mercoledì 29 dicembre 2010

Scrivere bene: il conto alla rovescia prima di "stappare" il tuo testo

Si avvicina la festa per la fine dell'anno ed è proprio il caso di dirti come scrivere un testo "spumeggiante".

I tuoi lettori sono lì, con i calici protesi, pronti a contare dieci, nove, otto, sette eccetera e non vedono l'ora di sentire il "botto" delle tue parole e di lasciarsi incantare dalle "bollicine" che il tuo testo saprà regalargli.

In quei dieci secondi prima di "stappare" il tuo testo, puoi fare ancora molto.


Meno dieci: non tergiversare
Oggi probabilmente come molte persone stai pensando ai festeggiamenti.

Questa frase funzionerebbe lo stesso anche senza le prime cinque parole.

Pensa, cinque parole su nove non sono indispensabili.

Quante puoi toglierne ancora?

Meno nove: usa le ripetizioni
Le ripetizioni danno ritmo.

Le ripetizioni fissano l'attenzione del lettore.

Le ripetizioni fanno appello al bambino che è in lui e che voleva sentire sempre la stessa storia con le stesse identiche parole.

A te che effetto fanno?

Meno otto: non dilungarti!
Se il tema non è davvero importante, un articolo di 500 parole è più che sufficiente.

E i paragrafi: meglio non oltre le cinque righe (ma se sono tre è meglio).

Per il lettore, leggere è come ingoiare: non dargli bocconi troppo grossi.

Meno sette: niente passivi!
Se il tuo testo viene scritto senza che vengano usate le forme passive ne riceverà giovamento sia il testo che il lettore.

Questo "mostro" di frase gronda di passivi, meglio dire: se scrivi usando verbi attivi gioverai al testo e al lettore.

Meno sei: frasi brevi
Soprattutto in articoli come questo, con suggerimenti, dai indicazioni rapide con frasi di poche parole.

Poiché a ogni frase corrisponde un comando, più brevi le scrivi, più il lettore sentirà come "leggero" il consiglio che gli dai.

Meno cinque: stimola!
Ti piace scrivere per rispondere ai dubbi e alle incertezze (vere o presunte) dei tuoi ipotetici lettori?

Il segreto è il contrario di quanto pensi: non dire tutto.

A meno che tu non stia scrivendo un pezzo "basilare", lascia che essi ti chiedano di più, lascia che desiderino un tuo approfondimento.

Lasciali con un pizzico di dubbio invece di risolverglieli tutti.

Meno quattro: via gli aggettivi!
Tutti o in parte, abbi il coraggio di farne a meno.

Anche in questo articolo ne avrei potuti falciare parecchi ancora.

Devi sapere che puoi farlo, per scegliere se farlo.

Il senso di chiarezza di un testo senza aggettivi è come una finestra aperta in una stanza chiusa da un mese.

Ecco, piuttosto ricorri a una similitudine...

Meno tre: racconta.
Quando ero alle prime armi come insegnante, mi ero preparato una lista di punti chiave per fare riassunti.

Ma ci misi poco a capire che agli studenti risultava difficile.

Un giorno uno di loro mi chiese come l'avevo elaborata, così raccontai di quando studiavo all'Università e con l'indice dei libri preparavo dei "bignami" per fare gli esami in poco tempo, con i quali mi guadagnai un sacco di amici nuovi che trovarono molto utili i miei sunti.

Dalla lezione successiva, i miei studenti iniziarono a usare la lista con profitto.

Chi vuol capire...

Meno due: sii alla mano
Oppure abbi un approccio scientifico, ma sceglilo.

Quando scrivi con "paroloni" o è perché sono davvero gli unici termini con i quali puoi dire quella cosa (e allora stai scrivendo qualcosa di molto specialistico) oppure sei vittima di una possessione demoniaca e stai scimmiottando qualche professorone dal quale hai appreso quelle cose.

Non perdere la tua libertà di scelta, ne va della tua naturalezza, ossia del perché piaci ai lettori.

Meno uno: vai al sodo
Il miglior modo di usare questa lista è controllare punto per punto se hai fatto o non hai fatto le cose elencate.

Non c'è altro.

Auguri!

1 commento:

  1. Un post spumeggiante e utile.

    Grazie per il regalo.

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