giovedì 25 aprile 2013

La scrittura prolifica

Uno dei fattori che influenza maggiormente i motori di ricerca nel posizionare le pagine è la frequenza di pubblicazione.

Se hai un blog e provi a regalarti una settimana scrivendo un post al giorno, entro la fine del mese in corso è garantito che i tuoi testi schizzeranno ai primi posti nelle pagine dei motori di ricerca.

Ovviamente non devi farlo con il solo scopo di occupare le prime posizioni, perché sarebbe innaturale.

Però è interessante il fatto che i programmatori dei motori abbiano tenuto conto di questa variabile, la frequenza di pubblicazione, come sintomo di un autore da prendere in considerazione.

E in effetti, se una persona vuole davvero dedicarsi alla scrittura allora dovrà seriamente confrontarsi con questo aspetto.

Per chi vuole scrivere con una certa consistenza, produrre dalle cinquecento alle mille parole al giorno dovrebbe essere come fare la doccia, ossia un'igiene quotidiana.

A pensarci può sembrare uno sforzo immane, ma chi si cimenta sa che dopo qualche giorno la sensazione è proprio quella di una normale manutenzione giornaliera, leggera e che fa sentire meglio.

Naturalmente, ci sono tantissimi modi di produrre tutte quelle parole ogni giorno e qui di seguito ne trovi alcuni che potrebbero funzionare alla grande per te così come hanno fatto e continuano a fare per me.


La pagina bianca
Spesso si parla della pagina bianca come lo spauracchio di chi scrive.

La superficie neutra e vuota genererebbe terrore per chi deve riempirla, scatenando una sorta di ansia da prestazione.

Qui però intendo dire che la pagina bianca - quella per esempio di un normale quaderno - è priva di distrazioni e per questo meno tentatrice.

Quando scriviamo sui supporti elettronici - come sto facendo adesso con il panel del blog - attorno alla sezione dove scrivo ci sono un sacco di marchingegni, torna indietro, metti il grassetto, trasforma in corsivo, sottolinea, metti un link, una foto, un video, cambia l'impaginazione, fai l'elenco - che io, dopo anni di pratica, ho imparato a non vedere finché non ho completato la prima stesura, ma che sono in grado di risucchiare l'attenzione dei meno esperti.

Quando lavoro con gli studenti, la maggior parte delle volte mi accorgo che più della metà del tempo di scrittura è sprecato nel correre ad aggiustare subito la forma grafica, le impaginazioni, il tipo di font e tutte le altre diavolerie, quando ancora non si è scritta più di una frase.

Se invece scriviamo su supporti privi di distrazioni - e ce ne sono anche di elettronici - riusciremo a focalizzarci sulla scrittura senza rallentare la produzione.

Separare la stesura dalla revisione è sempre uno dei principi basilari della scrittura prolifica.

Se poi vuoi metterti al sicuro, fai come dico ormai spessissimo e fino alla noia: scrivi su un quaderno, su un blocco per gli appunti, e poi, una volta a casa davanti al computer, completa il lavoro.

Liberi di non vedere
La scrittura libera è una gran cosa.

A dire la verità, funziona soprattutto con la scrittura creativa, però per tenersi allenati può andar bene anche per chi scrive testi funzionali.

Il punto però è un altro.

Quando si prescrive la scrittura libera si raccomanda: scrivi senza fermarti per un tempo prestabilito e soprattutto non tornare indietro a rileggere e a modificare quello che hai scritto.

Purtroppo, ho potuto constatare nella mia esperienza di coach di scrittura che questa prescrizione, lungi dall'allontanare gli scrittori da questo pensiero, ce li spinge fino al collo.

Come insegna la psicologia costruttivista, non si può non pensare a qualcosa, perché nel momento stesso in cui la mente formula il pensiero di non pensare a qualcosa, essa sta già pensando a quel qualcosa.

Perciò, mentre scrive, il praticante della scrittura libera ha un angolino del cervello che si ripete non devo rileggere, non devo sbirciare, devo resistere, con grande dispendio d'energia.

Qual è la soluzione?

La scrittura cieca.

Consiste semplicemente nello scrivere impedendosi di guardare lo schermo.

Spero tu non stia obiettando, mentre leggi, che poi non riesci a scrivere senza guardare la tastiera, perché a questo punto t'inviterei a fare un bel corso apposito.

Del resto, non riesco proprio a immaginare una persona che scrive mille parole al giorno e che non sappia scrivere alla cieca, sarebbe proprio matematicamente impossibile.

Perciò, soprattutto se hai una tastiera separata, puoi tranquillamente battere i tasti senza guardare lo schermo, girandolo dall'altra parte, e se hai un portatile puoi abbassare leggermente il monitor e tenere lo sguardo in avanti.

Allo scadere del tempo prestabilito per questa scrittura libera alla cieca andrai a rileggere, ritrovando tutti i pregi della scrittura libera - ossia qualche buon pezzo in un flusso di scrittura a volte sconclusionato - e ti stupirai di come il programma di scrittura avrà corretto da solo quasi tutti gli errori di battitura.

Da post a post
Probabilmente scrivi su internet perché hai contratto la malattia da qualcuno malato prima di te.

Cioè da qualcun altro che già scriveva blog e che tu andavi a leggere.

La rete è virale, come si dice, e questa è una delle sue manifestazioni.

Altre volte, l'idea di scrivere un blog nasce dal fatto che ti trovi a commentare assiduamente i post degli altri e capisci di avere delle cose tutte tue da dire.

A quel punto, per non affastellare di commenti i post degli altri, decidi di aprire uno spazio tuo.

Naturalmente, c'è chi vive la scrittura online come conseguenza naturale di quella offline, che però nasce anch'essa come reazione a qualche lettura.

È sempre così, qualcuno scrive, qualcun altro legge e risponde, ora con un commento e ora con un blog.

Perché non riprendere questa dinamica per trovare nuovo materiale?

Ci saranno dei blog che ti piace seguire, e ci saranno dei post che non ti lasciano indifferente ma che ti stimolano nuove riflessioni.

Bene.

Dedica due o tre ore la settimana a spulciare i blog degli altri e chiediti che cosa avresti da dire in risposta a questo o quell'altro post.

Raccogli questa sorta di commenti potenziali e usali come spunto per tuoi nuovi pezzi.

Non potrai credere ai tuoi occhi quando vedrai l'immane quantità di idee che ricaverai da questo lavoro che non ti costa proprio niente, visto che un'occhiata ai post degli altri - anche ai miei - finisci sempre per darla.

Ora hai un valido motivo per farlo.

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