domenica 8 novembre 2009

Coltivare la passione per la scrittura: quattro metodi per allenarsi!

Coltivare la passione della scrittura è di per sé un'attività che richiede una certa continuità.

Scrivere, infatti, è un'abilità e come tutte le abilità ha bisogno di essere esercitata.

Molte persone si sentono bloccate rispetto alla scrittura, dicono di non avere idee, o di non essere portate, o solo di non esserne capaci anche se vorrebbero.

Non è facile far capire loro che per superare questo blocco non c'è altra strada se non quella di iniziare a riempire fogli e pagine elettroniche per dar spazio alla propria creatività!

Io credo che la scrittura possa essere affrontata anche a valle, partendo cioè direttamente dall'obiettivo che si vuole raggiungere: è solo questione di metodo.

Se noi sappiamo già il tipo di testo che vorremo produrre, le regole implicite di quel genere testuale ci aiuteranno immediatamente a realizzarlo o quanto meno a individuare di cosa realmente potremmo parlare.

Ma è possibile anche usare altre strategie per trovare spunti e liberare la propria creatività di scrittori?

Non solo è possibile ma è consigliabile.Più esercizio farai, più ti divertirai, più la tua passione aumenterà!

Vediamone alcune:
  1. Intervistati! Scegli un argomento, non è davvero importante quale argomento, e sdoppiati: prepara delle domande sull'argomento, le domande che davvero faresti se qualcuno ti incaricasse di fare un'intervista su quel tema. Poi trasformati nell'intervistato e rispondi usando le tue conoscenze, raccogliendole da fonti o spiegando la tua opinione! Metodo divertente ed efficace!
  2. Registrati! Quante volte durante il giorno hai dei lampi di genio, all'improvviso un'idea guizza nella tua mente, oppure fai riflessioni articolate su un fenomeno o un evento? Con un registratore a portata di mano potresti immediatamente fissare questi contenuti mentali e solo dopo preoccuparti di revisionarli e trasformarli in un testo ben fatto! Metodo che garantisce originalità!
  3. Recensisci! Scegli dalla tua biblioteca un libro, oppure guarda un bel film - magari al cinema che è meglio! - e prendi nota di tutto ciò che ti viene in mente intanto che leggi o guardi. Con le idee raccolte potrai preparare una piccola recensione, addirittura consigliando o sconsigliando la lettura o la visione ai tuoi lettori! Metodo professionale!
  4. Ricicla! Forse in fondo a un cassetto c'è un vecchio quaderno con tue vecchie creazioni che conservi nel timore vengano scoperte? Ora è il momento di tirarlo fuori, rileggere e farti ispirare nuovamente da ciò che hai scritto! Potresti giocare a fare il critico letterario di te stesso e descrivere ai lettori l'analisi delle tue opere, oppure solo riscrivere - ora che hai un occhio diverso e più attento - a partire da ciò che avevi già prodotto! Metodo per chi già si cimenta nella scrittura!
Ricorda: tra scrivere e saper scrivere non c'è alcuna differenza finché la tua penna non si poserà su quel foglio!

2 commenti:

  1. Quando hai molte cose da dire, hai urgenza di esprimerti, lo fai, sperando di non sembrare eccessivo. Chi conosce questo impulso (ossessivo compulsivo?) può capire. La scrittura non fa male, non è un'arma di offesa, è atto liberatorio. Quando si scrive, si spera di comunicare, di poterlo fare e basta. Quando si scrive, qualcosa si è mosso nell'ingranaggio bloccato della mente, positivo il fatto che si possa riprendere a fare delle considerazioni, che si possa riappropriarsi della capacità di critica ed utilizzarla al meglio. Ho sempre scritto come atto intimo e personalissimo, lo sfogo come è stato, resta nel cassetto, ma se tutto teniamo per noi, non esterniamo, l'atto (o arte) del comunicare non giunge al fine. D'altro lato il comunicatore non ha ragione di esistere, se non trova chi ascolta. Se non tenti, non saprai mai se hai cose interessanti da dire.
    Rovena.

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  2. Ognuno ha le proprie ragioni per scrivere, anche se la gran parte di chi scrive vorrebbe condividerne i frutti. Scrivo da quattro o cinque anni, liberando un'inclinazione della mia natura che è accompagnata da un senso dell'ironia piuttosto sarcastico, che spesso mi ha procurato accuse di essere un troll, un provocatore insomma. Non perdo tempo a chiedermi se a provocare sia il mio carattere, l'intelligenza o le pretese verità esposte, perché ho tutti gli strumenti intellettuali per perdere tempo a difendermi accusando. Occasionalmente sono attraversato dal sospetto che tutto questo non sia il paradiso, ma poi mi dico che non è nemmeno l'inferno. È solo l'antro nel quale si è pressati da una realtà esosa. Non mi considero uno scrittore e mai ho inviato a editori i frutti del mio scrivere; d'altronde non sono interessato a rientrare in una categoria che annovera più dirigibili che palloni, entrambi gonfi di boria. Molti scrivono, pochi hanno qualcosa da dire; tra questi ultimi alcuni rivolgono il loro interesse alle realtà essenziali dell'esistenza, ma quasi nessuno poggia a terra la penna per mettersi a vivere la verità che conosce essere vera fuor da ogni dubbio... Io, per fortuna, non uso la penna e conto di essere messo sotto accusa solo dopo la mia dipartita da questa valle, dove anche l'inchiostro è estratto dalle lacrime.

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