sabato 27 ottobre 2012

Sono solo parole: la TV che copia il web



 Hai letto bene il titolo?

Non ti sto dando dell'incapace, ma quello che dirò parte da lì e ci gira intorno, perciò voglio assicurarmi che tu sia sul mio stesso punto di partenza.

Che cosa significa la tv che copia il web?

Veniamo ai fatti.

Che Fabio Fazio sia uno che la tv la sa fare, non devo dirtelo certo io.

Proprio in questo ventennio, ha fatto delle sue trasmissioni lo zoccolo duro di una tv che ha provato a non annaspare nel modello di televisione gridata, volgare, nuda, molto in linea con la cultura che abbiamo respirato.

Non a caso, il primo grande successo, Quelli che il calcio, è diventato un circo appena è passato in mano alla Ventura.

Poi è arrivato Che tempo che fa e le altre recenti trasmissioni che ormai sono considerate eventi di spessore, complici anche gli ospiti di livello.

Ma non voglio parlarti della tv di Fazio nello specifico.

Voglio invece farti notare che trasmissioni come Vieni via con me, o anche Quello che non ho e quella ancora in corso del Che tempo che fa del lunedì hanno un paio di elementi in comune, anzi, identici, ma che dico, presi di sana pianta dalla migliore forma di comunicazione del web, cioè i blog.

Per questo, ti ho chiesto di prestare attenzione al titolo del post, e ora mi ci addentro.


Sono solo parole è un titolo a doppio senso.

Da un lato è una nota canzone di Noemi (che a me non piace però il titolo mi serviva).

Ma anche Vieni via con me e Quello che non ho sono titoli di canzoni che Fazio e Co. hanno preso in prestito perché esprimono il senso del format televisivo in questione.

Questa dei titoli presi dalle canzoni, se segui il mio blog e quelli di ben più autorevoli scrittori del web, è una tecnica fondamentale per dare freschezza, efficacia e grinta a qualsiasi testo.

Ne ho parlato diffusamente in tutti gli articoli contrassegnati dal tag titolo.

Una cosa di una semplicità disarmante, e si sa che le cose semplici funzionano alla grande.

Quando intitoli il tuo testo come una canzone famosa, accade la stessa cosa che succedeva per gli spot delle trasmissioni citate: in sottofondo sentivi quella famosa canzone, e la pubblicità della trasmissione ti si attaccava subito addosso.

Per non parlare poi dell'uso del significato del titolo.

Se infatti il senso espresso dal titolo coincide anche con la formula del contenuto sottostante, allora sei a cavallo.

Quando Fazio intitola la trasmissione Quello che non ho, i testi pronunciati dagli ospiti hanno proprio quello per tema: rispondono alla domanda che cosa non ho?

La cosa ha funzionato talmente bene che addirittura Teresa Mannino su La7 ha fatto il suo show intitolandolo Se stasera sono qui, canzone meravigliosa di Mina, e il titolo era lo spunto per far raccontare agli ospiti come mai avessero accettato di andarci.

Cioè, la Mannino - o i suoi autori - che prende esempio da Fazio - o i suoi autori - il quale a sua volta usa una tecnica acclarata di copywriting.

In questo senso, è la tv che copia il web.

Inoltre, sono solo parole è la migliore descrizione del tipo di televisione di cui stavo parlando, una tv fatta di parole, ben scritte e ben dette e a volte anche ben criticabili, che rinuncia ad altri orpelli.

Anche i post nei blog sono solo parole, e spesso la domandona di chi scrive è come le metto insieme?

Esiste un modello di post che tutti noi blogger utilizziamo ripetutamente, perché ci consente di centrare sempre l'obiettivo: le liste.

Ho parlato delle liste qui, e in altri post, ma vorrei ricapitolarti almeno tre pregi di questa tecnica:

  • una lista, o un elenco, è garanzia di precisione: parlerai di quelle tre o trenta cose, e basta
  • una lista, o un elenco, è garanzia di ritmo: le voci di un elenco si susseguono con cadenza regolare, che il lettore può governare
  • una lista, o un elenco, è garanzia di efficacia: per lo scrittore, preparare un elenco di cose da dire su un determinato argomento è la maniera più sicura di arrivare alla fine dell'articolo
  • una lista, o un elenco, è garanzia di utilità: l'elenco è pratico, il lettore può scorrerlo, senza dover leggere tutto, e può tornarci andando a pescare ciò che gli serve
Avevo detto tre pregi ma sono diventati quattro: questo è l'elemento sorpresa che non deve mai mancare, innanzitutto per chi scrive.

Torna un attimo a quelle trasmissioni e cerca di ricordare che tipo di discorsi facevano e fanno gli ospiti.

Ci sei?

Sono tutti elenchi.

In Vieni via con me si parlava esplicitamente di elenchi con tema di volta in volta differente.

In Quello che non ho erano proprio le cose mancanti a essere elencate.

Persino nell'ultimo Che tempo che fa del lunedì agli ospiti viene chiesto di usare il formato classifica per i propri interventi.

E che cos'è una classifica se non un tipo particolare di lista o elenco?

Ancora una volta, la tv copia il web, nel quale i post a elenco sono praticamente nati insieme al fenomeno del blogging.

Ancora una volta, sono solo parole, ma da come le metterai dipenderà il destino dei tuoi testi.

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