mercoledì 4 luglio 2012

le tre verità per essere creativi

Che tu scriva per lavoro o per passione, meglio ancora per entrambi i motivi, allora tu affronti come me e tanti altri il problema dei problemi: trovare il contenuto.

Da tre anni, su questo blog, cerco di fornirti il meglio che mi è possibile, dalla mia esperienza e da quella di colleghi, studenti, persone che ammiro, libri che leggo.

Lo faccio per te ma lo faccio anche per me.

Sincero?

Soprattutto per me.

Perché anch'io come te ho bisogno di trovare idee.

Anch'io come te mi batto contro l'indolenza.

Anch'io come te temo di non mettere le parole nel modo giusto.

Anch'io come te esito prima di cliccare su "pubblica".

Anch'io come te dubito del destino dei miei pezzi.

Allora io, tu, e quelli come noi, abbiamo bisogno di ricordarci di queste tre verità, irrinunciabili.


Nessuno vorrebbe "cominciare"
Cominciare è il momento più schifoso.

Ci si sente insicuri, inesperti, disorientati.

Siamo in tanti, una bella compagnia di persone riluttanti a dare il via alla propria creatività, scrivendo o facendo qualsiasi altra cosa.

E siamo così intelligenti da sapere che dobbiamo e soprattutto vogliamo iniziare, vogliamo creare, vogliamo dar vita a qualcosa di nostro.

Così, in questa morsa tra volere e non volere s'annegano i pensieri nostri (scusa per la citazione).

I "perfettini"
Non è vero che razionalmente sappiamo che la perfezione non è di questo mondo.

Noi crediamo, nel nostro profondo, di poter essere l'eccezione a questa regola, e di sfornare qualcosa di perfetto.

Così non siamo contenti, non diciamo mai basta, non smettiamo di rifinire, oppure - il che è tragico - cambiamo completamente l'oggetto della nostra arte, la sua forma, ricominciando tutto da capo periodicamente, nell'illusione di trovare ciò che sarà perfetto.

In realtà, l'unica cosa che si può perfezionare è la capacità di imparare.

Tecnica? No, relazioni
A volte ci fermiamo, o addirittura rinunciamo a partire, perché ci manca qualcosa di tecnico.

Un oggetto, un prodotto, un mezzo tecnologico, un metodo, un libro, dei consigli.

L'articolo non va bene perché non c'è quella procedura per farlo, il blog non va bene perché manca il giusto layout, il quadro non va bene perché il pennello era sbagliato, il corto non va bene perché ci vorrebbero dei filtri all'obiettivo, il passo di danza non va bene perché le scarpe sono da cambiare, e questo e quell'altro non vanno bene per questo e per quell'altro...

Il punto è un altro: tutto quello che fai - quando lo fai - va avanti grazie alle persone che lo vedranno.

La vera ricchezza da cercare senza mai fermarsi sono le persone, quelle che ti ringrazieranno sempre per ciò che scrivi, dipingi, suoni, danzi, filmi, crei.

E grazie di essere qui.

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