domenica 6 dicembre 2009

Scrivere un racconto: questione di tecnica?


Per scrivere un racconto c'è bisogno di una tecnica?

Un racconto non dovrebbe essere un'opera "dettata" dall'ispirazione?

Può essere sufficiente la fantasia o serve altro?

Queste domande nascono dalla consapevolezza che un racconto, ossia un testo narrativo, possiede una natura differente da tutti gli altri tipi di testo.

Nel sentire comune, i racconti, i romanzi, le novelle, le fiabe, le favole sono "opere d'arte", mentre gli articoli, i saggi, i manuali e i libri di studio può farli chiunque possieda le conoscenze necessarie, pur senza essere un artista.

Ma le cose stanno davvero così?

Per comprendere meglio la differenza tra i testi narrativi e gli altri tipi di testo, ricorrerò a un esempio.

Ipotizziamo di voler fare una vacanza.

Dovremo scegliere una destinazione: lo faremo lasciandoci guidare dal gusto, dalle passioni, da bisogni di tipo estetico e sceglieremo luoghi la cui bellezza, la cui ricchezza artistica e la cui particolare cultura ci fanno immaginare un futuro piacere, poiché la vacanza dovrà soddisfare innanzitutto i nostri sensi.

Quando avremo scelto la destinazione ci toccherà risolvere il problema del come e quando arrivarci: lo faremo usando la razionalità, il calcolo di tempi e spesa, la misurazione delle distanze, facendo quella che viene detta analisi costi-benefici.

Può darsi che il problema del come e quando arrivarci condizioni la scelta estetica della destinazione: magari abbiamo un budget limitato, il nostro capo ci ha dato pochi giorni di ferie, i luoghi a cui abbiamo pensato non sono raggiungibili ecc.

Le questioni razionali potranno influire su quelle estetiche: questo farà della nostra vacanza un'esperienza meno bella?

Di certo non dovrebbe: l'esperienza di vivere per qualche tempo in un altro ambiente, che si realizzerà soltanto quando saremo lì, ha sempre un potenziale di bellezza, ricchezza e particolarità da godere, a prescindere dai fattori razionali, di cui ci occupiamo quando siamo ancora qui, quali i mezzi di trasporto, il tempo di permanenza o le condizioni di alloggio.

Quali informazioni possiamo trarre da questo esempio?


Nel preparare un testo narrativo dovremo fare delle scelte estetiche: a seconda di ciò che ci piacerebbe raccontare inizieremo a immaginare luoghi possibili, eventi probabili, personaggi tipici, proprio come quando immaginiamo la possibile destinazione del nostro viaggio.

Quando avremo abbozzato luoghi, eventi, personaggi sulla base del nostro piacere, inizieremo a porci domande più razionali come:
  • cosa so dei luoghi dove si ambienta il mio racconto?
  • quali persone vi abitano e con quali usi e costumi?
  • di quali dati storici dovrò tenere conto?
Queste domande sono simili a quelle necessarie per la preparazione del viaggio, quando ci interroghiamo su come si mangia in quel luogo, cosa c'è da vedere, cosa potremmo fare, quanto è grande, ci vogliono precauzioni sanitarie, meglio l'aereo o il treno ecc.

Le risposte alle domande razionali influiranno sulle scelte estetiche: se sceglierò di raccontare la vita di un personaggio del luogo dovrò informarmi bene sulle modalità di vita, se invece racconterò l'arrivo in quel luogo di un personaggio straniero mi si prefigurerà un possibile contrasto tra le abitudini locali e il mio personaggio ecc.

A questo punto, il mio iniziale abbozzo estetico comincerà a prendere una forma più strutturata, inizierò a considerare come punti fermi alcune scelte ipotetiche fatte all'inizio.

Questa prima struttura, più stabile, mi porrà nuovi problemi razionali che, una volta risolti, mi consentiranno di arricchire il lato estetico del mio lavoro: dovrò specificare meglio il periodo in cui si svolge la mia storia, i dettagli descrittivi di personaggi e ambienti, gli spostamenti, le motivazioni e quindi i caratteri, i sentimenti...

Con un lavoro a spirale, creatività e razionalità collaboreranno alla costruzione del mio racconto, come hanno fatto per la preparazione della mia vacanza.

Ma perché proprio l'esempio di una vacanza?

Perché la vacanza si può fare solo se noi ci spostiamo in un altro ambiente e questo accade al lettore di narrativa.
  • nei testi espositivi e argomentativi la comunicazione "viaggia" dal testo al lettore: le informazioni consentono al lettore di ottenere risultati nel suo mondo
  • nei testi narrativi la comunicazione "viaggia" dal lettore al testo: il racconto consente al lettore di conoscere il mondo possibile contenuto nel racconto e di "viaggiare" al suo interno
La tecnica è un supporto essenziale alla creazione di una bella storia semplicemente perché nell'inventarla risponderemo - in modo consapevole o "spontaneo" - a una serie di domande dettate dalla razionalità le cui risposte influenzeranno la bellezza del nostro racconto.

Buon viaggio!

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