giovedì 27 giugno 2013

Scrivere post: sei un ghepardo o un bradipo?

Ti piacciono gli animali?

Se ti interessi di scrittura online e blogging questa domanda non dovrebbe sembrarti fuori luogo.

Perché uno dei problemi che sicuramente ti trovi ad affrontare durante il tuo lavoro di scrittura è la velocità con cui lo esegui.

Anche gli animali, come ben sai, si muovono a velocità estremamente diverse.

Se il ghepardo si distingue per essere forse l'animale più veloce al mondo - almeno nella corsa - dalla parte opposta c'è il bradipo che invece ci mette una vita per fare anche il più piccolo movimento.

Puoi forse dire chi sia il migliore tra i due?

Entrambi hanno caratteristiche opposte che però, in certe situazioni, potrebbero tornare utili.

La nostra società schizofrenica attualmente si barcamena tra la necessità di correre come dei pazzi - motivo di stress e lamentele - e l'utopia di un ritorno alla lentezza che però ci riserviamo solo nei momenti di tempo libero.

Così sugli scaffali delle librerie due tipi di pubblicazioni fanno a gara per allettarci: da un lato i supermanuali per ottenere di più in minor tempo, e dall'altra i libri che elogiano il lento andare come cura da un mondo troppo frenetico.

Anche in questo caso, difficile dire che cosa sia meglio e probabilmente entrambe le strategie operative hanno i loro pro se attuate nelle giuste condizioni.

Così, quando scrivi post per il tuo blog, preferisci un sistema per produrre testi in mezz'ora con una procedura a colpo sicuro, o ti piace perderti nell'esplorazione della tua scrittura arrivando poco a poco alla stesura definitiva dei tuoi pezzi?


La tecno-scrittura
Dire che la tecnologia ci ha portati oltre l'immaginabile è quasi banale, ormai, soprattutto se lo dico attraverso il computer che è il simbolo dell'evoluzione tecnologica umana.

Ma che cosa sono in fondo tutte le diavolerie che usiamo, dal computer alla moka del caffè che te lo fa all'orario programmato e te lo tiene in caldo, per non parlare degli utensili da cucina che tritano, mescolano e addirittura cuociono senza che tu debba stare là a rimestare?

Macchine, nient'altro che macchine.

E come ogni macchina, esse si caratterizzano per dei meccanismi, ossia dei procedimenti operativi fissi, stabiliti, senza possibilità di imprevisti (tranne la rottura).

Per questo tutte le nostre macchine ci permettono di fare le cose in tempi sempre più ridotti, perché una macchina che segue passi precisi nel suo operare non può deviare il suo corso e quindi è matematico che essa produrrà un risultato entro un determinato tempo.

Anche la scrittura di un post può essere tecnologica, e tu - volendo, se ti serve - puoi trasformarti in una macchina infallibile per sfornare testi.

Devi soltanto conoscere i passi da far compiere al tuo corpo-mente ed eseguirli uno dietro l'altro, agendo secondo un meccanismo perfetto, come questo:

  1. usa una struttura di testo semplice, come un post in formato lista
  2. utilizza una procedura per costruire titoli e inserisci nel titolo almeno un vantaggio che i tuoi lettori ricaveranno nel leggerlo, così da invogliarli
  3. fai una lista di consigli da dare al lettore e usali come sottotitoli per strutturare il testo, spiegando ogni consiglio con poche righe, anche solo due o tre
  4. trova una conclusione sorprendente: il modo migliore è riservarti il consiglio più efficace per il finale, scrivendolo però come un'aggiunta al post messa solo all'ultimo momento; è un giochetto retorico ma funziona
  5. ora che hai fatto tutto, scrivi un paragrafo d'introduzione, possibilmente cominciando da qualcosa di apparentemente distante dall'argomento del post (un po' come ho fatto io con l'allegoria degli animali all'inizio)
La chiave del successo dei tuoi post però non starà nella velocità con cui li scrivi.

Sarà importante invece che i consigli siano di facile applicazione e che tu inserisca l'elemento-sorpresa, nel contenuto o nella forma.

Questo, se vuoi trasformarti in una macchina da tecno-scrittura.

Il laboratorio dell'artigiano
Che cosa avrei dovuto fare cinquant'anni fa per farti leggere queste mie parole?

Se fossimo amici probabilmente ti avrei scritto una lettera.

Avendone la possibilità, avrei potuto cercare la pubblicazione su un quotidiano o su una rivista.

Solo che la lettera ci avrebbe messo il suo tempo per arrivarti, e sarebbero passate forse settimane prima di bussare alla porta del quotidiano capace di accettare il mio testo e pubblicarlo poi chissà quando.

I tempi come vedi si sarebbero dilatati, forse non quelli di scrittura, ma comunque l'intero processo da me a te sarebbe durato più a lungo.

Ma rifletti sugli altri esempi che prima facevo.

Senza la moka elettronica, ti tocca alzarti dal letto, prendere i vari pezzi della caffettiera, la scatola col caffè macinato - e ricorda che c'è stato un tempo in cui la gente se lo macinava al momento a casa, quindi altre lungaggini - mettere l'acqua, la polvere, avvitare, accendere il fuoco, senza contare che con la vecchia caffettiera napoletana bisognava anche aspettare che l'acqua colasse attraverso il filtro...

E anche se vuoi prepararti il più semplice dei piatti, non potrai fare come certe macchine che tagliano e contemporaneamente cuociono, ma ti toccherà prima preparare gli ingredienti, poi trasferirli nel recipiente di cottura, poi fargli raggiungere le temperature necessarie, a quel punto permettere al calore di fare il suo lavoro, e così prima di mangiare sarà passata almeno mezz'ora...

Però, vuoi mettere il piacere di un caffè filtrato piano piano, che trascina con sé tutto l'aroma, o la goduria di sentirti chef e armeggiare con coltelli e cucchiai, pentole e padelle, spezie, erbe, fili d'olio finali e sentire che quella lentezza nella preparazione è quanto di più giusto possa esserci?

Non ha senso paragonare il caffè di una volta con quello tecnologico, e neppure la cucina.

Possiamo semmai chiederci se sia sempre necessario usare uno o l'altro sistema, ma entrambe le strade sono percorribili e possono risultare appropriate.

Così, non devi per forza scrivere un post in mezz'ora, ma a volte ti farà proprio piacere metterci tre giorni.

La scrittura lenta, da artigiano e non da macchina, è tutta sul piacere della creazione più che sull'ottenere presto il risultato.

La scrittura artigiana spesso comincia con un'idea.

Inizi a scrivere qualcosa senza avere alcuna certezza circa la meta finale.

Lavori con una struttura molto vaga, a volte senza nemmeno uno straccio di struttura.

Perché in realtà dai ordine ai tuoi pensieri nel momento stesso in cui li scrivi.

Puoi esplorare nuove idee.

Puoi sperimentare diversi modi per strutturare i tuoi paragrafi.

Puoi sorprenderti trovando una conclusione davvero unica.

Poi rileggi e magari tagli via metà testo.

Oppure, cominci a spostare su e giù i paragrafi, e qualcosa che stava a metà sembra prestarsi meglio per introdurre, oppure un pezzo iniziale può dare la stura a una conclusione-bomba.

Puoi incamminarti per strade narrative, oppure può saltarti alla mente una metafora eccezionale.

Certo, come quando fai il caffè o cucini di tua mano, le probabilità di sbagliare aumentano.

Non puoi mai avere la certezza che la strada percorsa sia stata giusta, finché non arrivi alla fine.

Questa però è una caratteristica dell'artigianalità molto apprezzata: le piccole imperfezioni in realtà sono i tratti di unicità dei prodotti fatti a mano.

Che cosa sceglierai?
Non sarò certo io a dirti se sia meglio la tecno-scrittura o il laboratorio dell'artigiano.

Non ti dirò né di trasformarti in ghepardo né di fare come il bradipo.

Forse la scrittura rapida è più utile se scrivi per lavoro.

La scrittura lenta, invece, ti serve se, oltre allo scopo di produrre testi, persegui anche quello di goderti il processo creativo.

Quando scrivi per un argomento che conosci bene, e usi solide strutture, puoi fare grandi post e va bene che tu li scriva come un lampo.

Altre volte, è molto piacevole far entrare il caos nelle tue giornate di scrittura, trovare fonti impensate di ispirazione, sperimentare e imparare.

Se pensi che così rischi di sprecare il tuo tempo, una cosa te la posso dire: un giorno da inconcludenti è il miglior sistema per essere produttivi nel resto della settimana.

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