sabato 5 febbraio 2011

5 crepe nella tua scrittura

Succede a tutti.

Un'idea ti fulmina, ti siedi prontamente per scrivere una bomba di testo, articolo, post o altro.

Ma dopo poche parole o pochi tasti pigiati l'entusiasmo muta in gelo.

Non riesci bene a capire cosa sia, ma il testo non viene fuori come ti aspettavi.

Rimetti la testa giù e riprendi a scrivere, ma il freddo aumenta finché ti rendi conto che il pezzo che credevi pronto è svanito.

Ora rilassati, fai un bel respiro e un piccolo passo indietro, per guardare a questi cinque segnali di cedimento della scrittura.

Sono come delle crepe: se ne vedi una su una parete magari non ci fai caso, ma se le vedi tutte e cinque forse è meglio che in quella casa non ci entri (e se sei già dentro scappa fuori!).


Ma de che?
La cosa peggiore per chi legge è arrivare alla fine e chiedersi ma di cosa ha parlato questo qui?

In realtà è la tua stessa sensazione, quella che descrivevo più su, ma dal suo punto di vista.

Mentre scrivevi anche tu sapevi di non avere un vero punto fermo.

Accertati di sapere bene cosa vuoi dire e accompagna il lettore dal punto A al punto B senza tergiversare troppo.

Ecchissene...?
La cosa peggiore prima di leggere è chiedersi perché dovrei regalare minuti preziosi a queste parole?

Qui si gioca l'importanza del titolo e delle prime righe, che devono subito dire a chi legge qual è il vantaggio che ne trarrà.

Il resto del testo deve solo confermarlo.

La matassa
Se il filo del tuo discorso si aggroviglia è probabile che il lettore ci dia un bel taglio (non giudicarlo male, anche Alessandro Magno di fronte al nodo di Gordio fece lo stesso).

La sequenza delle tue idee dev'essere logica e gradevole da seguire.

Frase dopo frase, accompagna i tuoi lettori a "visitare" il tuo testo.

L'essenziale è nei dettagli
È facile comprendere come un parlare troppo vago finisca per perdere l'attenzione dell'interlocutore.

A questo servono i dettagli, gli esempi, le precisazioni, a rendere materiale ciò che senza essi sarebbe troppo astratto.

Ma anche l'eccesso di dettagli fa male: al lettore scoccia ascoltare tutta la casistica che ti viene in mente su qualcosa, mentre lui ha già afferrato il senso e vuole che tu vada avanti.

Così lontano così vicino
Non fidarti di nessuno che ti dica quante parole scrivere in un testo, soprattutto quando lo dico io ;)

In realtà, ogni pezzo è lungo quanto ne ha bisogno, non una parola di più.

È vero che siamo nell'era della sfrenatezza e la gente si è convinta - perché lo dicono tutti - che non ha tempo per soffermarsi.

Il problema però è un altro: il tuo argomento può sostenere un pezzo di un migliaio di parole, o è meglio attestarsi intorno alle 300-500?

Dipende dalla ciccia...

Ora sì che nessuna crepa potrà sfuggire alla tua attenzione.

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