalogo, la ricetta per fallire a colpo sicuro con la tua scrittura.

Leggila ma non provare a eseguirla, perché funziona.

Non dire gatto...
Se non l'hai nel sacco, dice il detto.

Poiché nel sacco della mia vita di gatti ne ho tre, posso dirlo senza timore di smentita.

E mai avrei pensato ai gatti come maestri di scrittura, finché non ho provato a scrivere questo post e a riflettere sul nesso tra il mio rapporto con loro e quello con i lettori.

Miao.

Il segreto dell'urna
Dopo le elezioni amministrative della scorsa primavera, tutto il paese ha potuto riflettere sugli effetti - positivi e nefasti - di un certo tipo di comunicazione e anch'io l'ho fatto in questo articolo.

Da come andò la competizione elettorale, si può trarre una lezione importante da spendere anche nel campo della scrittura, su come la semplicità e la chiarezza paghino sempre, a dispetto dei tentativi di manipolazione.

Le parole dell'amore
Il lessico dei sentimenti è molto potente e utilizzarlo per costruire testi di tutt'altro argomento, condendoli di metafore e similitudini appropriate, può risultare travolgente.

Per questo, anche per noi scrittori funzionali, un piccolo dizionario amoroso può diventare una chiave decisiva per scardinare l'attenzione del lettore.

Oltre il blocco
Un argomento sempre molto gettonato, ritorna in questo post su come superare il blocco dello scrittore.

Non è un problema che si possa risolvere una volta e per sempre, siamo esseri abitudinari e l'assuefazione ci coglie anche per le tecniche creative, così periodicamente abbiamo bisogno di nuovi stimoli e nuove strategie.

Parola di Chuck
Una lezione di giornalismo, etica, realismo e personalità, non da un Pulitzer o da una prima firma di quotidiano, bensì dal più irriverente scrittore statunitense, Chuck Palahniuk che nelle prime pagine di Ninna Nanna pone un serio dilemma per chiunque voglia cimentarsi nella scrittura dei fatti.

Un invito alla lucidità, irrinunciabile.

Chiedete e vi sarà dato
Nella maggior parte dei casi, il motivo per cui gli altri non ti danno ciò che vuoi sta nel fatto che non glielo chiedi.

È vero anche il contrario: la maggior parte delle volte che chiedi, gli altri rispondono dando.

Vale anche nella comunicazione scritta?

Clicca subito qui per leggere il post e scoprirlo.

Il vantaggio di leggere
In ogni testo non dovrebbe mai mancare, per il lettore, un concreto vantaggio acquisibile alla fine della lettura.

Sono i vantaggi a muovere la motivazione delle persone.

Per questo, se vuoi scoprire come invogliare i lettori a visitare le pagine che desideri, a cliccare sui link che gli dai, a fare la mossa che tu vuoi indurli a fare, allora non puoi assolutamente perdere questo articolo: clicca qui.

Dove vanno i linguaggi
Alla deriva, come i continenti.

Lo dimostra la storia delle lingue e lo puoi constatare se ascolti e leggi con attenzione quanto viene prodotto in giro dalle persone.

Che una lingua si trasformi è un fenomeno naturale accettabile.

Quando però il cambiamento linguistico è indice del cambiamento delle persone, allora i risvolti si fanno più seri, come nei casi citati in questo post.

Regalo di Natale
Una procedura concreta per scrivere articoli e post, passo dopo passo, efficace e rapida?

Ho pensato sarebbe stato un buon regalo natalizio per tutti i lettori.

Anche se Natale è passato, puoi ancora venire a scartare il tuo regalo, cliccando qui.

domenica 25 dicembre 2011

Le sfide della scrittura: come vincerle in cinque passi

Se dovessi dire quali sono le tre battaglie fondamentali da affrontare, quando si vuole scrivere un qualsiasi testo, potrei dire che esse sono:

  • come iniziare
  • come tagliare il superfluo
  • come concludere
In realtà, tutte e tre le battaglie sono episodi di un'unica guerra aperta il cui obiettivo è la conquista di una comunicazione chiara e consapevole.

In pratica, se queste tre sfide si ripresentano in tutta la loro asprezza, è segno che non hai compreso ancora bene cosa stai cercando di fare col tuo testo.

Non preoccuparti, di soldati come te ce ne sono tanti, in giro, me compreso.

Mi occupo da molto tempo di questa guerra e una delle migliori strategie per il successo l'ho esposta qui in Scrittura rapida al PC, per scrivere testi in un terzo del tempo necessario.

Per vincere queste tre sfide, puoi mettere in atto una procedura per dare maggior chiarezza ai tuoi obiettivi, e pervenire a un testo limpido.

Questa procedura ti aiuterà a iniziare il tuo testo senza titubanze, a portarlo a termine e, soprattutto, a non tergiversare, assicurandoti così di scrivere solo ciò che conta.

Seguimi.

giovedì 22 dicembre 2011

Gli auguri scritti: quante forme conosci?

Come scrivere un biglietto d'auguri in tre facili mosse puntualmente ritorna al primo posto della classifica dei post più letti di questo blog, in concomitanza con le festività.

Si vede che c'è un bisogno diffuso di aiuto nella scrittura degli auguri per amici, parenti, conoscenti e chissà chi altro.

Come possiamo fare dei buoni auguri scritti?

domenica 11 dicembre 2011

Il segreto per scrivere post in modo rapido ed efficace

L'altra sera guardavo un thriller con Denzel Washington, una storia che dal poliziesco vira poi in puro esoterismo, però ben costruito e capace di farmi restare incollato a guardarlo, nonostante non ami per niente le storie fuori dalla realtà.

Certo, se il personaggio del poliziotto avesse deciso verso la fine di mollare, di non provare a sconfiggere questo spirito nemico e magari avesse scelto di ritirarsi in pensione anticipata nel mar dei Caraibi, oppure se il fantasma in questione avesse cambiato idea, scegliendo di non rompere più le scatole al poliziotto, penso che avrei scritto direttamente al regista e non certo per complimentarmi.

Un thriller ha una formula ben precisa, nella quale l'investigatore non può mollare e l'antagonista non può essere colto da attacchi di bontà, altrimenti ci facciamo restituire i soldi.

Le storie di genere hanno schemi ben precisi e ce li hanno perché funzionano, perché il nostro cervello è capace di riconoscerli e di attivare le nostre capacità di previsione e di anticipazione: ci aspettiamo che accada qualcosa di terribile, parteggiamo per i buoni, ci emozioniamo ed eccitiamo nei momenti di conflitto tra i personaggi, e in qualche modo sappiamo che proveremo tutte queste cose ancora prima di vedere il film o leggere il romanzo.

Anche la scrittura funzionale risponde alle stesse regole, anche un post ha uno schema che il lettore riconosce in modo implicito.

Se t'interessa scrivere articoli e post, è meglio che tu conosca in modo esplicito questi schemi.

mercoledì 30 novembre 2011

Il mensile di Scrivibene: Novembre 2011

Questo mese abbiamo parlato di:

Persuasione e scrittura
Gran parte di coloro che seguono questo blog sono interessati a scrivere per convincere.

In questo post, Di che cosa deve parlare un testo persuasivo, potrai trovare l'elemento cardine attorno al quale far ruotare l'interesse di chi legge: i vantaggi.

Perché mai, altrimenti, una persona dovrebbe spendere il suo tempo a leggere le nostre parole, se non in cambio di un vantaggio che possa realmente cambiare qualcosa nella sua vita?

Analfabetismo di ritorno
È il fenomeno sottolineato più volte anche dal nostro illustre linguista Tullio De Mauro che, qualche giorno fa, ha evidenziato dati allarmanti sulle capacità di letto-scrittura degli italiani.

Nel mio (molto) piccolo, ecco, in questo articolo, una personalissima indagine sulle mostruosità comunicative nelle quali ci si può imbattere di questi tempi.

Poi dicono che c'è la crisi: per forza, abbiamo fallito la questione-istruzione su tutti i fronti...

Perché il tuo foglio bianco rischia di non colorarsi mai
Per alcune persone, sedersi a scrivere e farsi venire delle idee volontariamente è un vero tormento.

Non si tratta per forza di persone con poca dimestichezza o con evidenti limiti.

Più spesso, sono persone che vivono secondo modalità che le allontanano dalla creative-zone intorno alla quale invece è importante bazzicare sempre, se si vuol essere pronti a buttar giù parole su parole.

Ho raccolto in questo post i principali motivi per i quali il bianco del tuo foglio diventa sempre più abbagliante, indicando anche come "sporcarlo" e uscire dal blocco dello scrittore.

lunedì 21 novembre 2011

Come svegliarsi dall'incubo del foglio bianco

Il bianco di un foglio - o di una pagina elettronica - che non si riempie in alcun modo di idee, parole, frasi e testi è veramente l'incubo ricorrente degli scrittori.

Nessuno di noi, amanti della penna e dei tasti, si salva da questa sciagura.

A chi tocca, però, dare la sveglia dall'incubo?

Sempre a noi, ovvio.

Nonostante l'immacolato terrore, dobbiamo spremerci e iniziare a macchiarlo d'inchiostro o a pigiare le letterine sui pulsanti.

Un impegno da onorare con fede: la fede nel testo che verrà.

Detta così, è proprio dura.

Siamo sicuri che solo l'impegno sia necessario?

Non c'è nulla che possiamo fare al fine di scongiurare tutto questo biancore che periodicamente dobbiamo affrontare?

Se il foglio bianco ti riempie di terrore troppo spesso, ci sono esattamente tre cose che non stai facendo a dovere.

venerdì 18 novembre 2011

Scrivere bene, ma c'è la crisi

la foto qui a sinistra l'ho scattata qualche tempo fa, uscendo dal supermercato.

La scritta era incollata con lo scotch su una vetrina in allestimento.

Ma guarda che rompiscatole puntiglioso, potrebbe pensare qualcuno e forse anche tu.

Però courricolum era veramente irresistibile.

Prima reazione: risata.

Seconda reazione: constatazione della scarsità informativa del volantino.

Terza reazione: idea di farci su un post.

domenica 6 novembre 2011

Di che cosa deve parlare un testo persuasivo

Parliamo dei vantaggi!
La regola più importante per un testo coinvolgente è sottolineare i vantaggi, non le caratteristiche.

In altre parole, identificare i vantaggi sottostanti a ogni caratteristica del servizio, delle informazioni o dei prodotti che stai dando ai lettori, perché sono questi che lo spingeranno ad agire.

lunedì 31 ottobre 2011

Il mensile di Scrivibene: Ottobre 2011

Ecco di che cosa abbiamo parlato negli ultimi trenta giorni!

Quando l'informazione puzza!
Un esempio di giornalismo discutibile ha dato vita in modo spontaneo e immediato a questo post, utile perché a volte sapere che cosa non fare è più istruttivo che cercare come fare bene.
Tra l'altro si parlava della mia città, come facevo a tenere la bocca chiusa (anzi, le dita ferme)?

Per sempre
Proprio qualche giorno dopo la dipartita di Steve Jobs era pronta la nuova videolezione Come rendersi indimenticabili che vede al centro dell'esposizione l'arcifamoso spot del Macintosh Apple del 1984 girato da Ridley Scott, a sua volta ispirato al romanzo di Orwell.
Una scatola cinese di capolavori, incastrati l'uno nell'altro, che cerco di "smontare" affinché tutti possano capire che cosa significa restare nella storia, per sempre.
Vai subito a leggere il post!

Convincimi!
Questa è la sfida implicita che il lettore ti chiede.
Questo il post che devi leggere per accettarla e vincerla.

Quanto sei autorevole?
Se vuoi comunicare con le tue parole e vuoi creare seguito con le tue informazioni, allora devi porti seriamente questa domanda.
Leggendo questo articolo, ti sarà più facile capire che cos'è l'autorevolezza di un autore, di che cosa si compone e come la si può trasmettere.

sabato 22 ottobre 2011

A come Autorevolezza



Conosci Otello Celletti?

Non posso ascoltare la tua risposta ma se è un no sappi che dentro di me sto dicendo ahi ahi!

Nel 1960 Luigi Zampa realizza un film mitico, Il vigile, e Alberto Sordi scolpisce una delle figure memorabili dell’italiano.

Un disoccupato squattrinato e senza grande voglia di lavorare ha la grande occasione di entrare nei vigili urbani.

Il riscatto è alle porte: finalmente potrà entrare nel bar, accompagnato da suo figlio, e raggelare gli avventori, sempre pronti a fargli una pernacchia al suo ingresso, con la sua nuova impressionante divisa da poliziotto motociclista.

Infatti, dopo il canonico Buongiorno a tutti, al burlone di turno la pernacchia per poco non gli va di traverso di fronte alla divisa.

lunedì 17 ottobre 2011

Com’è fatto un testo che convince

Ricordi il discorso sulle funzioni linguistiche?

La scrittura che convince ha la sua base forte nella funzione persuasiva, anche se i testi persuasivi possono assumere facce differenti.

L’anima è sempre quella.

Come infondere quest’anima a ogni cosa che scriverai, sia essa un post, un ebook, un report, una lettera?

L’efficacia di un testo che convince si raggiunge così.

domenica 9 ottobre 2011

Come rendersi indimenticabili

Steve Jobs è uscito di scena proprio nel momento più alto di questa recente ondata della Apple, grazie ai vari prodotti della nuova era comunicativa, come i vari I-qualcosa.

Si è trattato però di un uomo eccezionale, capace di creare crisi di coscienza negli statunitensi, di fronte al dilemma meglio PC o Mac?

Si racconta che quando Jobs venne a sapere l'idea su cui Ridley Scott avrebbe lavorato per lo spot del computer Macintosh, del 1984, il suo entusiasmo salisse a livelli incommensurabili: un grande soggetto e un regista al passo coi tempi, con la supervisione di un manager unico al mondo, pronti a lanciare - durante la finale del Super Bowl - la reclame più famosa e premiata della storia della pubblicità.

Nello spot, il Macintosh è come l'età moderna che aiuta gli uomini a uscire da un oscuro medioevo, preso direttamente dalle pagine di 1984 di George Orwell, al quale dobbiamo - ahimé! - l'invenzione del Grande Fratello, il cui nome ha fatto venire strane idee ai programmisti televisivi di oggi.

Il racconto orwelliano si mescola alla realtà dello sviluppo tecnologico degli anni ottanta, il Mac esce nello stesso anno profetizzato dallo scrittore britannico, il palcoscenico scelto dai dirigenti Apple è l'evento sportivo-televisivo più visto da sempre negli Stati Uniti.

Come andò?

Che i telegiornali, nei giorni a venire - e poi i libri, i programmi televisivi, i corsi universitari, i masters in telecomunicazioni negli anni seguenti - hanno continuato a replicare questa perla degli audiovisivi.

Oggi puoi comprendere meglio anche tu l'incredibile ingegno che si cela dietro questo capolavoro, nella nuova lezione speciale che ho preparato per te: Come rendersi indimenticabili.

Ti aspetto.

sabato 1 ottobre 2011

Giornalismo (e) spazzatura

Indeciso se scrivere questo post qui, su www.scrivibene.com o se farne una disquisizione di comunicazione persuasiva e manipolatoria in www.studialamente.com, alla fine ho scelto di semplificare, osservando la questione da un punto di vista meramente compositivo.

Ma che stai a ddi', sarà la tua domanda di lettore...

Poiché il caro presidente Napolitano è in visita a Napoli, saltabecco tra i quotidiani online per "piluccare" qualche notizia, e trovo questo curioso pezzetto su Il Giornale in cui si dice che con l'arrivo del presidente succede il miracolo (notare la contaminatio tra sintassi italiana e dialettale, in standard diremmo accade il miracolo, a Napoli diciamo succede o è succieso...): strade e piazze pulite.

venerdì 30 settembre 2011

Il mensile di Scrivibene: Settembre 2011

Titolo qua, titolo là!
Non uno ma ben due post sul tema titolo, sicuramente uno degli elementi basilari della comunicazione scritta.

In Si è spento l'uomo che si è dato fuoco! - titolo mutuato direttamente da un vero articolo giornalistico - potrai comprendere gli ingredienti di un titolo efficace e da lì approfondire con altri post sull'argomento.

Da Come scrivere titoli che funzionano potrai capire qualcosa in più sugli effetti di un titolo potente ed estrarre una comoda check list per mettere a punto i titoli dei tuoi testi.

Comunicare bene
Sei una persona che ha la faccia tosta di chiedere o temi, con le tue richieste, di infastidire gli altri?

La comunicazione scritta online si basa - per il cinquanta per cento - sull'indurre il lettore ad agire, ma per ottenere questo risultato, a quali magici accorgimenti bisognerà ricorrere?

Come dice un vecchio adagio, chiedete e vi sarà dato: questo e altro ancora in Essere un genio della comunicazione e fare la differenza.

Oltre il talento c'è di più
Che cosa rende la lettura un'esperienza appagante, tanto da far venire voglia di leggere ancora?

Non pensare che i testi siano diversi da qualsiasi altro bene in grado di dare piacere.

Al lettore piace riconoscersi nelle parole che legge, sapere che dopo la parola fine si sentiranno più felici e che tu sei lì per loro, per rispondere alle loro domande e cercare di soddisfare le loro aspettative.

Scrivere bene: quando il talento non basta ti svela che cosa vuol dire lavorare al contenuto per renderlo desiderabile agli occhi dei tuoi lettori.

mercoledì 28 settembre 2011

Come scrivere titoli che funzionano

Ogni volta che arrivano gli esami, uno dei miei post, La scaletta: organizzare le idee in modo appropriato balza nuovamente in testa alla classifica dei più cliccati.

Non solo perché la parola scaletta lo fa trovare a chi cerca nei motori ma anche perché il titolo esprime esattamente il pensiero di chi quella ricerca la sta facendo.

Sii consapevole dell’importanza del titolo, quando ti prepari a pubblicare un tuo testo.

Ecco un paio di considerazioni per aiutarti a tenerlo presente.

sabato 17 settembre 2011

Essere un genio della comunicazione e fare la differenza

I tuoi lettori fanno quello che ti aspetti?

Cliccano i tuoi link, scaricano i tuoi Report, si iscrivono alle tue iniziative?

No?

Tra pochissimo, allora, inizieranno a farlo.

Ti basterà inserire nei tuoi testi questo magico pulsante per migliorare in modo impressionante il numero delle risposte positive.

Il segreto, la tecnica da maestro, la bacchetta magica per coinvolgerli è... chiederglielo.

Ti aspettavi tutt’altra cosa?

Credi stia tergiversando?

Certo, cosa c’è di magico nel chiedere a qualcuno di fare qualcosa?

Sembra così ovvio.

Eppure, la maggior parte dei testi non lo fa.

Ergo, la maggior parte dei testi non produce i risultati voluti.

La scrittura che funziona ha bisogno di fare richieste precise
Funziona davvero in modo così potente, dire ai lettori cosa fare?

No.

Non mi sto contraddicendo.

Prima ti ho detto che funziona e ora ti dico che non funziona in modo così potente.

Non sono impazzito.

Voglio solo dire che funziona in modo così potente a patto che tu abbia catturato l’attenzione del lettore con un grande titolo, l’abbia trattenuta, con un grande incipit avvolgente, l’abbia rinsaldata, facendo capire al lettore quali vantaggi otterrà continuando a leggere, e allora sì che funzionerà.

Ora capisci che non si tratta di una magia ma di artigianato.

Devi dire ai lettori cosa fare di preciso, come farlo, cosa fare proprio ora che hanno finito di leggere.

Scopri subito i dettagli fondamentali qui sotto (ecco, l’ho appena fatto!).

giovedì 8 settembre 2011

Scrivere bene: quando il talento non basta

Ah, trovare messaggi come questi!

Sono assolutamente entusiasta della utilità e soprattutto dell'alta qualità delle informazioni che veicoli attraverso i tuoi blogs e i prodotti che proponi. Cosa abbastanza rara da trovare in giro per il web.
Sto ultimando di leggere "Scrittura rapida al pc" che ho acquistato da pochi giorni e ti benedico per la quantità di spunti e informazioni interessanti che mi stai dando. Quindi che dire...io i tuoi prodotti li comprerei tutti ad occhi chiusi ma forse sono di parte. La scrittura, i libri e tutto ciò che ne ruota intorno sono pane per la mia anima.


Non è per vanteria che inizio questo articolo con questo testimonial, ma perché è il modo migliore di farti capire qual è il vero obiettivo del tuo, del mio, e del nostro lavoro: comunicare cambiando la vita delle persone.

Questo messaggio in particolare non è stato spontaneo ma frutto di un sondaggio, quindi io sono andato a "bussare alla porta" dei miei interlocutori, avrebbero potuto annoiarsi, avrebbero potuto dirmi ma cosa vuole questo qui, non solo non lo hanno fatto ma l'ottanta per cento delle persone che hanno risposto mi hanno manifestato stima, apprezzamento e interesse perché quello che ho dato loro funziona.

La volta scorsa abbiamo parlato della buona scrittura, della confezione, con questo post.

Oggi parliamo di quel che c'è dentro: il contenuto.

Se il contenuto non fosse stato buono, non avrai mai potuto leggere simili apprezzamenti per il mio lavoro.

Se però stai pensando che io sono stato in grado di ottenere certi risultati perché sono io, mentre tu non ci riuscirai perché sei tu, ossia se credi sia una questione di genialità, di talento, di esserci portati, ti sbagli di grosso.

Il talento non è sufficiente, la strategia è di gran lunga più importante.

Non si tratta solo di dire cose interessanti, ma anche di dirle dando loro un ordine, una cadenza, una struttura che dia vita al vero e proprio dialogo con gli interlocutori, perché ricordati sempre che siamo in una relazione di scambio.

Anche se non posso trattare l'argomento contenuto in un solo articolo, lasciami iniziare da un punto ben preciso.

giovedì 1 settembre 2011

Si è spento l'uomo che si è dato fuoco!

Parliamo subito di buona scrittura.

Nell'idea stessa di buona scrittura, per me, sono comprese tutta una serie di regole affinché ciò che scrivi abbia determinati effetti su chi leggerà.

Prima di continuare, lasciami precisare una cosa fondamentale: il contenuto è una cosa, la buona scrittura è un'altra.

Puoi scrivere malissimo un pezzo con una grande idea, e puoi far sembrare grandioso un altro pezzo che in realtà parla di bazzecole, solo perché lo hai scritto alla grande.

Il lettore si accorgerà della qualità dell'idea e del modo in cui scrivi solo leggendo - o ascoltando, o guardando - ma per indurlo a dedicarci la sua attenzione avremo bisogno di invitarlo.

L'invito deve avvenire con un grande titolo.

Come il titolo di questo articolo, tratto dal Giornale di Sicilia, colpisce perché crea un corto circuito nella mente del lettore (oltre alle risate...).

Questo è l'effetto: stupore, meraviglia, voglia di approfondire per vedere se davvero si parla di quella cosa lì.

La buona scrittura comincia dal titolo, e ideare un titolo efficace è una vera e propria arte.

lunedì 1 agosto 2011

Chi altro vuole guadagnarsi da vivere scrivendo?

Ti fanno una sola domanda. Poco prima di diplomarti alla scuola di giornalismo, ti chiedono di immaginarti nei panni di un reporter. Lavori in un importante quotidiano di una grande città e una sera, la vigilia di Natale, il caporedattore ti spedisce a indagare su un caso di morte.
La polizia e l'ambulanza sono già sul posto. Il corridoio dello squallido condominio è già stipato di vicini in accappatoio e ciabatte. Nell'appartamento c'è una giovane coppia che singhiozza accanto all'albero di Natale. Il figlio è morto soffocato da uno degli addobbi dell'albero. Raccogli i dati che ti servono, nome del bambino, età e via dicendo, dopodiché torni in redazione che è quasi mezzanotte e riesci a finire l'articolo giusto in tempo per mandarlo in stampa.
Lo fai leggere al caporedattore e lui te lo stronca perché non hai scritto di che colore era l'addobbo. Rosso o verde? Vederlo era impossibile, e a te non è venuto in mente di chiederlo.
Dalla tipografia strillano che bisogna chiudere la prima pagina, e tu hai solo due scelte.
Chiamare i genitori e farti dire il colore.
O rifiutarti di chiamarli e perdere il lavoro.
[...]
Quella domanda di deontologia devono per forza fartela a fine corso, perché a quel punto non puoi più tornare indietro. Hai le rate del prestito studentesco da rimborsare. A distanza di anni e anni, il sottoscritto è giunto alla conclusione che il vero senso della domanda è: Sei sicuro di volerti guadagnare da vivere così?

Certo, è un pezzo di fiction tratto da Ninna Nanna, e in più l'ha scritto Chuck Palahniuk che non ci va certo piano.

Però la domanda ci riguarda tutti, appassionati di scrittura, aspiranti scrittori e giornalisti, blogger e produttori di parole e (si spera) di significati:

Sei sicuro di volerti guadagnare da vivere così?

Buone vacanze...

giovedì 28 luglio 2011

Il mensile di Scrivibene: Luglio 2011

No block!
Puoi superare il blocco dello scrittore e la paura del foglio bianco in centinaia di modi, alcuni dei quali sparsi nei vari articoli di questo blog.

Ma quel blocco potrebbe anche essere un segnale di un disagio maggiore, che deve spingerti a rimettere in discussione il tuo rapporto con la scrittura e con gli argomenti a cui di solito ti dedichi.

Prova a farlo con i consigli di questo post:

Blocco dello scrittore: vuoi superarlo anche tu?

Evitare è meglio che fare
Mi piace moltissimo parlare di come fare bene qualcosa, concentrandomi su come non farla male.

Il vecchio adagio che recita prima regola: non peggiorare è sempre valido, anche nella scrittura.

In mezzo alla caterva di parole che circolano in rete - e alla quale contribuisco con impegno! - uno dei parametri principali per giudicare la validità di un testo è il suo indice tedioso.

Leggi qui Come non scrivere un articolo noioso ed evita anche tu lo sbaglio di cercare di fare le cose giuste!

Giocoleria di parole
Mettiamo insieme vocaboli, cercando di ottenere testi che siano qualcosa in più di un'accozzaglia di parole.

Non ci dimentichiamo, però, che il legame biologico dei nostri testi è sempre quello: la grammatica, la sintassi, la retorica, l'arte di creare successioni di termini capaci di suscitare un moto, una reazione, un sussulto in chi legge.

Ecco per te Tre facili modi per movimentare la tua prosa, perché nella lingua si celano tutti i segreti per una buona scrittura.

Hai fatto bene i tuoi calcoli?
Molte persone ritengono di essere portate o per le lettere o per la matematica.

Probabilmente hanno ragione: le due scienze attivano proprio parti diverse del nostro cervello.

Ma dal versante della scrittura, è bello immaginare che queste due arti possano aiutarsi a vicenda.

Così, nell'attesa che un matematico scriva un articolo sull'aritmetica letteraria, puoi leggere subito qui in cosa consista La scrittura aritmetica.

sabato 23 luglio 2011

La scrittura aritmetica

Qualcosa di elementare
Come andavi a scuola?

Come te la cavavi, intendo.

Date le mie esperienze di insegnante per adulti, so che certe conoscenze, anche le più basilari, si perdono inevitabilmente nei meandri della memoria.

So anche che alcune persone, per sopportare meglio la sconfitta, preferiscono dichiararsi costituzionalmente incapaci dicendo ah, io per quella materia non ci sono mai stato portato...

Ma qui parliamo dell'ABC, anzi, del più, meno, per e diviso.

Cosa c'entrano le quattro operazioni aritmetiche con la scrittura?

sabato 16 luglio 2011

Tre facili modi per movimentare la tua prosa

Scrivere in modo chiaro è la prima regola.

Ma se ogni eccesso è difetto, anche un eccesso di chiarezza e semplicità certe volte può "ammazzare" l'interesse del lettore.

Un testo troppo lineare, troppo preciso, troppo scorrevole cela un paradossale rischio di annoiare.

Ognuno è misura di sé stesso: a te stabilire quanto indugi in certe soluzioni e quanto invece riesci ad alternarle.

Se tendi a infastellare la tua scrittura di aggettivi, avverbi, gerundi e altre parole "rallentanti" allora è giusto insistere sulla semplicità estrema.

Se però scrivendo non fai che limitarti sempre e soltanto a soggetto, predicato e complemento, rinunciando a qualsiasi parola in grado di aggiungere un po' di sapore, allora o le tue informazioni sono davvero irrinunciabili oppure il lettore ti leggerà con meno frequenza perché gli lasci addosso una sensazione di "asciutto" che alla lunga irrita.

Ecco tre facili modi per movimentare la tua prosa, camminando sul filo della leggibilità.

giovedì 7 luglio 2011

Come non scrivere un articolo noioso

Giusto o sbagliato?
Quando vuoi spiegare a qualcuno come si fa una certa cosa, ti viene naturale dirgli che cosa deve fare.

Come insegnante di turno, hai in mente il risultato giusto al quale vuoi portare l'altra persona e quindi gli dici le cose giuste da fare.

lunedì 4 luglio 2011

Blocco dello scrittore: vuoi superarlo anche tu?

Non ho abbastanza idee.


Non riesco a concentrarmi su nessuna idea in particolare.


Ho iniziato tre romanzi, due racconti, quattro articoli e sei ebook ma sono alle prime pagine.

Ti riconosci in una di queste situazioni?

Bene: si chiama blocco dello scrittore.

Tanto se n'è parlato e se ne parlerà, anzi, qui trovi altre importanti informazioni su questa piaga.

domenica 26 giugno 2011

Il mensile di Scrivibene: Giugno 2011

Se potessi avere tanti post al mese...
Da oggi puoi leggere ogni mese un riepilogo dei post e delle iniziative pubblicate su www.scrivibene.com.

Il mensile ti permette di avere sott'occhio le informazioni più recenti e di fare ricerche più rapide e mirate all'interno del blog.

Per un aggiornamento costante, lascia il tuo nome e il tuo indirizzo email qui accanto: è gratis e in omaggio riceverai In principio era il verbo, il mio primo, storico Special Report!

A proposito di Special Report...
Qualche post, anche se ben scritto, a volte non basta per avere davvero tutte le informazioni necessarie a scrivere e il tempo per cercarle e trovarle può diventare infinito.

Certo, chiunque può acquistare in libreria o in rete libri, manuali, corsi con le informazioni giusti ma il panorama dei testi è troppo vasto per fare l'acquisto giusto, capace di soddisfare tutte le esigenze.

Se poi il tuo problema non sta nella scrittura in sé ma nella gestione di quest'attività, allora la quantità di cose da sapere cresce di pari passo col tempo e col denaro necessario per procurarsele.

Dalla pagina Gratis per te puoi scaricare gli Special Report gratuiti di www.scrivibene.com:

Per la serie Come fare a...
Forse non lo sai ma ci sono otto semplici modi per farti leggere di più: metterci l'anima, a volte, non basta, lo so.

Per far funzionare la tua scrittura puoi anche ricorrere al fascino del romanticismo: il potere del linguaggio amoroso può far invaghire i tuoi lettori, provare per credere.

Se ami i classici post su Come fare a ottenere determinati risultati, qui trovi il segreto per avere più lettori e la tecnica per rendere i tuoi testi magnetici.

Dal corso al libro
Tutto sugli articoli è il corso più seguito dai lettori di www.scrivibene.com, anche da quelli che non lo hanno seguito perché due mesi di lezioni settimanali sembravano troppo impegnative.

Per questo è nato Tutto sugli articoli ebook, annunciato in questo post sui principi della comunicazione informativa.

Cose degli altri mondi
Non so se ci hai mai pensato ma il computer che hai davanti è nato grazie a tre signori che nel diciassettesimo secolo hanno dato un calcio al dogmatismo religioso e hanno permesso la nascita della scienza moderna.


Forse non abbiamo ancora ringraziato del tutto Galileo Galilei, Giovanni Keplero e Isaac Newton.


Dal lontano oriente, arrivano suggestioni Zen per aiutarti a vedere la scrittura come strada per arrivare al tuo personale nirvana.


Dagli Stati Uniti, invece, gli ultimissimi dati sulle ricerche degli esperti SEO ti confermano una cosa sola: per avere successo nei motori di ricerca bisogna scrivere bene!

La scoperta dell'America

Alla ricerca del vero SEO

2011 Overall Ranking Algorithm

2011 Overall Ranking Algorithm
Mi è arrivata stamattina la news di SeoMoz con il report annuale sui fattori che, secondo le ricerche, detterebbero il successo sul web.

L'immagine rappresenta il peso dei vari fattori nel determinare i risultati del posizionamento nei motori di ricerca.

La ricerca si svolge ogni anno, con l'obiettivo di capire come "ragionino" - se mai lo facciano - gli algoritmi di Google nel determinare il posizionamento delle risorse sul web.

Ripeto, per chi non lo avesse capito o avesse frainteso: i dati non li da Google - stai fresco! - ma vengono calcolati sulla base di una miriade di test e sondaggi effettuati da diversi ricercatori.

mercoledì 22 giugno 2011

Tecniche di scrittura: lo Special Report

Non puoi farne a meno!
A quanto pare, l’argomento Special Report t’interessa.

Qual è il tuo obiettivo nel volerne scrivere uno?

Come dovrà essere strutturato per incontrare il gusto dei tuoi lettori?

Quanto dovrà essere lungo?

Chi dovrebbe scriverlo?

Se non ti stai già ponendo domande del genere, questo è il momento di farsele.

Proveremo a rispondere insieme, non preoccuparti.

Sono certo che questa lettura ti aiuterà a imbroccare la strada giusta.

Che cos'è uno Special Report?
Un Report è in pratica un documento che inquadra un problema, fornendo dati e informazioni, e prova a fornire la possibile soluzione.

I Report sono nati nel mondo della politica e nelle aziende, sia come rapporti ufficiali sull’andamento di determinate attività, sia come testi “interni” con lo scopo di indirizzare il personale dell’ufficio o dell’azienda in questione.

Ogni innovazione tecnologica, per esempio, è preceduta da un Report aziendale, nel quale l’inventore di una nuova diavoleria prova a convincere il consiglio d’amministrazione della sua ditta a finanziare il suo progetto e a fabbricare il nuovo strumento tecnologico.

A chi si rivolge?
È la domanda principale, essenziale e ineludibile.

Tra lo Special Report e il lettore dev’esserci affinità immediata.

Il testo deve subito inquadrare il problema, e questo problema dev’essere lo stesso che ogni giorno i suoi lettori si trovano ad affrontare.

Lo Special Report deve accompagnarli sulla strada di una risoluzione, prima facendo loro capire che è possibile risolvere o superare quel problema in generale, poi spiegando in dettaglio quale soluzione usare.

È fondamentale dare subito ai lettori un assaggio di questi elementi, prima di approfondirli nello Special Report.

Se non catturi l’attenzione dei lettori con i primi paragrafi, non centrerai il tuo obiettivo.

Vuoi continuare a leggere Come si fa uno Special Report?
È semplicissimo!











 Inserisci il tuo nome e la tua email per scaricare subito lo Special Report



venerdì 17 giugno 2011

Lo Zen e l'arte di scrivere online

L'imperatore Wu del Liang chiese al grande maestro Bodhidharma: "Qual è il significato supremo delle sante verità?".
Bodhidharma disse: "Vuote e senza santità".
L'imperatore disse: "Chi mi sta di fronte rispondendomi così?".
Bodhidharma rispose: "Non lo so".

Da questo antico dialogo emerge l'essenza dello Zen, le scuole distaccatesi dal Buddhismo ortodosso giapponese, sulla scia delle scuole cinesi a loro volta ispiratesi proprio al Bodhidharma, il mitico fondatore di questa scuola di pensiero.


  • L'imperatore chiede risposte, Bodhidharma non gliele da.

  • L'imperatore si affida a lui, Bodhidharma lo lascia solo.

  • L'imperatore ha bisogno di etichette, definizioni, Bodhidharma svicola, si scansa.


Il senso è chiaro: non ci sono maestri, non c'è una verità assoluta, nulla è dato per sempre, tutto ciò che troverai - se lo troverai - è lungo il cammino della vita.

Quanto accaduto tra il Buddhismo tradizionale e le scuole Zen si ripete oggi tra la scrittura ufficiale, quella dei libri, delle scuole, delle università, dei professori, e la scrittura online, quella dei siti, dei blog, dei forum, dei social network.

Mentre i primi si presentano come detentori di certezze granitiche, la scrittura in rete è mobile, si adatta, si modifica.

Come scrivere un articolo potente e calamitare l'attenzione

Giusto il tempo di leggere questo post e sarai in grado di aumentare le chance di successo per i tuoi testi.

Non è un segreto: la gente legge più volentieri testi che insegnano loro a ottenere risultati concreti, come puoi vedere dai post più popolari, qui accanto.

Al momento stravincono post che insegnano come fare la scaletta, come scrivere un biglietto d'auguri e come usare alcuni giochi di parole.

Se fin dal titolo i lettori possono immaginare cosa saranno in grado di fare dopo aver letto, è molto probabile che leggano tutto.

mercoledì 15 giugno 2011

Come ottenere il 47 % in più dei lettori

Se potessi avere...
Ti piacerebbe, eh?

Anche a me.

Tu però ne fai parte, ormai ;)

Il concetto è semplice: una cosa è dire come ottenere un numero più alto di lettori, tutto un altro paio di maniche invece dire come ottenere il 47 % (o il 23 %, o il 92 %, dipende da te) in più dei lettori.

lunedì 13 giugno 2011

Tu sei romantica...



Il potere del romanticismo
I lettori maschi non storcano il naso: in fatto di fascino e coinvolgimento, le donne hanno tanto da insegnarci, a partire dal loro romanticismo.

Lasciamo perdere questioni elevate, se l'idea stereotipata di romanticismo sia corretta, se il fenomeno culturale del diciannovesimo secolo così chiamato corrisponda alle passeggiate al chiar di luna, alle dichiarazioni d'amore in ginocchio o alle cene a lume di candela.

Probabilmente no, ma a noi interessa capire perché l'immaginario romantico affascina e se può esserci utile a scrivere meglio.

sabato 11 giugno 2011

Come risparmiare parole e guadagnare tempo per...

Quando scrivi, hai un messaggio preciso da comunicare a un lettore preciso, a prescindere da ciò che scrivi.

Nella scrittura informativa, però, i messaggi spesso hanno conseguenze dirette nella vita dei lettori: a volte le informazioni insegnano come fare qualcosa, altre volte risolvono problemi, altre volte ancora danno indicazioni su eventi e circostanze.

Sono messaggi che spingono il lettore a usare quanto gli hai detto.

O dovrebbero farlo.

La cosa incredibile è questa: tu puoi scrivere i tuoi messaggi, ricevere dagli utenti attestati di stima per come li scrivi, e tuttavia capire che quelle stesse persone prodighe di complimenti poi non fanno quanto gli hai detto nel messaggio.

Puoi cercare centinaia di motivazioni differenti, e di conseguenza inventarti altre centinaia di modi per aumentare il potere persuasivo della tua scrittura.

A volte funziona, altre volte non fa che complicarti la vita.

C'è qualcosa di basilare che forse puoi fare, prima di intraprendere strade dispendiose in tutti i sensi.

Controllare il tuo linguaggio.

giovedì 9 giugno 2011

Se vogliamo che tutto rimanga com'è...



Tutto sugli articoli è il corso più venduto su www.scrivibene.com.

Dirò una cosa rischiosa, ma la verità è regina: non è il mio corso preferito.

Mi sono divertito molto di più con InLaboratorio, per esempio, e ritengo che la creatività e le motivazioni alla scrittura siano meglio contemplate nei miei ebook piuttosto che in questo videocorso.

Ma il dato parla chiaro, Tutto sugli articoli batte sonoramente tutti gli altri corsi.

Il motivo è  presto detto: il corso insegna le basi della scrittura informativa.

La maggioranza delle persone ha bisogno delle basi, per questo funziona di più.

L'esperienza di questo corso però mi ha insegnato quant'è vero quel vecchio adagio, pronunciato anche da Alain Delon ne Il gattopardo di Visconti: se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi.

Me lo ha insegnato in due modi.

Primo, nonostante il mezzo di trasmissione si modifichi di continuo, e da cartaceo si sia fatto elettronico, i principi della comunicazione informativa sono ancora quelli del giornalismo puro, e lo resteranno per chissà quanto tempo ancora.

È questo il punto di forza di Tutto sugli articoli, se sai scrivere qualcosa che andrebbe bene su un quotidiano allora con altissima probabilità sai scrivere qualcosa che andrebbe bene da qualsiasi altra parte.

Secondo, sebbene io stesso diffonda la mia passione per la scrittura sfruttando la multimedialità, la stragrande maggioranza delle persone continua a preferire il vecchio, caro libro dal quale leggere ciò che gli serve.

Per questo, da oggi, Tutto sugli articoli è anche in formato ebook.

Da questa pagina puoi acquistare, a soli 27 €, Tutto sugli articoli - formato ebook.

Puoi scaricarlo sul tuo computer, stamparlo (usa la funzione opuscolo, se la tua stampante lo consente) e leggerlo come un qualsiasi manuale, comodo da portar dietro, pratico da consultare.

Non è vero che solo il contenuto è ciò che conta.

Lo sapeva bene Umberto Eco quando scrisse queste parole sull'immortalità del libro cartaceo (cliccando puoi scaricare l'articolo di Eco contenuto in alphacentauri).

lunedì 6 giugno 2011

La scrittura "scientifica"



C'eravamo io, Benjamin e...
Quando vedo Maurizio Crozza fare la parodia di Zichichi rido anche con le unghie dei piedi.

Ma voglio proprio parlare di scienza, anzi, di scienziati, per vedere se i grandi fautori della magnifica rivoluzione culturale del XVII secolo hanno ancora qualcosa da insegnarci.

E soprattutto, se la scienza è ricerca della verità, sperimentazione e rigore, e se queste tre caratteristiche riguardano anche la scrittura, in che modo i grandi scienziati rivoluzionari possono insegnare qualcosa a noi miseri lavoratori della penna che la rivoluzione la possiamo soltanto fingere sulla carta.

Otto semplici modi per farti leggere di più

La fuga dei lettori
Hai scritto un testo.

Ci hai messo tutto l'impegno di cui sei capace, hai scavato sul fondo del tuo bagaglio culturale, hai revisionato tre volte il tuo testo, lo hai fatto leggere a un tal numero di persone da perderne il conto, hai fatto passare una settimana prima di diffonderlo per ricontrollarlo a mente fresca.

Le hai tentate tutte.

Ma lo hanno letto in pochi, troppo pochi se paragonati all'immane fatica spesa per scriverlo.

Ti aspettavi di più: più lettori, più riscontro, più successo.

Sono momenti difficili, metti in discussione addirittura le tue idee, i temi di cui ti piace scrivere.

Vuoi cedere alla più terribile delle tentazioni: rinunciare a ciò che sei purché ti leggano.

Ma il motivo può stare da tutt'altra parte.

Sta nel fatto che le persone più che leggere guardano i testi, hanno poco tempo e vogliono sapere in un battibaleno di cosa parla il tuo scritto, vogliono potersi fare un'idea senza leggere parola per parola.

Non devi cambiare il contenuto.

Puoi assecondare questi bisogni dei lettori.

Non sempre, forse, ma qualche volta sì.

Ecco come.

domenica 5 giugno 2011

Tecniche di scrittura: il testo uno e trino


Prendi tre e scrivi uno
Triplicare i tuoi testi senza sforzo


Introduzione
Credo che il sogno di ogni scrittore sia poter scrivere solo ed esclusivamente ciò che il lettore vuole leggere.

È quello che voglio provare a fare con questo Special Report.

Se riesco a elaborare qualcosa che so essere ai primi posti tra gli interessi dei lettori, allora potrò ritenermi soddisfatto.

L’ideale dunque è partire da una testimonianza diretta: l’email di una lettrice.

Nelle sue parole c’era scritta a chiare lettere la richiesta di una soluzione a un problema di scrittura.

Quando ho letto il suo messaggio, una vocina interna mi ha detto che questa era l’occasione buona di scrivere, in un certo senso, on demand.

Ma partiamo senz’altro dal testo vero e proprio.

Nell’email la lettrice dichiara:

Il mio problema più grande nello scrivere è paradossalmente che sono troppo sintetica (lo sono anche quando parlo) i miei scritti mancano di trama, di abbellimento al contenuto, almeno questo è quello che penso.

Una definizione del problema molto precisa, non c’è che dire: troppa sintesi, poca dimensione narrativa ed estetica, quindi testi scarni e una velata richiesta su come fare.

Aiuto, mi si è ristretto il testo!
Prima di provare a rispondere, è bene chiedersi se ci siano o meno delle lunghezze e delle corposità prestabilite.

È giusto chiedersi quanto dev’essere lungo un testo?

È una domanda che tutti coloro che scrivono si pongono, vuoi perché gli vengono dati dei limiti, vuoi perché temono di annoiare i potenziali lettori.

Proviamo a esaminare insieme alcune tipologie testuali e a misurarle, e vediamo a mo’ di esempio quali differenze passano tra i quotidiani, i romanzi o la rete.

  • L’articolo di giornale, per esempio, si aggira intorno al migliaio di parole: tieni presente che la lunghezza degli articoli su un quotidiano è influenzata da fattori che nulla hanno a che vedere con la scrittura, come la necessità di inserire dei box pubblicitari nella pagina.
  • Se entriamo nel campo della narrativa, i nostri anni hanno visto l’esplosione del formato romanzo e in giro circolano mattoni di quattrocento o cinquecento pagine, se non di più, perché la tecnica compositiva utilizzata dagli autori si basa proprio sull’espansione.
  • Infine, se voltiamo lo sguardo verso internet e ci tuffiamo nel mondo dei blog, possiamo contare una oscillazione tra cinquecento e settecento parole per un post medio, per favorire la velocità di lettura.

Tre contesti editoriali molto diversi, con lettori motivati da fattori completamente distanti tra loro, e quindi con dei limiti di lunghezza estremamente dissimili.

Anche senza voler essere fiscali, delle misure medie e dei limiti massimi senz’altro esistono e tutti ne siamo consapevoli.

Non si può quindi rispondere né alla mia lettrice né a nessun altro che non bisogna crearsi il problema della lunghezza.

Si può provare a riflettere con la consapevolezza che ogni testo in qualche modo richiede una certa estensione.
In base al contesto, infatti, scrivere in una misura inferiore agli standard può essere un problema più o meno grave.

  • È meno grave su un blog, dove un post può essere costituito da una riga di commento a una foto, per esempio.
  • È più grave in un testo argomentativo, dove l’esposizione dev’essere dettagliata e minuziosa.

A ciascuno il suo, insomma.

Vuoi continuare a leggere
Prendi tre e scrivi uno?
È facilissimo!












 Inserisci il tuo nome e la tua email per scaricare subito lo Special Report!



sabato 4 giugno 2011

Tecniche di scrittura: il computer, prezioso alleato

Chi trova un computer trova un tesoro
Farsi aiutare a scrivere dal tuo amico pc


Introduzione
Ah, tu scrivi? Meraviglioso!

Quante volte sento dire queste parole dalle persone alle quali mi presento.

E tutte le volte, tra me e me, penso vorrei proprio vedere quanto lo troveresti meraviglioso se dovessi passare ore a cercare idee, a strutturarle in una scaletta ordinata, a fare ricerche tra centinaia di fonti, a ordinare tutto il materiale raccolto cercando di dargli un senso, a scrivere la prima stesura, poi la seconda, poi ancora, dopo aver fatto revisioni su revisioni, chissà quante altre versioni del tuo testo, finché non ti sembra pronto per la lettura, con la schiena a pezzi, gli occhi che ballano e le dita anchilosate…

Altro che ore, tutte queste operazioni possono richiedere anche giorni e giorni se solo il testo è più lungo di qualche pagina o più denso d’informazioni.

Se poi, come me, sei una persona che scrive con delle scadenze da rispettare, tutto il lavoro che sta dietro la scrittura meravigliosa può sembrare davvero un’impresa ai limiti dell’impossibilità!

Sarà per questo che l’essere umano ha sempre cercato i sistemi migliori per ridurre drasticamente il tempo necessario a produrre testi, regalando alla storia grandi invenzioni come la stampa e le tecnologie informatiche.

Sarà anche per questo che la scrittura sembra sempre essere stata appannaggio di minoranze come scribi egiziani, monaci medioevali, e che ancora poco meno di cent’anni fa per strada era possibile trovare degli scrivani pubblici.

Sembra proprio un lavoraccio e non c’è nulla di strano se molti cerchino di evitarlo quanto più gli è possibile.

In realtà tutti gli scrittori, grandi o piccoli, hanno i loro sistemi per ottimizzare i tempi e rendere più agevole la fatica di scrivere.

Il problema è provare a raccogliere tutte in una volta queste diverse strategie per avere sempre la soluzione giusta al momento giusto.

Non è neanche un problema di evoluzione, visto che quasi in ogni casa d’Italia c’è un computer, ma il numero di coloro che sanno davvero usarlo per ciò che è nato, ossia per velocizzare tutta una serie di operazioni, è ancora bassissimo.

Se ti interessa la scrittura, e ti spaventa l’idea di sobbarcarti tutto il lavoro di cui parlavo prima, o se ci hai già provato e la valanga di operazioni da compiere ti ha fatto rotolare a valle, sappi due cose:

  • non sei la sola persona ad essere stata travolta dalla difficoltà che comporta tutto ciò che significa scrivere
  • esistono strumenti efficacissimi per ridurre di molto, se non azzerare, la fatica di questo lavoro
Anch’io come te, avendo scelto la scrittura come via maestra nella vita, combatto contro i carichi di lavoro che essa implica.

Forse però, data l’esperienza accumulata, oggi sono in grado di suggerirti dei piccoli ma significativi accorgimenti che, come delle leve vantaggiose, con un minimo impegno ti faranno ottenere il massimo dei risultati.

Vuoi continuare a leggere
Chi trova un computer trova un tesoro?
È semplicissimo!











 Inserisci il tuo nome e la tua email per scaricare subito lo Special Report



Cerca nel blog