domenica 30 marzo 2014

La saggezza della brevità

Perciò se è vero che la brevità
è l'anima del senno,
e il parlar troppo un fronzolo esteriore,
il mio discorso sarà molto breve.

Lo dice Polonio alla madre di Amleto nella tragedia di Shakespeare, e sebbene il personaggio sia messo in cattiva luce dall'autore, non si può negare che l'affermazione sia è quanto mai vera.

Farò dunque come Polonio-Shakespeare, senza dilungarmi.

Se vuoi annoiare il tuo lettore non hai che da scrivere scrivi testi lunghi.

E se proprio non gli vuoi dare scampo, allora abbi cura di scegliere scegli parole altrettanto lunghe, che quasi sempre sono anche più difficili e inconsuete.

Naturalmente, se stai scrivendo un testo accademico forse alcune parole e alcune costruzioni sintattiche ti saranno indispensabili.

In tutti gli altri casi però una sana e saggia brevità non potrà che giovare gioverà al testo e a chi lo leggerà.

Per revisionare il tuo testo riducendone la lunghezza, usa questi strumenti.


Meno parole, meno caratteri
Se usi un programma di video-scrittura, ti basta selezionare seleziona il testo per sapere immediatamente quante parole stai scrivendo.

Alcune versioni di tali programmi offrono contemporaneamente  anche il conteggio dei caratteri, altre invece necessitano di un passaggio in più (per esempio, l'arcinoto Word ha questa funzione nella scheda Revisione-Conteggio parole).

Se stai lavorando su altri supporti - come questo sul quale scrivo io - ti basta collegarti collegati ai vari software online per il conteggio di parole e caratteri, come questo e quest'altro e tenere tenendo le schede aperte per incollare e controllare di volta in volta i passi del testo.

Punta alle parole, lavora sulla frase
Non è così semplice abbreviare, quando ti rendi conto che se il tuo testo ha troppe parole.

Ma l'errore più grande è quello di limitarsi a contare il numero complessivo di parole, come se questo bastasse a dirti quando e come ridurlo.

In realtà, dovrai lavorare frase per frase, e quando dico per frase intendo proposizione, quella che ruota attorno al verbo.

Solo così potrai rendere renderai ogni riga del tuo testo sufficientemente stringata senza tuttavia renderla che sia asfittica.

Ecco alcuni consigli su dove buttare gli occhi:

  • Lavora sull'emozione: sostituisci parole generiche con parole specifiche, soprattutto quando se hanno a che fare con i esprimono sentimenti; aggettivi come buono, cattivo, facile, difficile, strano, normale, e tutti gli altri termini basici indicano un grado di una genericità da sistemare, a volte riscrivendo l'intera frase e quindi approfittandone per abbreviarla.
  • Usa i sinonimi: sia nei programmi per scrivere che online esistono risorse in grado di offrirti all'istante con caterve di sinonimi per potenziare o alleggerire opportunamente il tuo testo; usali.
  • Usa un solo aggettivo per ogni nome: spesso sono gli aggettivi a fregarci, perché con la loro carica ci permettono permette - mentre buttiamo giù il testo - di riempirlo superando le incertezze; alla fine però si possono rivelare troppo pesanti; se scopri di averne ne hai usati troppi cerca di ridurli riducili usando con questo criterio.
  • Usa un nome migliore al posto di una coppia nome-aggettivo: grazie ai con i dizionari di cui parlavo prima, potrai troverai sempre trovare un nome specifico in grado di per sostituire il significato che volevi dare aggiungendo un aggiunto dall'aggettivo; in questo modo così avrai risparmiato risparmierai il cinquanta per cento delle parole.
  • Ragiona nello stesso modo con verbi e avverbi: se l'aggettivo collabora col nome, l'avverbio fa altrettanto col verbo; e se puoi trovare nomi in grado di fare a meno degli aggettivi, quasi sempre troverai dei verbi capaci di camminare sulle proprie gambe senza avverbi accanto; se proprio non puoi farne a meno, ricorda che esistono avverbi - per esempio quelli in -mente - in grado di sostituire locuzioni avverbiali, e quindi coppie, terne o addirittura sfilze di parole; ricorda anche che gli avverbi in -mente sono anche i più brutti e pesanti, perciò quando se puoi tagliali via.
  • Usa la forma attiva: nel novanta per cento dei casi, la forma attiva è più breve di quella passiva, per il semplice fatto che poiché la costruzione passiva italiana utilizza l'ausiliare e quindi c'è sempre una parola in più; in aggiunta, la forma attiva è anche più comprensibile ed efficace.
Di quanta saggezza abbiamo bisogno?
Il testo che hai letto è stato Ho revisionato il post proprio in base a questi consigli.

Pensi sia È eccessivo o si potrebbe può fare di più?

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