mercoledì 29 luglio 2015

Le fondamenta della scrittura

Vuoi scrivere storie brevi?

Vuoi fare articoli per pubblicizzare prodotti?

Vuoi fare il reporter?

Vuoi darti alla poesia?

Vuoi arricchirti scrivendo?

Vuoi sfornare romanzi?

Vuoi costruire manuali d'uso?

Vuoi darti ai blog?

Vuoi scrivere... insomma, scrivi pure quello che ti pare.

Non sono certo io a doverti sciorinare adesso le quintalate di modi e tipologie di scrittura che circolano nel mondo e che la tecnologia non ha affatto ridotto, bensì ha moltiplicato oltre la misura.

E sono tutti modi diversi tra loro.

Anzi, più vuoi specializzarti, più ti accorgi che le regole peculiari di ogni tipologia di scrittura sono molto, ma molto diverse.

Come quando guardi alla storia di altre forme comunicative, la pittura, per esempio, e provi a far scorrere nella tua memoria un mosaico romano, un'icona religiosa, un ritratto rinascimentale, un esperimento impressionista.

Quanto sono diversi, e quante storie differenti ci sono dietro, ad aver generato quelle differenze.

Eppure, a guardare meglio, si scorgono anche caratteristiche simili, punti di contatto, fattori comuni.

Hanno a che fare con le regole base della percezione, con quelle della creatività, con la tecnica compositiva.

Sono le ossa, gli organi, i tessuti, che danno vita a corpi differenti se visti da fuori, ma con un'anima comune alla base.

E lo stesso vale per chi scrive.

Perciò, scegli pure dall'elenco sovrastante a quale forma di scrittura dedicarti, ma ricordati sempre di tenere in considerazione queste raccomandazioni di seguito.

Ti permetteranno di tenere saldo il timone, e soprattutto di non oscillare tra un tipo e l'altro di scrittura, attribuendo sempre al genere scelto il merito o la colpa di ciò che scrivi o di ciò che proprio non ti riesce di buttare giù.


  • Non badare alla prima stesura: a prescindere dal tipo di scrittura, la prima stesura in linea di massima ti serve a mettere giù l'idea sulla pagina; non lasciare spazio al giudice interiore che di solito non è molto docile, e non metterti immediatamente a correggere virgole, vocaboli e finezze di cui ti occuperai in fase di editing
  • Rendi tutto più semplice: non c'è nulla di più facile che complicare un messaggio semplice con un linguaggio contorto o con scelte stilistiche ostiche; perciò, quando rileggi per revisionare, a ogni frase chiediti che cosa puoi fare per renderlo più facile, e fallo
  • Modera aggettivi e avverbi: la forza della scrittura sta soprattutto nei verbi e nella forma attiva; perciò, prima occupati di questo aspetto, rinunciando agli orpelli, e poi prova a individuare dove piazzare quei due o tre accessori che davvero arricchiscono senza appesantire
  • Rivolgiti all'esterno: puoi avere tutta la bravura di questo mondo, ma almeno un pizzico rimarrai sempre bloccato nei tuoi confini, e non riuscirai mai a vedere veramente dall'esterno ciò che sei e ciò che fai; l'ideale, perciò, sarebbe avere qualcuno che rilegge il tuo testo dandoti un parere dal di fuori o, in mancanza di una persona simile, rileggere ciò che hai scritto almeno dopo un giorno, per far sgonfiare i facili entusiasmi e correggere con sguardo disilluso
I principi base sono gli stessi, sia che tu decida di raccontare, sia che tu scelga di esporre, di relazionare, di annunciare, di descrivere ecc.

Rispetta questi quattro principi e camminare nella tua scrittura sarà più agevole.

Col tempo, imparerai anche a guardare oltre queste quattro regolette, e scegliere deliberatamente di fissarti sulla prima stesura, scrivere frasi estremamente articolate, arricchire il testo, tenerlo segreto fino alla fine.

Vorrà dire che hai la sicurezza per permettertelo.

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