domenica 3 aprile 2011

Come rovinare la tua scrittura in otto mosse

I am my own worst enemy, dice una canzone dei Green Day, e non c'è da dubitare sulla veridicità di questa frase.

Se pensi per un attimo a quante cose hai fatto già nella tua vita nonostante la paura che provavi prima di farle puoi renderti conto di che razza di produttore di fantasmi tu sia.

Ma non sei la sola persona vittima del suo stesso sintomo, siamo proprio in tanti.

Nel mondo della scrittura funzionale questo problema è quasi più acuto rispetto al mondo della narrativa o della scrittura artistica in genere: mentre tra i "creativi" è più facile trovare persone effettivamente poco dotate che pensano di saper scrivere, nel mondo dei testi informativi la qualità media è più alta, ma ciò che manca è la forza.

Forse in questo stesso momento stai rovinando la tua capacità di dare forza alla tua scrittura, in uno di questi otto modi.

Fa' attenzione.
  1. scrivere e revisionare insieme: è come voler mettere la prima e la retromarcia contemporaneamente, proiettare un film e nello stesso tempo azionare il rewind. Scrivere significa creare buttando fuori idee, pensieri, spunti, frasi, spezzoni, intuizioni. Revisionare significa giudicare, soppesare, scartare, ordinare, limare. Il problema si fa sentire soprattutto nei più bravi a revisionare, lo fanno troppo e troppo spesso, finendo per creare troppo poco. Separare le due fasi è fondamentale.
  2. mettersi in scia: la maggior parte di coloro che hanno avuto successo ha fatto ciò che gli altri dicevano loro di non fare assolutamente. Pensa che ad Einstein era stato consigliato di lasciar perdere la matematica, che Alberto Sordi non fu accettato all'accademia. Le strade del successo non sono tutte uguali, semplicemente perché non sono già date, ma ognuno deve costruire la sua.
  3. paura di fallire: il miglior modo per non fallire è non provare ad avere successo. È questo il paradosso a cui vai incontro se eccedi nella cautela. Soprattutto non frenarti nell'ideare: dedica del tempo a buttar giù idee a raffica e vedrai che tra la cenere spunterà il luccichio di un diamante.
  4. sindrome da precisione: per carità, poche cose richiedono precisione come la scrittura. Ma si può essere precisi anche in un testo nel quale si sta cercando l'argomento, il contenuto, la modalità espositiva. Non possiamo sempre scrivere quello che già sappiamo, altrimenti non incontreremo mai nuovi lettori e quelli vecchi si stancheranno di sentirci ripetere sempre le stesse canzoni.
  5. mancanza di fiducia: l'atto creativo di per sé è incerto. Ma è incerto il processo. Il risultato. Le tue abilità invece non possono essere incerte. C'è un solo modo per aumentare la fiducia nella tua capacità di scrivere: scrivere. Scrivere ogni giorno. Scrivere per ore. Scrivere di tutto. Su questo concetto si basa Il tuo writing coach in un mese, il mio audiocorso per implementare le abilità di scrittura in modo stabile nella tua vita. Ma anche senza il mio corso, il concetto non cambia: se non scrivi non ti considererai mai scrittrice o scrittore.
  6. ascoltare gli altri: puoi essere la persona più aperta di questo mondo e più capace di vedere le cose da punti di vista differenti, ma non è detto che gli altri siano come te. Arriverà sempre qualcuno a dirti che stai esagerando, che potresti offendere qualcuno, che stai lanciando provocazioni, che stai rischiando. Sappi che tutti i grandi della storia sono riusciti nonostante le previsioni infauste di chi gli ronzava intorno. Gli stessi che poi, dopo la vittoria, ne hanno cantate le lodi.
  7. sovraccaricarti d'informazioni: c'è un momento in cui devi smettere di cercare informazioni e passare all'azione. nella scrittura questo deve avvenire appena hai due o tre punti fermi su un testo. I testi sono come bambini: puoi stare a progettare col tuo partner tutti i possibili futuri per tuo figlio ma viene il momento in cui o lo fai o resterà solo un pensiero senza vita.
  8. sottometterti a false credenze: chiudo come ho iniziato. Quante cose hai già fatto nonostante la paura di farle? Cose importanti: esami, operazioni chirurgiche, la patente, l'amore, i figli, il funerale di una persona cara, il tuo libro, il tuo blog. E quante ne verranno. Ma prima verranno i dubbi. Sempre. Non puoi impedire loro di arrivare. Puoi usarli come domande guida per orientare il tuo lavoro. E allora capirai quanto valgono le tue abilità nella scrittura.

1 commento:

  1. Ottimo articolo!
    Grazie Sergio per avermi messo di fronte alla nuda verità che, anche se scomoda, è in un certo senso rassicurante. Ho scoperto di stare rovinando la capacità di dar forza alla mia scrittura praticamente in tutti e otto i modi! :-))) Benissimo, direi che conoscere il problema è il primo passo per superarlo e già ora sto... producendo meno fantasmi. Grazie ancora.

    RispondiElimina

Cerca nel blog