venerdì 29 aprile 2011

Sii breve

A Shakespeare piacque il motto latino brevitas sapientiae anima est tanto da metterlo in bocca a Polonio quando comunica alla madre di Amleto che suo figlio è semplicemente pazzo e null'altro.

Nel tentativo di essere breve, forse Polonio esagera, o forse Shakespeare vuole soltanto prendersi gioco di lui e fargli fare brutta figura.

La scrittura è in assoluto l'attività nella quale è più facile dilungarsi che essere brevi.

Se questa difficoltà sia una questione di sapientia o meno non saprei, ma è certo che la brevitas giova alle penne.

Rendere un testo più leggibile abbreviandolo però richiede un lavoro di revisione aggiuntivo.

È possibile riscrivere del tutto un testo con l'intento di usare meno parole, ma significa scrivere due volte la stessa cosa.

La brevità del testo si paga con la lunghezza della sua elaborazione.

giovedì 21 aprile 2011

Perché devi assolutamente leggere questo post

Ci sono volte in cui sai di avere maledettamente ragione.

È una ragione compresa con la mente e provata sulla pelle, e ti sentiresti capace di sfidare il mondo in nome di essa.

È così che a volte ti avvicini alla scrivania o al pc per scrivere la tua ragione.

Ma è sufficiente?

Quasi mai no: tra il tuo aver ragione e il fatto che gli altri te l'attribuiscano ce ne passa.

Dove sta l'inghippo?

Nella fiducia per il contenuto: se il contenuto è valido, pensi, di per sé esso è una buona ragione perché gli altri lo leggano.

Così nei tuoi testi finiscono tante affermazioni valide, ma nessuno le legge, perché mancano le ragioni per farlo.

Diamogliele.

sabato 16 aprile 2011

Il carosello della scrittura



Proprio in questo momento, a una distanza media di 500 metri da te, là fuori, c'è un cartellone che cerca di innescare la tua pulsione ad acquistare.

La distanza si riduce in modo impressionante se provi ad accendere radio o tv: le sirene degli spot inizieranno a tentarti e tu dovrai davvero ricorrere alla cera nelle orecchie o farti legare al letto.

Sembra un paradosso, ma proprio internet, il demonio del terzo millennio secondo alcuni, è il posto dove le reclame "rompono" di meno, perché si presentano in modo prevedibile e quindi evitabile.

Ma non è il discorso "contro" la pubblicità, che m'interessa.

Bensì cercare di trarre insegnamenti utili alla scrittura da un codice, quello pubblicitario, nobilissimo, di notevole fattura, complesso più di quanto possa sembrare, e soprattutto potente.

La pubblicità arriva a chi la guarda, molto più di altre forme di comunicazione mediatica.

Se essa poi sia capace o meno di indurre agli acquisti è un discorso che lasciamo agli esperti.

Cerchiamo invece di scardinare il meccanismo che rende così efficaci gli spot nel penetrare nella nostra mente e suscitare sorpresa.

Non posso mostrare le foto delle pubblicità scelte come esempio, incorrerei in una violazione dei diritti.

Per ogni reclama citata troverai il link e potrai vedere con i tuoi occhi.

domenica 10 aprile 2011

Due o tre cose sulla scrittura che ho imparato dai miei gatti

Io ho tre gatti.

Tre femmine.

E ne ho avuti altri prima.

Le prime due sono sorelle, nate in casa, affiatate, collaborative, coccolone.

la terza è tremenda.

Trovatella, aveva una brutta ferita, ha tenuto testa alle altre due più grandi, salta, corre, provoca, ruba, l'intero elenco di comportamenti problematici di un gatto si condensa in lei.

Ma i suoi occhi azzurri mi ripagano di tutto.

Ora è primavera - anzi estate, in barba al calendario - quindi io vivo con la porta aperta sul prato, e loro possono tornare a fare le gatte, giocherellone e cacciatrici.

Ma devo stare attento perché quando mi tocca uscire ho bisogno di riportarle in casa e loro potrebbero essere troppo lontane o semplicemente non aver voglia di rientrare.

Così ho dovuto usare delle strategie per attirarle a me e per indurle a tornare anche da sole in un tempo ragionevole.

Cosa c'entra con la scrittura tutto questo?

Ora te lo spiego.

domenica 3 aprile 2011

Come rovinare la tua scrittura in otto mosse

I am my own worst enemy, dice una canzone dei Green Day, e non c'è da dubitare sulla veridicità di questa frase.

Se pensi per un attimo a quante cose hai fatto già nella tua vita nonostante la paura che provavi prima di farle puoi renderti conto di che razza di produttore di fantasmi tu sia.

Ma non sei la sola persona vittima del suo stesso sintomo, siamo proprio in tanti.

Nel mondo della scrittura funzionale questo problema è quasi più acuto rispetto al mondo della narrativa o della scrittura artistica in genere: mentre tra i "creativi" è più facile trovare persone effettivamente poco dotate che pensano di saper scrivere, nel mondo dei testi informativi la qualità media è più alta, ma ciò che manca è la forza.

Forse in questo stesso momento stai rovinando la tua capacità di dare forza alla tua scrittura, in uno di questi otto modi.

Fa' attenzione.

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