giovedì 8 settembre 2011

Scrivere bene: quando il talento non basta

Ah, trovare messaggi come questi!

Sono assolutamente entusiasta della utilità e soprattutto dell'alta qualità delle informazioni che veicoli attraverso i tuoi blogs e i prodotti che proponi. Cosa abbastanza rara da trovare in giro per il web.
Sto ultimando di leggere "Scrittura rapida al pc" che ho acquistato da pochi giorni e ti benedico per la quantità di spunti e informazioni interessanti che mi stai dando. Quindi che dire...io i tuoi prodotti li comprerei tutti ad occhi chiusi ma forse sono di parte. La scrittura, i libri e tutto ciò che ne ruota intorno sono pane per la mia anima.


Non è per vanteria che inizio questo articolo con questo testimonial, ma perché è il modo migliore di farti capire qual è il vero obiettivo del tuo, del mio, e del nostro lavoro: comunicare cambiando la vita delle persone.

Questo messaggio in particolare non è stato spontaneo ma frutto di un sondaggio, quindi io sono andato a "bussare alla porta" dei miei interlocutori, avrebbero potuto annoiarsi, avrebbero potuto dirmi ma cosa vuole questo qui, non solo non lo hanno fatto ma l'ottanta per cento delle persone che hanno risposto mi hanno manifestato stima, apprezzamento e interesse perché quello che ho dato loro funziona.

La volta scorsa abbiamo parlato della buona scrittura, della confezione, con questo post.

Oggi parliamo di quel che c'è dentro: il contenuto.

Se il contenuto non fosse stato buono, non avrai mai potuto leggere simili apprezzamenti per il mio lavoro.

Se però stai pensando che io sono stato in grado di ottenere certi risultati perché sono io, mentre tu non ci riuscirai perché sei tu, ossia se credi sia una questione di genialità, di talento, di esserci portati, ti sbagli di grosso.

Il talento non è sufficiente, la strategia è di gran lunga più importante.

Non si tratta solo di dire cose interessanti, ma anche di dirle dando loro un ordine, una cadenza, una struttura che dia vita al vero e proprio dialogo con gli interlocutori, perché ricordati sempre che siamo in una relazione di scambio.

Anche se non posso trattare l'argomento contenuto in un solo articolo, lasciami iniziare da un punto ben preciso.


Qualcosa che valga la pena di leggere
nella comunicazione online e nel marketing sono molti a dire e molti altri a credere che si possa accozzare insieme un po' di copia e incolla strappato qua e là per fare un contenuto su cui costruire un processo di marketing o di comunicazione.

Solo i gonzi ci cascano.

La verità è un'altra: se ciò di cui parli è un'accozzaglia, in cambio avrai un'accozzaglia di pubblico.

È questo, che vuoi?

Per "accozzaglia di pubblico" intendo visitatori che passeranno sempre di sfuggita sui tuoi pezzi, non realmente interessati né al tuo argomento né al modo in cui lo comunichi, persone che non ti daranno la loro fiducia, al massimo scaricheranno i tuoi contenuti gratis e poi ti lasceranno a mani vuote, facendo i pirati peggio di te che hai fatto un'insalata di roba preconfezionata e l'hai dato loro in pasto.

Non hanno alcuna colpa: sei tu ad aver cominciato.

Si capisce lontano un miglio se hai qualcosa di sincero da dire.

Non è che chi vuole vendere aria fritta non abbia seguito, ma il seguito sarà gente che a sua volta cerca aria fritta per produrre ulteriori contenuti-truffa e perpetuare all'infinito il trucco.

Per non parlare di quei software che ti promettono di comporre al posto tuo i testi, garantendoti ottimi posizionamenti nei motori di ricerca.

Quando li leggi - e per fortuna stanno scomparendo - ti sembrano scritti dalla signorina che parla dal navigatore satellitare: sanno di finto.

I motori stessi, infine, penalizzano fortemente le pagine con contenuti simili, subodorando l'inghippo.

Sembra assurdo ma truffare è ancora più difficile che scrivere onestamente, quindi ti conviene fare le cose per bene.

La fiducia è il contrario dell'inganno
Le cose di cui parli dovranno dare agli interlocutori la sensazione di un posto tranquillo, familiare, dove si sta bene.

Un posto dove essi danno qualcosa ma in cambio ricevono tanto, a volte molto di più di ciò che hanno dato.

Non si tratta di trovare la persona bisognosa del tuo prodotto e appiopparglielo.

L'hai sentito, nel commento di prima: si tratta di rendere le persone più felici.

Si tratta di educarle alla reciproca convivenza.

Si tratta di far capire loro che si sta costruendo qualcosa insieme.

Essi capiscono che tu hai scritto quel pezzo per loro, che hai intrapreso quell'iniziativa per loro, che hai creato quel prodotto per loro.

Lo sanno, perché glielo hai chiesto - perciò ha senso fare sondaggi - e lo sanno perché te lo hanno detto di loro iniziativa, nei commenti o via mail.

Sanno che li ascolti.

Questo è il contenuto migliore, quello che produci quando hai il polso della situazione.

Un negozio bello come una casa
Qualche anno fa, a Napoli, con i miei amici amavamo frequentare un locale sul lungomare e chiedere il tavolo al piano superiore.

C'era un solo tavolo, perché in realtà era un tavolo affiancato a un letto.

Era divertentissimo per noi sistemarci in quella stanzetta in alto, ci sentivamo come in un covo, tutto per noi e il letto era un trampolino fantasioso, perché dava l'idea di casa e nello stesso tempo ci consentiva di scherzare con le ragazze, visto che il letto era lì sotto il nostro sedere.

Tutta questa bella fantasia però non cancellava una verità: quando era l'ora di scendere, a tutti toccava mettere mano alla tasca e pagare per ciò che avevamo consumato.

Mai visto uno di noi farlo con aria mogia: si pagava sempre col sorriso, magari accentuato dal bicchiere di troppo.

Tu vuoi creare un posto confortevole per i tuoi interlocutori.

Vuoi anche farne un'attività.

Vuoi offrire un letto, perché sai l'effetto confortevole che farà.

Vuoi anche inserire il letto in un locale che comunque porti le persone a ordinare da bere e pagare prima di uscire.

Devi creare un sistema di contenuti per condurre i tuoi interlocutori attraverso il tuo spazio in modo che essi diano a te quello che di volta in volta tu hai giustamente previsto di volere in cambio.

Non si tratta solo e sempre di denaro, anzi: spesso è una risposta via email, un commento a un post, un minuto per un sondaggio, un'iscrizione in un form.

Se vuoi questo, caro lettore/visitatore/interlocutore, ho bisogno che tu mi dia quest'altro.

Non solo grandi contenuti: un grande sistema interrelato di contenuti.

Proprio per questo, non esprimere valutazioni affrettate su come sta andando la tua iniziativa online: non ci vuole una settimana, o un mese, ma c'è bisogno di molto più tempo per amalgamare il tutto in un insieme coerente, credibile ed efficace.

Chi ben comincia è a metà dell'opera...

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