lunedì 21 febbraio 2011

Scrivere ciò che il lettore sta cercando

Una mattina ti svegli con una spinta precisa che parte dall'interno e scrivi un articolo.

Non è la prima volta che ti succede, e mentre lavori pensi ecco un nuovo post per il mio blog e ti compiaci per la tua costanza.

Certo, scrivere con metodo articoli che abbiano sempre un certo grado di qualità è possibile solo se adotti un sistema sicuro e una procedura completa: nel corso Tutto sugli articoli ogni aspetto di questa tipologia di testo ti viene svelata per intero, dandoti tutti gli strumenti per realizzarli a tuo piacimento.

Però senza una metodologia precisa, non hai mai la certezza di aver centrato il bersaglio: così pubblichi il post e questo ti sembra già un buon risultato.

Ma dopo poche ore dalla pubblicazione noti una differenza: già decine di persone lo hanno letto, qualcuno lo linka e lui si propaga, e tutto continua ancora per qualche giorno.

Non è così raro, e soprattutto non dipende né dal caso né da qualche dea bendata di turno.

Hai solo centrato i tre passi giusti per scrivere un articolo che fa la differenza, hai scritto ciò che il lettore sta cercando.

Come hai fatto?


Io so
È quello che il lettore può dire quando ha finito di leggere il tuo articolo.

Dare ai tuoi lettori una nuova e potente conoscenza, questo fa la differenza.

Pochi minuti prima egli non sapeva, ora è una persona diversa.

È più sicuro di sé, sa cosa fare, immagina i risultati.

Non gli hai dato informazioni, gli hai dato un elisir.

La sua contentezza è tale che non riesce a tenersela per sé, e diffonde le tue parole.

Un passo dopo l'altro
Di articoli che indicano al lettore quanti passi fare (come nel gioco regina reginella...) ce ne sono a bizzeffe, anche nei miei blog.

Ma i passi da soli potrebbero non bastare, se a mostrarteli è qualcuno con i piedi storti: prima ti porta di qua, poi converge di là, fino a disorientarti.

I passi devono rispondere a una sequenza: prima fai così, poi fai così, infine fai così.

Non mollare il lettore, dall'inizio alla fine.

Sono gli ingredienti dell'elisir: devono essere esatti e vanno aggiunti secondo un preciso ordine.

All'erta
Hai trovato la conoscenza che vuoi trasmettere, hai deciso l'ordine dei passi da compiere e glieli hai descritti.

Questo secondo te basta ad assicurarti che il lettore saprà davvero fare quello che gli hai detto?

Le trappole sono sempre dietro l'angolo.

Se vuoi davvero essere la sua guida, devi indicargli gli angoli esatti dove si celano i pericoli e spiegargli come evitarli.

Sii il suo battistrada: vai avanti dicendogli dove mettere i piedi e soprattutto dove non metterli per evitare tagliole, mine, animali velenosi.

Mentre lo fai, il lettore impara a cosa dovrà prestare attenzione in futuro: il suo potere aumenta.

E poi?
Capiti su un blog, leggi un post quasi per caso e alla fine ne sai più di prima, percepisci una differenza in te, il piacere t'invade.

Cos'è che vuoi, in quel momento?

Semplice: ne vuoi ancora.

Se succede a te, perché non dovrebbe accadere ai tuoi lettori?

È per questo che gli iscritti aumentano, le visite crescono, il link si moltiplica.

La fortuna del principiante
A tutti noi è capitato di fare il colpaccio agli esordi di un'attività, di un gioco, di qualcosa che non avevamo mai fatto.

Giochi a poker per la prima volta e vinci (o ti fanno vincere per abbassare le tue difese, ma questa è un'altra storia...).

Il primo esame all'università è a pieni voti e con lode e ti sembra di non aver faticato poi tanto.

Pubblichi il tuo blog e dopo una settimana hai già un sacco di visite e iscritti.

Ti viene il guizzo e scrivi un articolo fenomenale.

Cose che capitano, la fortuna gira.

Ma tu non puoi restare a guardare ai bordi della giostra sperando ti ricapiti l'occasione giusta.

Ora tu sai quali sono le tre cose che i tuoi articoli devono avere per essere ciò che il lettore sta cercando.

Da qualche minuto ne sai di più.

Il tuo potere è cresciuto.

Impara a replicare questo gioco all'infinito.

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