martedì 5 gennaio 2010

Tre libri in cambio di un post


Ho appena strappato il foglio con i titoli di tre libri cercati con vana speranza.

Poi mi ricordo di quanto è importante per chi scrive studiare i titoli - di qualsiasi cosa, di libri, articoli, post, film, trasmissioni ecc. - per

trarre ispirazione

e soprattutto

comprendere i principi base per crearne altri

Così da certosino ricompongo il foglio lacerato e leggo sul puzzle per ricavare spunti.


Ripeti!
Il primo titolo, Capire e farsi capire (Maria Emanuela Piemontese, Tecnodid, fuori catalogo), gioca sulla ripetizione e la ripetizione crea ritmo e il ritmo entra nella testa e una volta nella testa risuona come un jingle.
Anche tutte queste e messe in fila penetrano con insistenza.
Virtù della ripetizione.

Evoca!
Il secondo titolo, La magia della scrittura (Alessandro Lucchini, Sperling & Kupfer, pure questo non si trova facile), è già una formula in sé stessa per catapultarci in un universo dove possiamo andare in giro con la penna in una mano e la bacchetta magica nell'altra, stimolando la fantasia (stimolandola anche troppo, tant'è che Lucchini aggiunge ben due sottotitoli per spiegare meglio il beneficio e il taglio della sua opera e il gioco è fatto).

Emula!
Il terzo titolo, Il nome della marca (Botton-Cegarra-Ferrari, Guerini e associati, questo si ordina volendo), ricalca il noto romanzo di quello scrittore con la barba (non oso neanche nominarlo) del quale però tutti hanno visto la trasposizione cinematografica, anche se poi non mi risulta che si svolga in un monastero.

Tre per uno
Fatto sta che a volte prendere un titolo già pronto e immaginare in che modo usarlo per un proprio testo mette in moto l'immaginazione meglio di un corso completo di scrittura.

Così ho fatto anch'io col mio testo, rubando il titolo ai cartelli promozionali dei supermercati.

I tre libri non li ho trovati però ci ho guadagnato un post.

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