sabato 11 settembre 2010

Scrivere un testo voluminoso: quattro pericoli da evitare

La scrittura funzionale, a differenza di quella creativa, è costituita in larga parte da testi di breve e media lunghezza.

Certo, anche nella narrativa esistono racconti brevissimi, quasi degli scherzi narrativi, ma sono appunto un'eccezione estrosa più che la norma.

Invece, nel campo della scrittura funzionale, la forma dell'articolo, del saggio breve, o del post - come questo - copre in larga parte l'intero corpus.

Ma ci sono testi funzionali di raggio più ampio, manuali, saggi, trattati, che sicuramente non possono essere scritti in poche ore o minuti, come a volte può accadere per le forme brevi.

In quel caso, allo scrittore non basta dire ora mi metto e scrivo, perché questa frase gli toccherà ripeterla più volte.

Dovrà pianificare il suo lavoro.

Con le giuste procedure è comunque possibile sfruttare tutte le tecniche per la scrittura di post e articoli, allo scopo di scrivere report, ebook e manuali più consistenti: per questo nel mio Scrittura Rapida al PC troverai uno special bonus, Ebook Rapidi che ti insegnerà proprio il metodo giusto per arrivare comunque all'obiettivo, anche scrivendo un testo più corposo.

Questa esigenza di pianificare, dettata dal voler scrivere un testo di misura più ampia, lo costringerà ad affrontare il problema della quantità, ed egli si chiederà se è troppo o troppo poco, come ampliare e come ridurre.

Spesso, lavorando a un testo voluminoso, gli autori si cautelano facendo un grosso lavoro di ricerca e raccolta materiali, ma più è ampio questo lavoro più problematica sarà la scelta su cosa conservare e cosa scartare.

Inoltre, se scrivere un piccolo post e revisionarlo può essere roba di poche ore al massimo - sto esagerando! - non si può dire altrettanto di un testo che aspiri a superare le cento pagine, e la sensazione di controllo sul proprio testo diminuirà inevitabilmente aumentando la misura, cosa che potrebbe generare irrequietezza nell'autore.

Insomma, all'aumentare delle dimensioni del testo corrisponde un aumento dei problemi, per chi scrive.

Come risolverli?


Per affrontarli al meglio, ecco un piccolo "poker" di consigli di sicura utilità.

Credimi, i punti del seguente elenco sono forse i più importanti nell'affrontare un testo corposo, magari i meno belli e affascinanti, ma senza questi punti non andrai molto lontano.

  • Primo pericolo: non stabilire la tua ora di scrittura! È vero, siamo tutti molto impegnati e ci sono cose forse meno coinvolgenti ma necessarie, il lavoro prima di tutto, i familiari e altre piccole o grandi noie. Tuttavia, se non prendi la tua agenda e, settimana per settimana, stabilisci i momenti precisi nei quali ti dedicherai a scrivere, non riuscirai a produrre granché. Quindi, pianifica bene la tua ora di scrittura e rispettala.
  • Secondo pericolo: pensare alla quantità! Ti invito a fare un calcolo: se per assurdo scrivessi, nella tua ora, per quarantacinque minuti forse butteresti giù dalle due alle quattro pagine. Moltiplicale per un anno di lavoro: ti viene fuori un librone di circa 1100 pagine che, detto tra noi, è abnorme. Perciò, qualsiasi ansia sulla quantità della tua scrittura è fuori luogo: una pagina al giorno è più che sufficiente.
  • Terzo pericolo: scrivere tutto! Fare l'autore significa vedere zampillare a ogni ora del giorno idee, suggestioni, immagini, perché il motore dell’ispirazione si è ormai avviato. Quando arriva la tua ora di scrittura non precipitarti a buttarci dentro tutte le idee della giornata. Tieni un quaderno dove puoi raccoglierle, per assicurarti di non vederle svanire – altro pericolo, ahimé! – ma lavora a una, massimo due idee per sessione, senza fretta.
  • Quarto pericolo: rileggere e correggere! Se hai prodotto degli strafalcioni – cosa alla quale possiamo essere tutti soggetti – puoi intervenire e cambiarli, è ovvio, ma non metterti alla fine della tua ora a rileggere e revisionare il tuo testo nella forma, nello stile, nelle atmosfere, perché non è questo il momento in cui farlo e perché non hai uno sguardo globale sull’opera. Io ritengo si debba fare davvero alla fine, ma se proprio non resisti datti un numero di pagine come limite: correggerai appena avrai accumulate 15-20 pagine, così avrai una visuale più ampia e le revisioni saranno più sensate.

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