martedì 7 settembre 2010

Parole in libertà

A volte ti siedi al computer ma le dita arrancano, oppure la punta della tua penna continua a ribadire lo stesso punto blu o nero sul foglio e non riesce a dipanare quel filo d'inchiostro col quale poterti esprimere.

A volte le parole sembrano cacciarsi sul fondo di un cassetto che fa fatica ad aprirsi e la pagina è una distesa innevata di bianco.

Per liberare le tue parole, prova uno di questi "grimaldelli":
  • scrivi a qualcuno, chi fa scrittura funzionale spesso immagina - a ragione - che il suo testo verrà letto da una moltitudine di persone, un articolo, un report, un annuncio, ma il pensiero di troppe persone aumenta l'ansia, riuscirò a interessarli al punto giusto? e questo frena ancora di più, perciò riduci il tuo campo a una sola persona, puoi immaginarla oppure può essere qualcuno che conosci, col quale condividi un linguaggio e un immaginario comune
  • controlla il linguaggio, dal linguaggio a volte ricavi il tuo stato mentale, se ti accorgi di usare penso, devo, faccio, probabilmente aumenti il senso di costrizione, prova a sostituirli con sento, voglio e sono per darti maggiore libertà
  • non pensare al risultato, alla reazione che ti piacerebbe ricevere dal lettore, concentrati invece sul piacere di scrivere, e per aiutarti puoi scrivere una storia invece che un articolo, un breve aneddoto, oppure una poesia, un testo che anche nella forma rappresenti uno spazio più libero di un testo informativo
  • spezza il ritmo, ossia allontanati per un po', fai qualcos'altro, a volte basta anche cambiare stanza o posizione sulla sedia, oppure "nutri" la tua sensibilità, ossia leggi qualcosa, fai una passeggiata, guarda un film, e la tua creatività riprenderà vigore
  • taglia il superfluo, questo puoi farlo quando hai quasi finito un testo ma qualcosa ancora ti trattiene dal lasciarlo andare, non ti convince, allora prova ad alleggerirlo eliminando gli eccessi, alleggerirai anche il tuo spirito
  • cambia genere, pensa a quanti tipi di testo esistono e sperimenta, fai delle liste, una lettera, una storia di sole trenta parole, un haiku, un limerick, per vedere cosa ne viene fuori e magari buttare via la zavorra
  • scrivi sul proibito, perché a volte il toro va preso per le corna, e se ci sono argomenti dai quali cerchi di tenerti a distanza, forse sono proprio quelli che stanno premendo e ingolfano la tua produttività, dagli spazio, scrivi di ciò a cui opponi una strenua resistenza
  • scrivi senza scopo, segui solo il movimento della penna o il ticchettìo delle dita sui tasti, scrivi il tuo flusso di pensieri proprio mentre stai scrivendo, a volte pochi minuti di sfrenata libertà ti aiutano a riprendere il governo delle tue capacità
Uno dei modi migliori e che ti da il notevole vantaggio di comprendere le ragioni del tuo blocco è scrivere proprio cosa ti sta bloccando, come in una confessione per sé stessi, per esplorare questo momento di stasi, comprendersi e ritrovare la serenità.

Buon lavoro...

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