domenica 5 ottobre 2014

Tre motivi per stare attenti ai post in formato lista

Nove post su dieci sono costituiti da liste di concetti, consigli, considerazioni e così via.

E non importa tanto il contenuto, quanto il formato: la lista, l'elenco puntato, la serie di osservazioni, dritte, regole, tabù e altri più o meno rilevanti argomenti.

Un formato che di per sé non è certo una novità - tutti i testi regolativi, a partire dai Dieci Comandamenti, sono costituiti da elenchi - ma che ha trovato la sua efficacia e addirittura la sua praticità grazie alla rete.

Vuoi perché quando leggi in un titolo il numero di cose di cui si parlerà in quell'articolo  è come se ti tranquillizzassi sulla quantità.

Vuoi perché se qualcuno ti promette di risolvere un tuo problema o insegnarti qualcosa in tot mosse già ti sembra più facile del previsto.

Vuoi ancora perché ci sono numeri che la mente percepisce come corretti, giusti in sé, e anch'io adesso, con i miei vuoi perché ho rispettato la regola del tre, numero magico e significativo per la nostra psiche, e forse se mi fossi fermato a due tu avresti sentito che mancava qualcosa.

Non è come fare la lista della spesa
Tuttavia, scrivere un post in formato lista non vuol dire veramente fare una lista di cose.

Anzi, è vero il contrario: in generale, è molto utile fare una lista di cose di cui parlare quando vuoi scrivere un testo discorsivo, esteso, un saggio, una disamina, per argomentare.

Va da sé invece che scrivere un post in formato lista non è nient'altro che riorganizzare materiale scritto in una struttura, in uno scheletro che facilita lo scrittore nell'ordinare i concetti e il lettore nell'incamerarli.

Unifica i problemi, non moltiplicare le soluzioni
A volte i post in formato lista non fanno altro che spezzettare qualcosa che è già  noto, perdendosi in un inutile esercizio di retorica applicato allo schermo del computer.

Suddividere in micro azioni anche le procedure più ovvie serve solo a pubblicare un nuovo post nel tentativo di scalare le classifiche dei motori di ricerca.

Ma un post è utile solo se tenta di rispondere a una domanda, a un dubbio, a un problema del lettore.

E lo è sia se scritto in formato lista, sia se redatto come un saggio, come un racconto, come una descrizione.

Se proprio vuoi fare una lista, prova a elencare i problemi che i tuoi lettori affrontano, e solo allora - se hai una soluzione - rispondi a quel problema elencando i passi che secondo te aiutano chi legge.

Tutto il resto è solo un chiacchiericcio fastidioso.

Attenzione all'effetto codice
Il codice di Hammurabi consta di 282 leggi.

Troppe?

Forse, ma se vai a guardare il numero di leggi che hanno composto e compongono i codici successivi potrai constatare che la quantità cresce.

Ed è un problema, se pensiamo che da bambini, durante il catechismo, abbiamo trovato faticoso persino imparare a memoria i soli Dieci Comandamenti.

Perciò, a te, blogger con la voglia irrefrenabile di sfornare un blog post in formato lista, raccomando di non fare elenchi superiori a cinque punti, massimo sette.

E a te lettore dico attento, attento a quei post che ti annunciano dieci, quindici, ventidue o cinquanta motivi per cui eccetera eccetera.

Quando un blog post ha un numero così alto di argomenti quasi sempre è frutto di un copia e incolla, di un'accozzaglia di luoghi comuni, di un cocktail di banalità che ti faranno innervosire per il tempo che ci è voluto a leggerlo oltre che per la loro intrinseca insignificanza.

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