domenica 13 febbraio 2011

leggere e scrivere, due facce della stessa medaglia

Lego, ergo scribo
Non si scappa: lettura e scrittura vanno "a braccetto" da secoli e il loro destino "siamese" è segnato.

Per noi che amiamo - o dobbiamo - scrivere, la lettura, e soprattutto la comprensione delle parole e delle frasi che i nostri occhi o le nostre mani scorrono, è qualcosa di imprescindibile.

Nell'abilità di lettura si mescolano competenze grammaticali fondamentali e meccanismi di pensiero basilari, anzi: comprendere la sintassi vuol dire capire come si formano i pensieri, significa rendersi conto di come il linguaggio - letto, scritto o pensato - è l'equivalente del mondo che ci circonda.

Quello che noi crediamo di percepire in realtà è una versione specialissima del mondo là fuori, una "lettura" particolare fatta dal nostro cervello, usando come matrice le strutture linguistiche innate e apprese (ma forse ho sbagliato blog, queste cose starebbero meglio in www.studialamente.com!).

Quindi, ti piace scrivere?

Impara a leggere, comprendere, elaborare, schematizzare, mappare e memorizzare i testi che ti capitano davanti.

Per aiutarti a portare queste abilità ad alti livelli è nato Studio facile, nel quale trovi i cinque unici modi nei quali è possibile riassumere, schematizzare e mappare un testo: conoscerli significa andare a colpo sicuro con la lettura e la comprensione.

Ma è necessario anche leggere con metodo: non è affatto un'attività legata all'estro, bensì richiede una strategia operativa precisa.

Come si fa
Leggere vuol dire essenzialmente capire in che relazione sono le informazioni all'interno del testo.

Per arrivare a questo, bisogna procedere con passi sicuri.
  • Leggere: ti serve a "inquadrare" il contenuto e il messaggio del testo, va fatto senza soffermarsi troppo, con le "antenne larghe", lasciando spazio all'intuito più che alla cognizione.
  • Dividere: la paragrafatura, come mi piace chiamarla, consiste nel dividere il testo in porzioni più piccole, usando segni grafici come le barre oblique o altro; in genere ogni pezzo coincide con un periodo - da punto a punto - ma l'eccezione che conferma la regola è sempre dietro l'angolo.
  • Evidenziare: o sottolineare, o mettere tra parentesi, o cerchiare, insomma, usare degli espedienti grafici per far spiccare alcune parti del testo rispetto alle altre; qui si arenano in molti, complice l'incapacità della scuola di insegnare la nostra lingua; le informazioni più importanti stanno sempre nella frase principale del testo (o nelle coppie principale+oggettiva/soggettiva), e anni di insegnamento mi hanno confermato che memorizzando le sole frasi principali il lettore "magicamente" si ricorda anche tutto il resto del testo.
  • Titolare: giunti a questo punto, ci ritroviamo con piccole frasi che risaltano all'interno di paragrafi più estesi; è il momento di fare una sorta di gioco, ossia se dovessi dare un nuovo titolo a questo paragrafo, avendo capito che le parti più importanti sono quelle evidenziate, come lo battezzeresti? Operazione fondamentale, senza la quale tutto il lavoro precedente e il passo successivo vanno a farsi friggere.
  • Collegare: ti ritrovi con un pugno di titoli dati ai paragrafi; la domanda è in che modo si collegano questi titoli tra loro? Che rapporto intercorre tra le informazioni condensate in essi? La risposta a questa domanda è già il tuo schema riassuntivo o la tua mappa mentale.
Smettila di pensare che c'è gente portata per qualcosa, o che c'è gente dotata per natura, nella lettura e nella scrittura come in tante altre attività: se pensi o dici questo è solo il virus della pigrizia a parlare attraverso di te.

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