Oggi è una bella giornata, puoi affacciarti e sentire direttamente sul viso il calore del sole che ti investe.
Quello che senti e che vuoi è solo la sua energia, il suo potere rigenerante, la vitalità che ti trasmette.
Non ti preoccupi di come hanno fatto quei raggi così caldi ad arrivare lì, sulla tua faccia, quanti anni ci sono voluti per raggiungerla, né del fatto che magari quando sono partiti tu e la tua faccia non eravate nemmeno lì ad aspettarli e l'idea stessa di mettere la testa fuori a beccarsi un po' di sole non era ancora balenata in te.
La fonte di energia solare è lì e incessantemente non fa che irradiarci addosso tutta la sua potenza.
Sarebbe bello poter attingere a una fonte d'energia simile quando si tratta di trovare idee per scrivere.
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domenica 12 aprile 2015
Via col libro: leggere, ascoltare, trovare idee
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domenica 12 ottobre 2014
Attenti al plagio
Questo post nasce dopo aver scoperto che un mio scritto era stato "saccheggiato" e riutilizzato nel sito di Stefano Borghesi, a sua insaputa e a opera di una persona della cui collaborazione spero si sia liberato; ringrazio Stefano per aver riconosciuto subito, con me, l'evidente plagio, e aver immediatamente rimosso il testo sostituendolo con un altro, stavolta di suo pugno. Lascio comunque questo post perché credo abbia ancora senso rispetto al tema del plagio che nella scrittura del terzo millennio, e nell'era del copia e incolla, è sempre attuale.
Che cos'è il plagio?
Si tratta solo di ricopiare esattamente, parola per parola - o nota per nota, immagine per immagine ecc. - un'opera già edita spacciandola per inedita?
O è plagio anche ricalcare un testo, cambiandone - ma neanche più di tanto - i termini, la struttura sintattica, le misure?
E soprattutto, si può ancora definire frutto di plagio un testo che ripete gli stessi contenuti di un altro, le sue stesse definizioni - non nelle parole, ma nella semantica - o si deve considerare lecito?
Di solito, quando scrivo post su questo mio blog cerco di fornire risposte e soluzioni a chi vuole scrivere.
Ma stavolta mi trovo sguarnito, posso solo prendere atto di quanto è successo, e rimandare la palla a chi vorrà leggere e riflettere.
Io ritengo di essere stato plagiato.
Che cos'è il plagio?
Si tratta solo di ricopiare esattamente, parola per parola - o nota per nota, immagine per immagine ecc. - un'opera già edita spacciandola per inedita?
O è plagio anche ricalcare un testo, cambiandone - ma neanche più di tanto - i termini, la struttura sintattica, le misure?
E soprattutto, si può ancora definire frutto di plagio un testo che ripete gli stessi contenuti di un altro, le sue stesse definizioni - non nelle parole, ma nella semantica - o si deve considerare lecito?
Di solito, quando scrivo post su questo mio blog cerco di fornire risposte e soluzioni a chi vuole scrivere.
Ma stavolta mi trovo sguarnito, posso solo prendere atto di quanto è successo, e rimandare la palla a chi vorrà leggere e riflettere.
Io ritengo di essere stato plagiato.
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sabato 13 settembre 2014
Il riposo dello scrittore
Quando la scrittura - funzionale o creativa - assume un peso rilevante nella tua vita, non porta solo un grande piacere.
Poiché è una cosa meravigliosa da fare, che ci fa star bene, giustamente cerchiamo di portarla avanti con impegno, consapevoli a volte di doverci anche forzare, pur di mantenere l'appuntamento con lei.
La scrittura però è una cosa viva, è pratica ma è fatta di respiri, è un compito ma anche un'esperienza, serve a dare risposte ma ha bisogno di tempo per far emergere le domande giuste.
Tra il lavoro, gli impegni familiari, le faccende domestiche, a volte ritagliare o aggiungere tempo per scrivere vuol dire arrivare a sentirci come uno straccio strizzato.
Dove stiamo sbagliando?
Nella fiducia.
È evidente che se domani dobbiamo consegnare una relazione di lavoro dobbiamo farla oggi, e altrettanto evidente che se non puliamo oggi quella cucina ci troveremo a mangiare sporcizia, stasera.
La scrittura, invece, non ha nessun rapporto necessario con l'immediatezza, mentre ha una condicio sine qua non: il riposo dello scrittore.
Prima delle tecniche, dei consigli, dei manuali e dei corsi di scrittura, e dello scrivere risme su risme, la cosa fondamentale per avere subito un miglioramento nell'esperienza dello scrivere è riposare.
Poiché è una cosa meravigliosa da fare, che ci fa star bene, giustamente cerchiamo di portarla avanti con impegno, consapevoli a volte di doverci anche forzare, pur di mantenere l'appuntamento con lei.
La scrittura però è una cosa viva, è pratica ma è fatta di respiri, è un compito ma anche un'esperienza, serve a dare risposte ma ha bisogno di tempo per far emergere le domande giuste.
Tra il lavoro, gli impegni familiari, le faccende domestiche, a volte ritagliare o aggiungere tempo per scrivere vuol dire arrivare a sentirci come uno straccio strizzato.
Dove stiamo sbagliando?
Nella fiducia.
È evidente che se domani dobbiamo consegnare una relazione di lavoro dobbiamo farla oggi, e altrettanto evidente che se non puliamo oggi quella cucina ci troveremo a mangiare sporcizia, stasera.
La scrittura, invece, non ha nessun rapporto necessario con l'immediatezza, mentre ha una condicio sine qua non: il riposo dello scrittore.
Prima delle tecniche, dei consigli, dei manuali e dei corsi di scrittura, e dello scrivere risme su risme, la cosa fondamentale per avere subito un miglioramento nell'esperienza dello scrivere è riposare.
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sabato 8 marzo 2014
Perché non riesci a scrivere e come cambiare per sempre questa condizione
C'è una bella differenza tra avere una mente aperta e avere un buco in testa dal quale il cervello caschi per terra.
La frase è dello smascheratore di falsi maghi James Randi e divulgata dal divulgatore italiano per eccellenza, Piero Angela.
Ma ci interessa il significato.
Perché ci sono cose che tutti noi facciamo credendo di migliorare le nostre prestazioni cognitive e mentali e che invece finiscono per impantanarci ancora di più.
In tanti anni di insegnamento ho visto troppo spesso coi miei occhi che la gente non riesce a scrivere perché pensa di non sapere come fare, quando invece sa troppo e questo troppo si rivela un fardello insopportabile.
L'insicurezza ti porta a credere che tu non sia abbastanza intelligente, abbastanza preparato, abbastanza capace e tanti altri abbastanza illusori quanto dannosi.
Inoltre, la scrittura è soprattutto una questione di creatività, anche quando si tratti di scrittura funzionale.
La creatività però ha bisogno di libertà, ci si può preparare a essa ma non la si può chiamare a comando, bisogna saperla cogliere quando arriva ma non la si può costringere a restare, è inopportuna come le belle occasioni e muore nella prevedibilità.
Purtroppo, sono tante le abitudini con le quali impediamo alla nostra creatività di prosperare.
Le abbiamo imparate sin da bambini, siamo stati influenzati dagli altri nell'adottarle e adesso, dopo tanto tempo, è difficile liberarsene.
Il primo passo è conoscerle.
Ecco le peggiori, quelle che stanno schiacciando la testa e il cuore della tua creatività, e che devi assolutamente abbandonare se vuoi cambiare questa condizione.
La frase è dello smascheratore di falsi maghi James Randi e divulgata dal divulgatore italiano per eccellenza, Piero Angela.
Ma ci interessa il significato.
Perché ci sono cose che tutti noi facciamo credendo di migliorare le nostre prestazioni cognitive e mentali e che invece finiscono per impantanarci ancora di più.
In tanti anni di insegnamento ho visto troppo spesso coi miei occhi che la gente non riesce a scrivere perché pensa di non sapere come fare, quando invece sa troppo e questo troppo si rivela un fardello insopportabile.
L'insicurezza ti porta a credere che tu non sia abbastanza intelligente, abbastanza preparato, abbastanza capace e tanti altri abbastanza illusori quanto dannosi.
Inoltre, la scrittura è soprattutto una questione di creatività, anche quando si tratti di scrittura funzionale.
La creatività però ha bisogno di libertà, ci si può preparare a essa ma non la si può chiamare a comando, bisogna saperla cogliere quando arriva ma non la si può costringere a restare, è inopportuna come le belle occasioni e muore nella prevedibilità.
Purtroppo, sono tante le abitudini con le quali impediamo alla nostra creatività di prosperare.
Le abbiamo imparate sin da bambini, siamo stati influenzati dagli altri nell'adottarle e adesso, dopo tanto tempo, è difficile liberarsene.
Il primo passo è conoscerle.
Ecco le peggiori, quelle che stanno schiacciando la testa e il cuore della tua creatività, e che devi assolutamente abbandonare se vuoi cambiare questa condizione.
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giovedì 25 aprile 2013
La scrittura prolifica

Se hai un blog e provi a regalarti una settimana scrivendo un post al giorno, entro la fine del mese in corso è garantito che i tuoi testi schizzeranno ai primi posti nelle pagine dei motori di ricerca.
Ovviamente non devi farlo con il solo scopo di occupare le prime posizioni, perché sarebbe innaturale.
Però è interessante il fatto che i programmatori dei motori abbiano tenuto conto di questa variabile, la frequenza di pubblicazione, come sintomo di un autore da prendere in considerazione.
E in effetti, se una persona vuole davvero dedicarsi alla scrittura allora dovrà seriamente confrontarsi con questo aspetto.
Per chi vuole scrivere con una certa consistenza, produrre dalle cinquecento alle mille parole al giorno dovrebbe essere come fare la doccia, ossia un'igiene quotidiana.
A pensarci può sembrare uno sforzo immane, ma chi si cimenta sa che dopo qualche giorno la sensazione è proprio quella di una normale manutenzione giornaliera, leggera e che fa sentire meglio.
Naturalmente, ci sono tantissimi modi di produrre tutte quelle parole ogni giorno e qui di seguito ne trovi alcuni che potrebbero funzionare alla grande per te così come hanno fatto e continuano a fare per me.
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venerdì 22 marzo 2013
Il "post" giusto al momento giusto
Se pensi che scrivere ti stia diventando pesante, magari perché non riesci più a trovare nuovi stimoli negli argomenti che ti stanno - o ti stavano - a cuore, questo è l'articolo per te.
E voglio subito entrare nel vivo dicendoti che, per quanto sia poco affascinante la materia di cui ti occupi, in realtà per i tuoi lettori essa potrebbe essere fondamentale.
Per questo, dovresti innanzitutto chiederti se sia meglio per te scrivere un pezzo che ti faccia sentire un dio ma che poi magari nessuno vuole leggere, oppure - con il mio aiuto - rendere estremamente utile e interessante ciò che scrivi per i tuoi lettori, lasciandoli soddisfatti per averti letto e sentendoti felice per quanto hai dato loro.
Se scegli la prima opzione ci salutiamo qui, e tanti auguri per la tua solipsistica avventura.
Se invece opti per l'altra scelta, continua a leggere per scoprire il semplicissimo segreto per scrivere il post giusto al momento giusto.
È un segreto incredibilmente utile perché non richiede complicate ricerche di mercato, acrobazie stilistiche, dispendio di tempo e denaro per mirabolanti foto e grafiche, e neppure spintarelle.
Per carità, queste cose appena elencate sono ottimi sistemi per aumentare le potenzialità dei tuoi testi e del tuo lavoro online, ma il post giusto, come dice il titolo, arriva al momento giusto.
Qual è 'sto momento, ti starai chiedendo.
È il momento in cui ti decidi a fare le domande giuste.
E voglio subito entrare nel vivo dicendoti che, per quanto sia poco affascinante la materia di cui ti occupi, in realtà per i tuoi lettori essa potrebbe essere fondamentale.
Per questo, dovresti innanzitutto chiederti se sia meglio per te scrivere un pezzo che ti faccia sentire un dio ma che poi magari nessuno vuole leggere, oppure - con il mio aiuto - rendere estremamente utile e interessante ciò che scrivi per i tuoi lettori, lasciandoli soddisfatti per averti letto e sentendoti felice per quanto hai dato loro.
Se scegli la prima opzione ci salutiamo qui, e tanti auguri per la tua solipsistica avventura.
Se invece opti per l'altra scelta, continua a leggere per scoprire il semplicissimo segreto per scrivere il post giusto al momento giusto.
È un segreto incredibilmente utile perché non richiede complicate ricerche di mercato, acrobazie stilistiche, dispendio di tempo e denaro per mirabolanti foto e grafiche, e neppure spintarelle.
Per carità, queste cose appena elencate sono ottimi sistemi per aumentare le potenzialità dei tuoi testi e del tuo lavoro online, ma il post giusto, come dice il titolo, arriva al momento giusto.
Qual è 'sto momento, ti starai chiedendo.
È il momento in cui ti decidi a fare le domande giuste.
martedì 19 febbraio 2013
La scrittura senza filtro
Ogni volta che ti siedi a scrivere, ingaggi una feroce battaglia con un nemico insidioso, che puntualmente vince.
Questo nemico ha il potere di prendere le tue idee e spolparle della loro vitalità originaria, riducendole a carcasse di quei corpi che erano quando vennero alla luce.
Il tuo nemico è quel filtro che lima, riduce e assottiglia le tue idee di partenza, perché troppe credenze limitanti ti impediscono di metterle sulla carta o sullo schermo così come sono.
Te ne accorgi soprattutto quando le cose di cui vorresti scrivere sono rischiose.
È allora che il filtro si attiva, e accende in te un campanello d'allarme fatto di dubbi e timori.
Quando il filtro ha ormai agito sulla tua creatività, rendere il tuo testo interessante diventa una faticaccia.
Il filtro vince quasi sempre.
Ma perché?
Perché tu lo lasci fare.
Ecco come evitare che il filtro dentro di te trattenga tutta la linfa vitale delle tue idee.
Questo nemico ha il potere di prendere le tue idee e spolparle della loro vitalità originaria, riducendole a carcasse di quei corpi che erano quando vennero alla luce.
Il tuo nemico è quel filtro che lima, riduce e assottiglia le tue idee di partenza, perché troppe credenze limitanti ti impediscono di metterle sulla carta o sullo schermo così come sono.
Te ne accorgi soprattutto quando le cose di cui vorresti scrivere sono rischiose.
È allora che il filtro si attiva, e accende in te un campanello d'allarme fatto di dubbi e timori.
Quando il filtro ha ormai agito sulla tua creatività, rendere il tuo testo interessante diventa una faticaccia.
Il filtro vince quasi sempre.
Ma perché?
Perché tu lo lasci fare.
Ecco come evitare che il filtro dentro di te trattenga tutta la linfa vitale delle tue idee.
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mercoledì 30 gennaio 2013
E allora virgola, ce la vedremo!
Facciamo qualche passo nel regno della scrittura imprecisa.
E per farlo, parliamo un secondo di Picasso.
Quando qualche benpensante guarda un quadro del periodo cubista e afferma che anche il suo bambino sarebbe in grado di fare meglio, una cosa è certa: egli ignora l'esistenza di tutti quei quadri nei quali il grande pittore spagnolo diede sfoggio delle sue capacità illustrative.
Nei cosiddetti periodi rosa e blu infatti Picasso dipinse in maniera pressoché convenzionale, dimostrando di conoscere la pittura realistica.
Una volta dimostrata questa competenza - e per ragioni legate alle tendenze dell'epoca - cominciò a dare il suo contributo alle rivoluzioni in campo artistico che scossero l'inizio del secolo scorso.
Come a dire che per fare qualcosa di straordinario c'è bisogno prima di saper fare le cose ordinarie.
Venendo alla scrittura, io auspico sempre la profusione della creatività, anche a costo di sorvolare sulle regole della corretta scrittura.
Ma siamo poi così sicuri che chi le trasgredisce lo fa in maniera consapevole, potendoselo permettere?
Non è che in nome della creatività si commettono abomini?
Non sto parlando di ortografia o errori di coordinazione e coniugazione, perché almeno questi aspetti ci si augura che gli scrittori sappiano padroneggiarli.
Andiamo a cercare tra le virgole, invece, che in questo caso non è solo un modo di dire ma il vero focus del post.
L'uso della virgola come elemento di giunzione tra frasi o parti di esse può celare trappole ben mimetizzate.
E per farlo, parliamo un secondo di Picasso.
Quando qualche benpensante guarda un quadro del periodo cubista e afferma che anche il suo bambino sarebbe in grado di fare meglio, una cosa è certa: egli ignora l'esistenza di tutti quei quadri nei quali il grande pittore spagnolo diede sfoggio delle sue capacità illustrative.
Nei cosiddetti periodi rosa e blu infatti Picasso dipinse in maniera pressoché convenzionale, dimostrando di conoscere la pittura realistica.
Una volta dimostrata questa competenza - e per ragioni legate alle tendenze dell'epoca - cominciò a dare il suo contributo alle rivoluzioni in campo artistico che scossero l'inizio del secolo scorso.
Come a dire che per fare qualcosa di straordinario c'è bisogno prima di saper fare le cose ordinarie.
Venendo alla scrittura, io auspico sempre la profusione della creatività, anche a costo di sorvolare sulle regole della corretta scrittura.
Ma siamo poi così sicuri che chi le trasgredisce lo fa in maniera consapevole, potendoselo permettere?
Non è che in nome della creatività si commettono abomini?
Non sto parlando di ortografia o errori di coordinazione e coniugazione, perché almeno questi aspetti ci si augura che gli scrittori sappiano padroneggiarli.
Andiamo a cercare tra le virgole, invece, che in questo caso non è solo un modo di dire ma il vero focus del post.
L'uso della virgola come elemento di giunzione tra frasi o parti di esse può celare trappole ben mimetizzate.
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domenica 20 gennaio 2013
Due cose da fare per comunicare online

Una puntatina rapida su uno dei tanti social network sarà sufficiente per rendersi conto di quanta gente si comporta come se avesse qualcosa da dire alla sua cerchia.
Quante di queste persone però si dedicano davvero alla creazione di contenuti nuovi, originali, attuali, utili e soprattutto unici?
Scrivere con cognizione è qualcosa che non paga nell'immediato, è una faticaccia e ci vuole molto tempo prima che qualche riconoscimento venga a ricompensarti.
Allo scrivere si aggiunge tutto l'armamentario che lo sviluppo tecnologico oggi ci obbliga a padroneggiare, se non vogliamo essere solo fruitori passivi dei tanti audio e video che gli altri ci catapultano addosso ogni giorno.
Se però tantissime persone oggi si dedicano in maniera spasmodica a replicare contenuti creati da altri, a far girare post, canzoni, filmati, slides perché il messaggio è interessante, accattivante o anche solo sfizioso, tu devi scegliere se unirti alla massa o passare dalla parte di chi quei contenuti li crea.
Per chi volesse provare a rientrare nel novero dei creatori, ecco due cose da fare, indispensabili sulla strada della comunicazione online.
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sabato 14 luglio 2012
3 idee per fare la rivoluzione dentro di te
Visto che oggi ricordiamo la presa della Bastiglia, forse il modo migliore di festeggiare è portare quell'atmosfera dentro di noi.
Come?
La scrittura è una pratica e, come tutte le pratiche, può facilmente irrigidirsi e scimmiottare se stessa.
Così, la persona veramente abile si accorge dei momenti in cui s'impantana e riesce a trovare il modo di tirarsi fuori trascinandosi per i suoi stessi capelli, come fa il barone di Münchhausen.
Forse le tre idee qui di seguito potranno suggerirti il modo di operare questa magia su di te.
Perciò, se la tua creatività ti sembra in stallo e se avverti stanchezza nella tua pratica di scrittura, applica queste tre strategie per tirartene fuori.
Non devi necessariamente applicarle tutte, può darsi benissimo che solo alcune calzino alla perfezione su di te.
Così come è possibile che alcune idee funzionino meglio in certe aree della tua vita e del tuo lavoro, mentre altre trovano la loro ragion d'essere in contesti differenti.
L'importante è che oltre a leggerle tu provi ad applicarle, a trasformarle in realtà.
In due parole, a cambiarti.
Come?
La scrittura è una pratica e, come tutte le pratiche, può facilmente irrigidirsi e scimmiottare se stessa.
Così, la persona veramente abile si accorge dei momenti in cui s'impantana e riesce a trovare il modo di tirarsi fuori trascinandosi per i suoi stessi capelli, come fa il barone di Münchhausen.
Forse le tre idee qui di seguito potranno suggerirti il modo di operare questa magia su di te.
Perciò, se la tua creatività ti sembra in stallo e se avverti stanchezza nella tua pratica di scrittura, applica queste tre strategie per tirartene fuori.
Non devi necessariamente applicarle tutte, può darsi benissimo che solo alcune calzino alla perfezione su di te.
Così come è possibile che alcune idee funzionino meglio in certe aree della tua vita e del tuo lavoro, mentre altre trovano la loro ragion d'essere in contesti differenti.
L'importante è che oltre a leggerle tu provi ad applicarle, a trasformarle in realtà.
In due parole, a cambiarti.
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mercoledì 4 luglio 2012
le tre verità per essere creativi
Che tu scriva per lavoro o per passione, meglio ancora per entrambi i motivi, allora tu affronti come me e tanti altri il problema dei problemi: trovare il contenuto.
Da tre anni, su questo blog, cerco di fornirti il meglio che mi è possibile, dalla mia esperienza e da quella di colleghi, studenti, persone che ammiro, libri che leggo.
Lo faccio per te ma lo faccio anche per me.
Sincero?
Soprattutto per me.
Perché anch'io come te ho bisogno di trovare idee.
Anch'io come te mi batto contro l'indolenza.
Anch'io come te temo di non mettere le parole nel modo giusto.
Anch'io come te esito prima di cliccare su "pubblica".
Anch'io come te dubito del destino dei miei pezzi.
Allora io, tu, e quelli come noi, abbiamo bisogno di ricordarci di queste tre verità, irrinunciabili.
Da tre anni, su questo blog, cerco di fornirti il meglio che mi è possibile, dalla mia esperienza e da quella di colleghi, studenti, persone che ammiro, libri che leggo.
Lo faccio per te ma lo faccio anche per me.
Sincero?
Soprattutto per me.
Perché anch'io come te ho bisogno di trovare idee.
Anch'io come te mi batto contro l'indolenza.
Anch'io come te temo di non mettere le parole nel modo giusto.
Anch'io come te esito prima di cliccare su "pubblica".
Anch'io come te dubito del destino dei miei pezzi.
Allora io, tu, e quelli come noi, abbiamo bisogno di ricordarci di queste tre verità, irrinunciabili.
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lunedì 2 luglio 2012
Supereroi e scrittori: a quale specie appartieni?
Per la mia generazione e non solo, i supereroi sono stati l'equivalente degli dei per gli antichi, ci hanno permesso di sognare, formarci una moralità, sviluppare passioni e divertirci.
I supereroi hanno sempre funzionato perché riescono a far risuonare in noi caratteristiche latenti, desideri d'emulazione, empatia e identificazione.
Ognuno di essi è dotato di facoltà e strumenti che tutti noi desidereremmo utilizzare per risolvere i nostri problemi.
I supereroi sono però modellati sul carattere degli uomini, e non è strano riconoscere in loro tratti che ci appartengono, nel modo di concepire la vita, di affrontare le avversità e persino di svolgere un lavoro o un'attività.
Anche tutti noi che amiamo scrivere possiamo scoprire di essere molto simili a loro, nel modo in cui viviamo la nostra passione, la nostra creatività e la realizzazione dei nostri testi.
E il tuo alter-ego qual è?
I supereroi hanno sempre funzionato perché riescono a far risuonare in noi caratteristiche latenti, desideri d'emulazione, empatia e identificazione.
Ognuno di essi è dotato di facoltà e strumenti che tutti noi desidereremmo utilizzare per risolvere i nostri problemi.
I supereroi sono però modellati sul carattere degli uomini, e non è strano riconoscere in loro tratti che ci appartengono, nel modo di concepire la vita, di affrontare le avversità e persino di svolgere un lavoro o un'attività.
Anche tutti noi che amiamo scrivere possiamo scoprire di essere molto simili a loro, nel modo in cui viviamo la nostra passione, la nostra creatività e la realizzazione dei nostri testi.
E il tuo alter-ego qual è?
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mercoledì 27 giugno 2012
Il mensile di Scrivibene: Giugno 2012

Dal mio punto di vista, non c'è alcuna differenza di contenuto e pochissime sono quelle relative alla forma, imposte dal supporto.
Per il resto, lettere e mail si equivalgono e saper scrivere le une vuol dire partire avvantaggiati nello scrivere le altre.
Leggi subito i post di questo mese sull'argomento:
- Come scrivere una lettera
- Scrivere email: fai anche tu questi errori?
- Come si scrive un'email virtuosa
Social blog?
Se i blog siano assimilabili ai social media è una questione dubbiosa su cui esistono pareri contrastanti.
Le differenze sono davvero così evidenti?
Sono due fenomeni separati o c'è una storia che li lega?
E soprattutto, chi ci impedisce di scrivere bene su entrambi?
Leggi le risposte a questi interrogativi cliccando qui.
Scrittura e magia
Alcuni consigli sulla scrittura sono così efficaci e penetranti da meritarsi una menzione speciale.
In questo elenco, quelli che hanno funzionato di più per me e per coloro con i quali li ho condivisi.
E tu quando scrivi?
Argomento molto controverso, che vede contrapporsi i fautori di una routine di scrittura sempre uguale ai fans della scrittura quando capita.
Ci sono pro e contro in entrambe le posizioni e forse si può trovare una sintesi.
Esistono però istanti nei quali si cela una ricchezza creativa che non va assolutamente sprecata, perciò leggi subito quali sono i momenti ideali per scrivere.
Messaggi di (cattivo) servizio
Mentre i difensori della lingua, che vorrebbero vedere il proprio idioma immutabile nei secoli, si lamentano per il modo in cui i giovani - quest'entità indefinita! - scrivono le loto tremende abbreviazioni con i telefonini e i computer, forse dobbiamo guardare anche a qualcun altro.
In questo post, scoprirai che a scrivere cattivi sms a volte sono le stesse aziende che ci permettono di inviarli.
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venerdì 22 giugno 2012
Momenti ideali per scrivere
Ci sono persone che per scrivere hanno bisogno di stabilire una routine fissa nella loro vita, per non perdere l'appuntamento con la penna.
Altre persone sono in grado di farlo di punto in bianco, in qualsiasi momento, a caccia dell'estro che li affascina.
Sono due modalità diffuse, ognuna con i suoi pregi ma anche con le sue magagne.
Se scrivere con regolarità ti garantisce la quantità, il rischio è che tu scriva sotto forzatura, perché l'hai deciso, e quindi senza trasporto.
Scrivere in modo estemporaneo invece, sebbene sia quasi sempre un'attività molto creativa e spontanea, che dà vita a testi vivaci e arguti, pecca però di discontinuità e di qualità complessiva, perché c'è quasi sempre bisogno di editare parecchio il testo prodotto, e soprattutto non sai mai quando ne produrrai un altro.
La virtù ovviamente sta nel mezzo, nel riuscire a cogliere i segnali improvvisi che arrivano dall'ambiente circostante e tuttavia prendersi tutto il tempo necessario per costruire un buon testo.
Però, col passare degli anni, ho avuto modo di collezionare diverse occasioni per scrivere, momenti ideali nei quali certi spunti appaiono in modo miracoloso, oppure istanti di particolare benessere fisico, distacco mentale, lucidità, apertura.
Te li elenco così, senza troppi fronzoli, sperando t'ispirino.
Altre persone sono in grado di farlo di punto in bianco, in qualsiasi momento, a caccia dell'estro che li affascina.
Sono due modalità diffuse, ognuna con i suoi pregi ma anche con le sue magagne.
Se scrivere con regolarità ti garantisce la quantità, il rischio è che tu scriva sotto forzatura, perché l'hai deciso, e quindi senza trasporto.
Scrivere in modo estemporaneo invece, sebbene sia quasi sempre un'attività molto creativa e spontanea, che dà vita a testi vivaci e arguti, pecca però di discontinuità e di qualità complessiva, perché c'è quasi sempre bisogno di editare parecchio il testo prodotto, e soprattutto non sai mai quando ne produrrai un altro.
La virtù ovviamente sta nel mezzo, nel riuscire a cogliere i segnali improvvisi che arrivano dall'ambiente circostante e tuttavia prendersi tutto il tempo necessario per costruire un buon testo.
Però, col passare degli anni, ho avuto modo di collezionare diverse occasioni per scrivere, momenti ideali nei quali certi spunti appaiono in modo miracoloso, oppure istanti di particolare benessere fisico, distacco mentale, lucidità, apertura.
Te li elenco così, senza troppi fronzoli, sperando t'ispirino.
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sabato 16 giugno 2012
Formule magiche per scrivere
Alcuni consigli sulla scrittura hanno il potere di farci muovere la penna sul foglio o le dita sulla tastiera anche quando ci sembra che il cervello sia a secco, anche quando ci sembra di aver sfornato un capolavoro e di non averne più, anche quando scrivere è l'ultima cosa che saremmo disposti a fare quel giorno.
Sono delle vere e proprie formule magiche: dal nulla, ricostituiscono la tua voglia, la tua disposizione, la tua inventiva.
Non sono da usare tutte insieme, pescane una a caso ogni tanto e vedrai che sarà capace di moltiplicare a dismisura la quantità e la qualità di ciò che scrivi, nonché la tua soddisfazione.
Sono delle vere e proprie formule magiche: dal nulla, ricostituiscono la tua voglia, la tua disposizione, la tua inventiva.
Non sono da usare tutte insieme, pescane una a caso ogni tanto e vedrai che sarà capace di moltiplicare a dismisura la quantità e la qualità di ciò che scrivi, nonché la tua soddisfazione.
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mercoledì 7 marzo 2012
Non sai che cosa scrivere? Fai le pulizie!
Chiunque si dica interessato alla scrittura avrà vissuto uno di quei momenti terribili nei quali sembra che l'ispirazione sia partita per un lungo viaggio, la creatività si sia messa in aspettativa e le idee abbiano preso la tangenziale della nostra mente per non passare per il nostro centro.
Sono momenti nei quali lo scrittore può mettere in dubbio la sua sessione di lavoro, ma che dico?, la sua vocazione, anzi, sé stesso.
Chi non ci si è mai trovato è davvero fortunato.
Sono momenti nei quali lo scrittore può mettere in dubbio la sua sessione di lavoro, ma che dico?, la sua vocazione, anzi, sé stesso.
Chi non ci si è mai trovato è davvero fortunato.
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lunedì 21 novembre 2011
Come svegliarsi dall'incubo del foglio bianco
Il bianco di un foglio - o di una pagina elettronica - che non si riempie in alcun modo di idee, parole, frasi e testi è veramente l'incubo ricorrente degli scrittori.
Nessuno di noi, amanti della penna e dei tasti, si salva da questa sciagura.
A chi tocca, però, dare la sveglia dall'incubo?
Sempre a noi, ovvio.
Nonostante l'immacolato terrore, dobbiamo spremerci e iniziare a macchiarlo d'inchiostro o a pigiare le letterine sui pulsanti.
Un impegno da onorare con fede: la fede nel testo che verrà.
Detta così, è proprio dura.
Siamo sicuri che solo l'impegno sia necessario?
Non c'è nulla che possiamo fare al fine di scongiurare tutto questo biancore che periodicamente dobbiamo affrontare?
Se il foglio bianco ti riempie di terrore troppo spesso, ci sono esattamente tre cose che non stai facendo a dovere.
Nessuno di noi, amanti della penna e dei tasti, si salva da questa sciagura.
A chi tocca, però, dare la sveglia dall'incubo?
Sempre a noi, ovvio.
Nonostante l'immacolato terrore, dobbiamo spremerci e iniziare a macchiarlo d'inchiostro o a pigiare le letterine sui pulsanti.
Un impegno da onorare con fede: la fede nel testo che verrà.
Detta così, è proprio dura.
Siamo sicuri che solo l'impegno sia necessario?
Non c'è nulla che possiamo fare al fine di scongiurare tutto questo biancore che periodicamente dobbiamo affrontare?
Se il foglio bianco ti riempie di terrore troppo spesso, ci sono esattamente tre cose che non stai facendo a dovere.
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lunedì 16 maggio 2011
Creatività a tutto spiano

Mi chiedo se Anna Freud con questa frase si riferisse "anche" all'educazione impartitale da papà Sigmund o solo a quella ricevuta dai ragazzi di cui si occupava.
Ma in entrambi i casi c'è qualcosa - la creatività, appunto - che rischia di essere soffocata e che si può riportare all'aria proprio regredendo al famoso e trito bambino che è in noi.
Allora, se sei davanti al computer e lo schermo è bianco ormai da più di cinque minuti, oppure la pagina a righe del tuo quaderno è stata a malapena occupata in alto a sinistra da una parola incerta e poi più nulla, forse è il caso di chiedere al tuo io del passato come uscirne.
E cosa volevi fare, in questo passato?
Giocare.
Bene: perché non ricominci?
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domenica 3 aprile 2011
Come rovinare la tua scrittura in otto mosse
I am my own worst enemy, dice una canzone dei Green Day, e non c'è da dubitare sulla veridicità di questa frase.
Se pensi per un attimo a quante cose hai fatto già nella tua vita nonostante la paura che provavi prima di farle puoi renderti conto di che razza di produttore di fantasmi tu sia.
Ma non sei la sola persona vittima del suo stesso sintomo, siamo proprio in tanti.
Nel mondo della scrittura funzionale questo problema è quasi più acuto rispetto al mondo della narrativa o della scrittura artistica in genere: mentre tra i "creativi" è più facile trovare persone effettivamente poco dotate che pensano di saper scrivere, nel mondo dei testi informativi la qualità media è più alta, ma ciò che manca è la forza.
Forse in questo stesso momento stai rovinando la tua capacità di dare forza alla tua scrittura, in uno di questi otto modi.
Fa' attenzione.
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venerdì 16 luglio 2010
Tecniche di scrittura: acronimo e acrostico
Nell'ultimo post ho usato la parola cuore per suggerire cinque modi di concepire la scrittura e renderla più efficace.
Cinque, come le lettere della parola cuore.
Questo giochino letterario si chiama acronimo: le iniziali di cinque parole significative formano a loro volta una parola che fa da tema alle altre.
L'acronimo non va confuso con la sigla, sebbene lo sia: una sigla si compone di iniziali di parole ma non costituisce in sé stessa una parola del vocabolario comune di una lingua perché non ne rispetta le regole fonetiche (per esempio la diffusissima sigla PDF qui sul web, o l'altrettanto diffuso DVD).
Può darsi che col tempo l'uso la promuova da sigla a parola, che so, mi viene in mente fare una TAC (tomografia assiale computerizzata), oppure, nel mio ambiente di lavoro, preparare il POF o il PEI (rispettivamente piano offerta formativa e piano educativo individualizzato).
La promozione da sigla a parola in genere avviene o perché si tratta di una sigla di uso frequente in un certo ambiente (come il POF e il PEI) e allora si fa prima a usarla come fosse un nome, o perché il suono della sigla somiglia o riproduce una parola già esistente (come nel caso di TAC, che è anche il suono di un colpo).
In casi fortunati, l'acronimo è identico a una parola che a sua volta suscita un pensiero creativo: mi ricordo di un finto epitaffio scritto da Roberto Gervaso per Cesare Romiti ai tempi della FIAT (fabbrica italiana automobili Torino), che recitava appunto fiat voluntas mea...
Ma l'acronimo è soprattutto una potente tecnica creativa, in particolare per gli scrittori: trovato il tema su cui scrivere, è abbastanza semplice preparare subito una scaletta di punti o un elenco di parole a partire dalle iniziali del termine di partenza.
Cinque, come le lettere della parola cuore.
Questo giochino letterario si chiama acronimo: le iniziali di cinque parole significative formano a loro volta una parola che fa da tema alle altre.
L'acronimo non va confuso con la sigla, sebbene lo sia: una sigla si compone di iniziali di parole ma non costituisce in sé stessa una parola del vocabolario comune di una lingua perché non ne rispetta le regole fonetiche (per esempio la diffusissima sigla PDF qui sul web, o l'altrettanto diffuso DVD).
Può darsi che col tempo l'uso la promuova da sigla a parola, che so, mi viene in mente fare una TAC (tomografia assiale computerizzata), oppure, nel mio ambiente di lavoro, preparare il POF o il PEI (rispettivamente piano offerta formativa e piano educativo individualizzato).
La promozione da sigla a parola in genere avviene o perché si tratta di una sigla di uso frequente in un certo ambiente (come il POF e il PEI) e allora si fa prima a usarla come fosse un nome, o perché il suono della sigla somiglia o riproduce una parola già esistente (come nel caso di TAC, che è anche il suono di un colpo).
In casi fortunati, l'acronimo è identico a una parola che a sua volta suscita un pensiero creativo: mi ricordo di un finto epitaffio scritto da Roberto Gervaso per Cesare Romiti ai tempi della FIAT (fabbrica italiana automobili Torino), che recitava appunto fiat voluntas mea...
Ma l'acronimo è soprattutto una potente tecnica creativa, in particolare per gli scrittori: trovato il tema su cui scrivere, è abbastanza semplice preparare subito una scaletta di punti o un elenco di parole a partire dalle iniziali del termine di partenza.
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