sabato 9 gennaio 2010

Scrivere il finale: quella sporca, ultima riga


A sentire narratori come Raymond Carver o Patricia Highsmith il finale di un racconto - come il carattere dei personaggi e lo zampino del destino - va scoperto man mano che si scrive invece di prestabilirlo.

Invece nei testi espositivo-informativi, argomentativi e regolativi potrebbe valere addirittura la regola inversa: decidere sin dall'inizio il finale.

Non solo per una questione di coerenza semantica e tematica, ma per velocizzare la produzione e per iniziare subito a "riempire" il testo.

Quando ti accingi a scrivere non c'è miglior carburante che vedere il foglio bianco riempirsi a gran velocità, perciò è importante usare le tecniche giuste, come quelle che ti insegno in Scrittura Rapida al PC: scrivere testi in un terzo del tempo necessario.

Sì viaggiare
I narratori, si sa, amano vivere nel mondo possibile delle loro opere mentre le creano e molti di loro storcerebbero il naso all'idea di avere tutto pronto a tavolino.

Non a caso si dice arte di narrare e come ogni arte anche quella degli scrittori di fiction affonda nell'immaginario, nell'inconscio e nel non detto: ogni creazione è un viaggio il cui scopo è scoprire la meta.

Per far viaggiare anche i lettori, il testo dovrebbe traspirare di quella stessa aura di sospensione nella quale lo scrittore ha galleggiato durante la lavorazione.



Ogni scrittore di racconti sceglie in modo piuttosto arbitrario il finale: se la scrittura emana dalla vita, la vita - anche quella nel mondo fantastico di un libro - non finisce nell'ultima pagina ma è l'autore a smettere di riferirci gli avvenimenti di quel mondo.

Questo "potere" di mettere o meno fine alle storie consentiva agli aedi e ai rapsodi del mondo antico di "cucire" il finale di un mito con l'inizio di un altro e creare dal nulla nuovi poemi.

Lo stesso meccanismo permette a J. K. Rowling di accompagnare Harry Potter alla pensione, tanto che alcuni maligni pensano si faccia aiutare da qualche ghost writer, e anche a George Lucas di dire che lui aveva scritto i primi tre episodi della saga di Star Wars, girati solo negli ultimi anni, già negli anni settanta ma che per motivi economici scelse di partire dal quarto. Chi ci crede?

Ma come possono concludersi i racconti?
  • Finale chiuso: i personaggi approdano a un destino, frutto di tutta l'azione precedente narrata dall'autore; anche se non muoiono, ciò che faranno dopo non "modificherà" per noi lettori ciò che hanno fatto prima
  • Finale aperto: quando il racconto finisce senza che le linee d'azione si completino del tutto, così da lasciare il lettore nel dubbio o nell'attesa di un seguito
  • Finale circolare: il racconto torna al punto di partenza, spesso grazie all'uso del flashback, oppure perché l'autore "ripete" un elemento dell'inizio, o usando entrambi gli stratagemmi
E per tutti gli altri?
Scrivere per informare, invece, presuppone che l'autore conosca già i contenuti e solo per una scelta arbitraria abbia optato per la forma scritta.

Più che creare, giornalisti, copywriters, relatori, studenti e docenti organizzano conoscenze che già hanno nel modo migliore - secondo loro! - per comunicarle al pubblico.

Per questo i grandi "velocisti" della scrittura, i migliori bloggers e copywriters, consigliano di scrivere sempre prima il titolo e il beneficio da dare al lettore per arrivare dritti al punto.

Cinque finali per i testi informativi e argomentativi
  1. dire al lettore cosa dovrebbe fare: manuali, istruzioni e ovviamente i ricettari si basano su questo principio, indicare al lettore i passi da compiere per raggiungere un risultato
  2. completare una storia: usare un racconto come incipit è un sistema sempre efficace ma lo diventa ancora di più se spostiamo il finale di questo racconto alla fine del nostro testo per indurre il lettore a seguirci fino in fondo
  3. dire al lettore cosa abbiamo imparato: se abbiamo descritto una procedura o un esperimento, condividiamo col lettore i risultati e le nostre impressioni per dargli un'idea di ciò che potrebbe ottenere
  4. fare una previsione: soprattutto nei testi argomentativi, possiamo esporre le nostre opinioni e aggiungere cosa potrebbe accadere in base alle nostre teorie
  5. concludere come abbiamo iniziato: riprendere elementi dell'inizio e riutilizzarli per costruire il finale da coesione a qualsiasi testo
Prima di scrivere questo post non ho stabilito alcun finale, proprio come consigliano Carver e la Highsmith.

Ha funzionato.

P.S. Per la serie concludere come abbiamo iniziato...

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