lunedì 9 agosto 2010

Scrivere commenti: l'onestà del lettore

Ho parlato già due mesi fa dei commenti, in Commentare o non commentare sui blog?, soffermandomi sui tanti cacciatori di link a scrocco che pensano io metto il commento con la mia firma e gli altri cliccandoci su visiteranno il mio sito.

Oggi voglio concentrarmi sull'arte di commentare i post in sé stessa e tracciare le linee guida per un commento utile.

I commenti sono fatti dai lettori, e di lettori ce n'è a bizzeffe.

Il lettore di passaggio, che non ha nulla a che fare con la materia trattata ma che, spinto da un impulso a cui non sa resistere, lascia la sua traccia, tessendo un principio di relazione spontanea con l'autore e il testo (non è un caso che io metta al primo posto dell'elenco questo tipo di commentatore, ma è solo una mia preferenza).

Poi c'è il lettore competente, lui sa tutto, l'articolo gli interessa proprio perché, come fosse la punta di un iceberg, ridesta in lui tutto il sommerso sapere che, nel breve spazio del box per i commenti, pretenderebbe di far affiorare.

C'è il lettore ingenuo, e per me questo aggettivo ha solo un'accezione positiva, che reagisce al post come a una persona, gli fa domande, spesso le prime che gli vengono in mente, confronta ciò che ha letto con le esperienze della sua vita, è un lettore e commentatore molto utile perché riporta le questioni trattate nei post a un livello terreno.

C'è il lettore polemico, che ha bisogno di vedere sé stesso riflesso e investito di visibilità, non a caso legge e commenta diverse materie nello stesso tempo, controlla con costanza lo stato dei suoi interventi, e se non può per un giorno fare il suo atto di presenza avverte un'ombra di mancanza e il sentore di sintomi da dipendenza, mentre sarebbe meglio aprisse un suo blog per lanciarsi nell'avventura di un diario pubblico.


Ce ne sono tanti altri, il lettore complimento (bel post, grazie!), il lettore lapidario (ti lascia una parola o al massimo un sintagma), il lettore tra le righe (quello che crede di aver capito tutto di te) eccetera.

Commentare offre altrettante possibilità e varianti che scrivere, è un'attività nient'affatto marginale, con un'altissimo potenziale comunicativo, in grado di costruire densità di significati e profondo rapporto.

Commentare non vuol dire limitarsi a dire mi piace, bello, fa schifo, ma posare uno sguardo e produrre una riflessione utile a vedere in modo non banale e non ovvio il post, il blog, l'argomento in generale, articolata in modo da assumere anche una sua dignità indipendente dal post stesso, come riflessione sulla tematica intera.

Dieci piccoli suggerimenti chiariranno meglio il concetto:

  1. non avere pregiudizi culturali nei confronti di ciò che leggi ed esprimi le tue idee in modo sentito e personale
  2. valuta quanto è interessante per te e motivalo
  3. rifletti sull'articolo nella sua totalità ma anche nelle sue singole sezioni
  4. vai a caccia di qualcosa che possa costituire una riflessione o una acquisizione utile anche nel post più scarno
  5. comprendi che su un testo possono essere applicate diverse letture e prova a ipotizzare in quale altro modo potrebbe essere fruito il post
  6. interrogati sulle reazioni degli altri lettori attraverso i loro commenti
  7. annota, mentre leggi l'articolo, spunti e idee che emergeranno
  8. raccogli altre informazioni sugli autori, su altri articoli, sulla posizione nella quale si colloca il blog rispetto all'argomento per conoscere il contesto di riferimento
  9. non mettere da parte le reazioni emotive ma utilizzale per dare umanità al commento, senza rifugiarti nel distacco e nell'obiettività
  10. chiediti se è il caso di trasgredire alle nove regole precedenti
E tu?
Cosa ti spinge a commentare un post?
Quali obiettivi vuoi raggiungere facendo sentire la tua voce?

1 commento:

  1. Direi che è un "bestiario" abbastanza completo. Io ho notato come la quantità dei commentatori delle diverse tipologie varia a seconda del campo di cui si scrive.
    Seguo, oltre ai blog letterari/di scrittura/smili, altri tipi di blog (soprattutto tecnici). Nel primo ambito vedo abbondanza di polemici e ingenui (sarà che in questo campo tanti hanno un ego smisurato e tanti un'umiltà così esagerata da diventare odiosa?), nel secondo, oltre l'ovvio competente sborone, c'é il complimento: tanti "bel post, grazie!", "utilissimo!", eccetera.

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