martedì 19 febbraio 2013

La scrittura senza filtro

Ogni volta che ti siedi a scrivere, ingaggi una feroce battaglia con un nemico insidioso, che puntualmente vince.

Questo nemico ha il potere di prendere le tue idee e spolparle della loro vitalità originaria, riducendole a carcasse di quei corpi che erano quando vennero alla luce.

Il tuo nemico è quel filtro che lima, riduce e assottiglia le tue idee di partenza, perché troppe credenze limitanti ti impediscono di metterle sulla carta o sullo schermo così come sono.

Te ne accorgi soprattutto quando le cose di cui vorresti scrivere sono rischiose.

È allora che il filtro si attiva, e accende in te un campanello d'allarme fatto di dubbi e timori.

Quando il filtro ha ormai agito sulla tua creatività, rendere il tuo testo interessante diventa una faticaccia.

Il filtro vince quasi sempre.

Ma perché?

Perché tu lo lasci fare.

Ecco come evitare che il filtro dentro di te trattenga tutta la linfa vitale delle tue idee.


Come funziona?
Forse non sai nemmeno tu da dove arrivano tutte le idee sulle quali vorresti scrivere.

Sai solo riconoscere la scossa che danno alla tua ispirazione.

Senza contare le persone che là fuori stanno aspettando il tuo prossimo testo sperando che contenga ancora una volta la risposta alle loro domande e la soluzione ai loro problemi.

Perché tu scrivi per dei lettori, ed essi ti leggono perché tu provvedi per loro.

Ah, se sapessero quanto forti sono le tue idee alla nascita, e quanto poco di esse in realtà arriva loro!

Invece, il filtro si attiva e ai lettori resta un rigagnolo del fiume creativo di partenza!

Il filtro, come tutti i filtri, funziona a strati:

  • primo strato: cerchi l'approvazione
  • secondo strato: cerchi il controllo
  • terzo strato: cerchi la sicurezza
I tre strati del filtro sono più che sufficienti a smorzare anche la più potente delle tue idee di partenza.

Il filtro, con i suoi tre strati, fa la differenza tra chi scrive per un pubblico generico e discontinuo e chi invece riesce a crearsi un seguito di fedeli lettori che hanno trovato nelle parole di quei testi la voce da seguire.

Che cosa c'è nel primo strato?
Vuoi piacere a tutti.

Ammorbidisci, tagli, riscrivi, ometti parti fondamentali delle tue idee solo perché vuoi evitare di urtare qualcuno e di conseguenza perderlo.

Senza tener conto del fatto che forse per un lettore perso ce ne sono altri dieci che ti stavano aspettando dietro l'angolo.

Perché cercare di piacere a tutti non funziona?
  • perché è impossibile
  • perché danneggia i tuoi veri lettori
Non è la parte artigianale della scrittura a far funzionare ciò che scrivi.

Il compito della tua abilità nello scrivere e revisionare è quello di comunicare al meglio le idee che ci sono sotto.

Non puoi sperare di piacere perché editi bene un testo.

Metti le tue idee al centro del tuo lavoro, per far sì che i lettori le trovino: alcuni le ameranno, altri no, ma saprai su chi puoi contare.

Se invece punti a non urtare nessuno, rischi l'indifferenza, per quante buone informazioni tu possa inserire nel tuo testo.

Che cosa c'è nel secondo strato?
Vuoi controllare ogni cosa.

Vuoi essere padrone di come ogni lettore reagirà alle tue parole, di ciò che dirà dopo, di che cosa ne farà.

E questo è solo l'inizio.

Perché a te interessa come ti vedono, che cosa diranno di te, che cosa faranno nei tuoi confronti.

Anche in questo caso, impossibile ottenere un controllo totale, mentre è sicuro che tentare di ottenerlo tarperà le ali alla tua scrittura.

Vai al di là del desiderio di controllo, e ti sarà più chiaro quale lettore ti ama e ti segue, perché verrà a dirtelo di sua iniziativa.

Che cosa c'è nel terzo strato?
Nonostante l'evoluzione, siamo ancora governati dall'istinto di sopravvivenza.

E la nostra sopravvivenza è minacciata da chi persegue i nostri stessi obiettivi.

Nel tuo caso - e anche nel mio - stiamo parlando delle altre persone che si dedicano alla scrittura (quindi anche di me!).

La prima cosa che immagini è che gli altri scrittori ti tolgano i lettori come se ti togliessero il sangue.

La seconda cosa che fantastichi è di essere tu a togliere lettori agli altri.

La terza cosa sulla quale deliri sono i lettori occasionali che credi di dover contendere ai tuoi concorrenti.

In tutti e tre i casi, ricadi nei due problemi precedenti: per paura che ti tolgano lettori non rischi; per togliere lettori agli altri ti snaturi; per accaparrarti lettori nuovi ti spingi laddove le tue idee non sono mai arrivate.

In tutti e tre i casi non sei più tu.

Smettila!

Questa ricerca di sicurezza ti rende banale e taglia alla radice il vero messaggio che nasce nella tua mente quando ti accingi a scrivere.

Come scrivere senza filtro
Non ti dirò cose vaghe come lascia andare la tua creatività, sii te stesso, scrivi in piena libertà, perché da un punto di vista operativo non vogliono dire un fico secco.

Perciò ti dico esattamente che cosa fare e quando farlo.

Comincio dal quando: durante la revisione.

Non parlo della revisione grammaticale e nemmeno di quella sintattica, ma di quegli interventi che dovrebbero servire - attraverso la riscrittura e la scelta delle parole - a migliorare proprio il contenuto.

Ogni volta che ti viene in mente una modifica di questo tipo, devi chiederti:
  • sto facendo questa modifica per piacere a tutti?
  • sto facendo questa modifica per controllare tutto?
  • sto facendo questa modifica per avere più sicurezza?
Se la risposta è no, sto facendo questa modifica perché suona meglio/perché così il testo è più rapido/preciso, allora procedi pure.

Ma se la tua risposta è sì, me la sto facendo addosso, allora lascia stare il passo che stai revisionando e vai oltre.

C'è tutta una scrittura, vera e personale, che ti aspetta.

Senza filtro...

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