sabato 12 luglio 2014

Sondaggio: e tu che blogger sei?

Meno di un mese fa è stato pubblicato forse il più importante sondaggio sul fenomeno dei blog.

Condotto da Andy Crestodina di Orbit Media Studios, il sondaggio ha coinvolto più di mille bloggers cercando di capire come si muovono, quanto tempo investono, quali procedure utilizzano e che cosa succede ai loro post una volta lanciati.

Il sondaggio è rilevante perché statisticamente affidabile, dato che oltre agli Stati Uniti sono stati coinvolti bloggers di altri trentasette paesi, con numeri che garantiscono margini d'errore molto bassi.

Undici domande sui tempi, i luoghi e le modalità del fare blogging.

Tralasciando le sezioni del sondaggio relative al marketing, può essere curioso e istruttivo, per chi si diverte a scrivere online, dare un'occhiata ai risultati.

Com'è andata?


Chi ha tempo non aspetti tempo

  • più della metà dei bloggers impiega meno di due ore per un post
  • non più del 5 % dei bloggers supera le sei ore per scrivere un pezzo
  • in media, ogni post nasce dopo  un paio d'ore e trenta minuti
I bloggers che impiegano più tempo sono pochissimi rispetto alla media, stravolgendola di parecchio.

Tuttavia, non mi convince la conclusione alla quale arrivano i sondaggisti, cioè che si tratti dei bloggers che ricercano - e pervengono alla - maggiore qualità dei loro testi.

Carpe diem?
  • Alla domanda a che ora scrivi i tuoi post i bloggers contattati hanno risposto, per ogni fascia oraria e per ogni contesto, producendo percentuali mai inferiori al 30 %, cioè le preferenze per una fascia oraria tendono a equivalersi
  • quattro bloggers su cinque tendono a scrivere di più fuori dall'orario di lavoro
  • solo l'8 % dei bloggers ha espressamente dichiarato di non fare alcuna differenza nella scelta dell'orario di scrittura
Fare il blogger, sebbene non sia un vero e proprio lavoro, è tuttavia un impiego full time, a quanto pare.

E non c'è dubbio che il blogger pensa ai suoi post, cerca nuovi spunti, ipotizza articoli a qualsiasi ora del giorno.

Io faccio parte di quell'8 % perché sono abituato da sempre ad andare in giro con carta e penna per buttare subito giù idee o addirittura pezzi interi.

Al posto giusto
  • più dell'80 % dei bloggers scrive a casa, anche coloro che da casa lavorano
  • le percentuali sono ben distribuite in tantissimi luoghi differenti, sui quali prevale il bar
Chiedere dove scrivi aiuta a comprendere meglio anche i risultati precedenti: il blogger pensa costantemente a che cosa scrivere e lo fa concretamente dove può e appena può.

Il dato prevalente della scrittura da casa non è una scelta specifica del fare blogging, ma contingente al fatto che chi scrive da casa o lo fa nel tempo libero o lo fa negli intervalli del lavoro che può svolgere sempre da casa.

In tutti gli altri luoghi, andando a spulciare le risposte specifiche, si conferma l'importanza dei supporti mobili che permettono perlomeno di buttar giù una scaletta, una bozza, una prima stesura, da completare poi magari in luoghi più comodi.

Quante volte, figliolo?
  • La maggior parte dei bloggers pubblica in media al massimo due post per settimana
  • circa il 14 % dei bloggers non ha una frequenza costante, né fitta né rada
  • tra quelli che pubblicano settimanalmente, solo il 4 % fa parte di coloro che impiegano più di 6 ore
La maggior parte dei bloggers tende a pubblicare almeno un paio di post in un mese, quindi la maggior parte dei post non ha una frequenza così rada.

Dagli approfondimenti però sembra che i bloggers non siano contenti di quanto scrivono, vorrebbero fare di più.

Chi crede alla tesi per la quale più tempo si impiega a scrivere meglio si scrive trova conferma in questa sezione: meno si pubblica, più è alta la qualità (e anche su questo ho fortissimi dubbi).

Salto in lungo?
  • la maggioranza assoluta dei bloggers non pubblica post superiori alle 1000 parole
  • solo il 5 % dei post superano di gran lunga i 1000 vocaboli
  • la media lunghezza di un post è di 800 parole
Nella cerchia del blogging è quasi un dogma cercare di stare tra le 500 e le 700 parole, anche se forse questa lunghezza non è frutto di necessità ma di prescrizione da parte dei più grandi che hanno insegnato la scrittura online, consigliando questa misura.

Altrettanto vero che i post che tendono al migliaio di parole possono stancare, tenuto conto delle difficoltà e delle modalità di lettura davanti allo schermo, molto diverse in termini di concentrazione rispetto alla pagina stampata.

Questa storia del post ideale che dovrebbe misurare meno di 1000 parole cozza con certe ricerche, per le quali invece i post che vincono facilmente le classifiche dei motori di ricerca superano di parecchio questo limite.

Vuoi vedere che ci hanno sempre detto di fare post brevi per non essere scalzati dai primi posti?

Bazzecole, quisquilie e pinzellacchere
Tra le altre sezioni del sondaggio sono altrettanto interessanti quelle sull'utilizzo delle analisi statistiche, che dimostrano come la maggior parte dei bloggers non sia molto capace di leggerne i dati, e quella sui media usati nei post, tra i quali ovviamente prevalgono le foto.

La ricerca si conclude invitando a uscire dalla massa, dedicando più di sei ore per post, pubblicando più volte al giorno e scrivendo post - corredati di files audio - che superano le 1500 parole.

Sarà un'altra manovra anche questa?

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