lunedì 21 marzo 2011

Che fatica scrivere... e allora?

Se scrivere è la tua passione, fai parte del gruppo.

Ma non me ne vanterei: sto parlando del gruppo di quelli che pensano di avere le migliori ragioni per lamentarsi di quanto sia difficile scrivere.

E oltre alle caterve di ragioni per fare i queruli, noi del gruppo siamo creatori di difficoltà.

Il nostro bagaglio di situazioni che ci fanno sospettare una cospirazione mondiale contro la nostra voglia di dedicarci alla scrittura è molto, ma molto spazioso.


I numeri ci sono contro.

Io ho quattro figli, tu non paghi l'affitto da quattro mesi, lui è stato mollato tre giorni fa.

Le cose ci ostacolano.

Il vino era cattivo, il motore non voleva partire, il rubinetto perde.

I risultati ci assillano.

Il successo non arriva, il successo è arrivato così in fretta, le email di quel tizio proprio non ci vanno giù.

L'autosabotaggio ci vessa.

Lo farò domani, e se non fosse una buona idea, non sento l'argomento nel modo giusto.

L'identità vacilla.

Non ho studiato abbastanza per scrivere, ho studiato troppo e scrivo complicato, e se facessi un video?

I bisogni premono.

A furia di scrivere divento sedentario, devo ridurre i caffè, ma il tempo di fare l'amore lo troverò?

E ancora, ancora, ancora...

Centinaia di ragioni per lamentarsi.

Centinaia di motivi per tirar fuori dal cilindro il pretesto per l'occasione.

Nel club tutti, ma proprio tutti, siamo pieni delle une e degli altri.

Siamo proprio uguali.

Eppure alla fine hai preso la penna anche stavolta e lo hai fatto: hai scritto.

Come lo avevi fatto prima, anche se le ragioni e i motivi per immaginare come il mondo marci contro di te erano già lì pronte, e domani e per sempre le troverai ai tuoi piedi, a tua disposizione.

Ma ogni volta, alla fine della lamentela, lo hai fatto.

Non lo hai fatto per un premio, né lo hai fatto per evitare una punizione.

Tutti noi lo abbiamo fatto, chi prima, chi dopo, e nessuno è migliore o peggiore di chi lo ha preceduto o lo seguirà.

È inchiostro che scorre attraverso una penna tenuta da un braccio in cui scorre sangue.

Come il tuo, il mio, quello di chi vuole arrivare in fondo al traguardo.

Sì, è una fatica scrivere.

E allora?

1 commento:

  1. E allora, perchè scrivo?
    Perchè digito?
    Faccio tanta fatica a formulare una frase di senso compiuto per esprimere un mio pensiero così chiaro nella mia testa ma così complicato, difficile, faticoso da condividere con il resto del mondo?
    Ma la telepatia quando la inventano?

    RispondiElimina

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