venerdì 16 aprile 2010

Scrivere spiegando: il testo espositivo e i quattro modi per farlo


Spieghiamoci meglio
Quando descriviamo un luogo, illustriamo come fare qualcosa, riferiamo come si sono svolti certi fatti, ossia tutte le volte che usiamo il linguaggio per tradurre la realtà esterna in parole, stiamo usando la funzione referenziale: il focus del discorso è su un oggetto da descrivere, esporre, spiegare.

Questo stesso post, come tanti altri del blog, ha questa natura: cerca di spiegare a parole un aspetto della scrittura.

Oggi dunque parliamo di come scrivere una spiegazione.

Come ci spieghiamo le cose?
Non usiamo mai lo stesso criterio.

Sia perché la natura degli oggetti da spiegare impone di usare criteri diversi.

Sia perché a volte vogliamo dare un "taglio" speciale alle nostre spiegazioni.

Quanti tipi di spiegazioni esistono?

Ci sono quattro strade da seguire quando si tenta una spiegazione di un fatto, un oggetto, un fenomeno o un evento.

Per chi scrive vale la stessa regola: ci sono almeno quattro forme possibili per un testo espositivo.


Spiegare le parti o gli elementi
Consiste nell'elencare le parti di cui si compone la cosa da spiegare e illustrare in che modo sono connesse.

Quando si dice che un testo in genere ha tre sezioni - introduzione, sviluppo e conclusione - o quando parliamo di raccolta delle idee, scaletta, stesura e revisione come le fasi per produrre un testo, ciò significa spiegare gli elementi che lo costituiscono e il loro legame.

Spiegare le circostanze o le connessioni
Consiste nel descrivere le condizioni alla base di un fatto, quelle che lo rendono possibile e i suoi rapporti con esse.

Circa la scrittura, la conditio sine qua non dell'autore dovrebbe essere la presenza di un lettore, la motivazione che lo porta a leggere e le condizioni in cui lo fa.

Quindi, il destinatario, il contesto di lettura - ad esempio, per l'informazione, la carta stampata, il web, le pagine di un report- e le caratteristiche formali e linguistiche - formattazione, brevità, focalizzazione - saranno strettamente determinate dal contesto in cui il testo appare e saranno affatto diverse da quelle di tutt'altra circostanza come quella di un romanzo - una lettura di intrattenimento - o di un saggio - per l'apprendimento e la riflessione - .

Spiegare per cause ed effetti
Consiste nel raccontare i fatti in un ordine cronologico per mostrare come da un fatto ne consegua per forza un altro.

La gran parte dei testi a funzione narrativa, come le cronache o i racconti, fanno largo uso di questo criterio, per spiegare come si sono svolti gli avvenimenti.

Spiegare per funzioni
Consiste nel mostrare scopi o risultati pratici dell'oggetto in questione.

In questo post affermo che un testo può spiegare qualcosa, ossia ha una funzione espositiva e informativa.

Questa è una spiegazione per funzioni.

Ma grazie alle proprietà del linguaggio, i testi possono anche
  • affascinare (funzione espressiva)
  • convincere (funzione persuasiva)
  • destare l'attenzione del lettore (funzione fatica)
  • raccontare (funzione narrativa)
  • commentare altri testi e altri linguaggi (funzione metalinguistica)
Una per tutte e tutte per una

Le quattro possibili spiegazioni sono in realtà sempre eseguibili anche per uno stesso oggetto, fatto, fenomeno o evento.

Perciò è possibile usarle come scaletta operativa per scrivere testi, semplicemente prendendo l'argomento del nostro testo e chiedendosi:
  • di quali parti è fatto?
  • a che cosa si collega?
  • da che cosa deriva?
  • cosa comporta?
La risposta a queste domande garantirà la realizzazione di un testo coeso e focalizzato.

Buona spiegazione a tutti.

1 commento:

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