sabato 28 maggio 2011

L'eden perduto...

Passo le mie giornate in cerca d'ispirazione: una passeggiata sulle rive del fiume, una corsa in bicicletta accarezzato dal vento, un buon caffè sul tavolo accanto al computer e via, a scrivere seguendo le mie passioni. Questo vuol dire fare un lavoro in cui credi e che ti piace. Perciò, compra i miei libri o iscriviti ai miei corsi...

Eh no, c'è qualcosa che non va, in questo spot, o sbaglio?

Se io voglio che tu acquisti un libro o ti iscriva a un corso, devo farti toccare con mano i benefici che tu trarresti dal libro o dal corso, non i benefici che io traggo dal fare il lavoro che ho scelto.

Eppure con l'approssimarsi dell'estate è tornato su tutti i teleschermi lo spot di un'agenzia di viaggi il cui nome riecheggia atmosfere paradisiache.

Cosa pubblicizza esattamente?


Secondo il "creativo", la reclame sottolinea la garanzia del prodotto-vacanza, perché c'è qualcuno pagato apposta per verificarne la qualità.

Secondo me - e sono certo, secondo moltissimi telespettatori - lo spot non fa che marcare la differenza tra chi lavora tutto un anno per - sperare di - pagarsi una vacanza, e chi invece come lavoro fa l'assaggiatore di vino a scrocco, il collaudatore di materassi, il passeggiatore sulle spiagge, l'adulto che torna bambino con i pargoli.

Ma la pubblicità non dovrebbe mostrare i benefici dell'utente nell'acquistare un prodotto?

Sembra invece voglia dirti tanto quando lo trovi, un lavoro così?

Questa storia ha molto a che fare con noi a cui piace scrivere.

Hai presente la mitica statistica con la quale si afferma che nella comunicazione umana l'aspetto verbale di un messaggio influisce solo nella misura del sette per cento?

Fu Albert Mehrabian 39 anni fa a stabilirlo, aggiungendo che l'azione corporea influisce invece per il cinquantacinque per cento.

Ecco perché lo spot lascia un po' perplessi: dice una cosa e ne mostra un'altra.

Inutile dire che i viaggi sono garantiti dal controller - perché controllore sapeva un po' troppo di autobus cittadino - se poi ci fai vedere che il controller se la spassa: l'unica voglia che ci viene è di sostituirci a lui, ma poiché l'unico modo sarebbe pagare la vacanza, questa voglia si trasforma in un sentimento molto negativo.

Noi scrittori dovremmo curare le parole affinché la loro influenza non scenda al di sotto della già esigua percentuale.

E se scriviamo per affari - qualsiasi essi siano - ricordiamoci sempre di mostrare all'utente i vantaggi che otterrà aderendo alla nostra proposta, invece di dirgli quanto siamo bravi a fargliela.

Non parlare di te.

Parla al, anzi, con il lettore.

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