giovedì 22 aprile 2010

L'intervista ovvero chi domanda comanda!


Permette una domanda?
L'intervista si può considerare un genere testuale ben preciso.

Forse molti immaginano un incontro improvvisato nel quale chi fa l'intervista e chi la concede seguono l'estro del momento ma non è quasi mai così.

Molti personaggi infatti accettano di rilasciare interviste solo conoscendo prima le domande.

E questo vuol dire che in molto casi l'intervistatore deve svolgere un certo lavoro di preparazione.

Perché fare un'intervista?
Se ci interessa soprattutto un determinato argomento allora il focus sarà sulla competenza da esperto dell'intervistato, quindi l'intervista come fonte di informazioni.

Se invece le domande mirano a svelare il privato, la dimensione individuale dell'intervistato allora l'obiettivo è delineare la sua personalità, quindi l'intervista come racconto e descrizione di un personaggio.

All'intervistatore comunque toccherà:
  • raccogliere informazioni sia sull'argomento sia sulla persona da intervistare
  • preparare le giuste domande per trarre dall'intervista il contenuto a cui mira


L'intervista come tema
Ai miei studenti a volte consiglio di sperimentare questo genere nel loro tema di maturità.


Visto che alla maturità è prevista la tipologia B articolo di giornale, un modo semplice ed efficace di svolgere un simile tema è proprio la costruzione di una intervista fittizia.

Ma chi devo intervistare, si chiedono?

Uno degli autori dei documenti allegati alla traccia: infatti, per la tipologia B vengono forniti brani di diversi autori inerenti all'argomento principale.

Con questi materiali si può facilmente imbastire un botta e risposta in cui l'intervistato riflette sulle varie posizioni anche degli altri autori e poi dice la sua.

Un altro sistema è inventare la notizia di un convegno sull'argomento dato, al quale partecipino i vari autori dei brani allegati e poi farli parlare uno alla volta o fingere di porre loro domande durante una conferenza stampa.

E le domande?
Lo so, molti stanno solo aspettando questo.
Eccole.
  • domande sulla competenza: si tratta di chiedere all'intervistato di insegnare ai lettori come fare qualcosa di cui egli è esperto, perciò hanno la forma quali sono i passi essenziali da compiere per raggiungere quel risultato?
  • domande di focalizzazione: spingono l'intervistato a isolare una parte dell'argomento in base a una caratteristica, e hanno la forma qual è la cosa più difficile/importante/significativa ecc.?
  • domande sull'esperienza: si chiede all'intervistato di svelare il suo modo personale di affrontare l'argomento, spiegare il suo stile peculiare, il modo in cui mette la sua personalità nel tema in questione, e hanno la forma qual è il trucco/il segreto/l'ingrediente speciale che rende unico il suo modo di ecc.?
  • domande sulla valutazione: con queste domande l'intervistato spiega i parametri per giudicare positivi o negativi dei risultati nell'area di sua competenza perciò hanno la forma perché molti sbagliano/riescono/ci mettono del tempo/sono più rapidi ecc.?
  • domande sul pubblico: servono a capire come l'intervistato vede il pubblico interessato alla sua area e che tipo di contatto ha con esso, e hanno la forma qual è la cosa che ti chiedono di frequente/che piace di te/che vorrebbero tu facessi ecc.
E ricordatevi che domandare è lecito, rispondere è cortesia e intervistare è una forma di libertà anche se, come dice Marco Travaglio, da qualche tempo nel nostro paese va di moda l'intervista senza domande, soprattutto quando l'intervistato è un politico.

Perciò, aridatece Marzullo e la sua mitica si faccia una domanda e si dia una risposta.

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