mercoledì 17 febbraio 2010

Il blocco dello scrittore: tre verità e quattro pilastri


Prima verità: chi blocca cosa?
Senza giri di parole, il blocco dello scrittore è causato dallo scrittore.

Chi è causa del suo mal pianga se stesso?

Si può fare di meglio.

Ma di certo chi vuole scrivere deve uscire dal mito dell'artista ispirato dagli dei e comprendere che la scrittura raramente è arte ma normalmente è artigianato.

Quindi, chi sognava di alzarsi a mezzogiorno e pennellare qualche guizzo scrittorio pieno di estro e fantasia è meglio che si prepari ad aprire bottega tutte le mattine alle otto sperando di finire presto.

Se però metti insieme le tecniche giuste, come quelle che ti mostro nel primo capitolo di Scrittura Rapida al PC, allora trovare argomento, titolo e scaletta dei contenuti sarà molto più facile e veloce.

Seconda verità: in che modo lo scrittore si blocca da sé?

Con la fretta.

O meglio, con una cattiva gestione del tempo e delle risorse.

Questa seconda verità non piace a chi ha tempi ristretti per scrivere e consegnare i suoi lavori e si sente "ingabbiato".

Come disse Napoleone, poiché ho molta fretta vado molto piano, e considerata la quantità di storia "scritta" da lui possiamo prendere per buono questo consiglio.

Il segreto è arrivare al momento della stesura, ossia della trasformazione in frasi di tutto l'impianto di idee di un testo, già pieni di materiali e strutture, ossia cosa dire e come dirlo.

giovedì 11 febbraio 2010

Introduzione: fai anche tu uno di questi cinque errori?


Si può?
Come vi sentite a entrare in una casa dove non siete mai stati?

Se entrando in una casa l'ospite ci fa accomodare guidandoci con pazienza e introducendoci nelle sue stanze, magari facendo le dovute presentazioni con i presenti, ci sentiamo ben accolti e a nostro agio.

E cos'è l'introduzione di un testo se non l'accoglienza benevola verso il nostro lettore e il nostro "presentargli" le parti dell'argomento da trattare?

Un po' di storia
L'introduzione non è un'invenzione moderna ma nonostante l'età continua a essere una prova difficile per chi scrive.

Nella retorica classica, gli oratori dedicavano all'arte di organizzare il discorso in parti strutturate, la dispositio, una fetta notevole del loro impegno.

L'oratore abile sapeva bene che la prima cosa da predisporre era l'introduzione di tutto il suo discorso.

I latini la chiamavano exordium ed era il tentativo dell'oratore di accattivarsi l'attenzione, la benevolentia, degli ascoltatori.

Perché serve
Anche se sono passati più di duemila anni, l'introduzione non ha perso la sua importanza né ha cambiato la sua funzione: deve mettere a suo agio il lettore e creare, se possibile, un clima di reciproca disponibilità.

Lo scrittore in realtà è il primo a giovarsi dell'introduzione: stabilire sin dall'inizio la traccia del suo percorso, i contenuti, l'angolo d'osservazione, le fonti di partenza gli rendono il lavoro più semplice.

Eppure non sempre chi scrive da la giusta importanza a questo elemento.

Ecco gli errori più frequenti.

giovedì 4 febbraio 2010

Le parole chiave ovvero come strutturare un testo in cinque minuti e risparmiare tempo


Tre parole
Qualche anno fa Valeria Rossi cantava dammi tre parole, sole, cuore, amore: il tormentone era efficace perché conteneva le tre parole-chiave immancabili in un testo da canzonetta sdolcinata e la protagonista della canzone voleva sentire proprio quelle.

Non voglio invitare i lettori a produrre simili capolavori ma riflettere sull'utilità delle parole-chiave, i vocaboli nei quali si condensano i concetti fondamentali di qualsiasi argomento.

Un testo chiavi in mano
Se sto per leggere un articolo di cronaca nera potrò con ragione aspettarmi di trovare le parole rapina, arma, delitto, malvivente, omicidio, furto ecc. magari non tutte ma in buona parte.

Nello stesso modo, in un testo di psicologia probabilmente incontrerò i termini mente, persona, soggetto, psiche, terapia, emozioni, pensiero, disagio ecc.

Chiunque può fare questo stesso esperimento, pensare a un argomento e di getto elencare una mezza dozzina di parole "tipiche" di quello stesso argomento.



Da questo punto di vista, le parole-chiave corrispondono alle cose di cui ha senso parlare in un testo su un determinato tema.

Le parole-chiave aiutano anche i lettori: mentre scrivo io so già che formatterò in grassetto i termini fondamentali per evidenziarli e guidare l'attenzione di chi legge e di certo sceglierò quei termini che condensano i concetti significativi.

In questo caso le parole-chiave possono essere la prova della coerenza tra il testo e l'argomento di cui tratta.

Lavorare bene sulle parole chiave diventa determinante per scrivere un testo velocemente: se hai una lista precisa, hai già la successione degli argomenti.

L'incredibile "tesoro" delle parole chiave è custodito nel mio Scrittura Rapida al PC: scrivere testi in un terzo del tempo necessario.

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