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domenica 13 settembre 2015

Il lato oscuro della retorica

Nella settimana appena conclusa, dal mondo dell'informazione sono rotolate a noi due perle che è il caso di mettere ancora un po' in luce, se si vuole capire bene come funziona la comunicazione e interrogarsi sulle proprie responsabilità quando si scrive di qualcosa e ci si rivolge a un pubblico.

Abbiamo letto e sentito di Scattone che prima si è visto assegnare una cattedra e poi vi ha rinunciato per evitare l'ostracismo di parte dell'opinione pubblica.

Abbiamo anche letto e sentito, o visto, di membri della famiglia di Vittorio Casamonica ospiti di Bruno Vespa e abbiamo soprattutto subito gli strascichi, forse ancora più spinosi del fatto in sé.

Con la retorica bisogna stare attenti.

Io capisco il desiderio di chi fa informazione - anche il mio - di dare ai propri testi - quelli da leggere, ma anche quelli da ascoltare o da vedere - una bella forma, che possa accattivare, che possa inchiodare il lettore o lo spettatore, che possa suscitare in lui una reazione emotiva.

Al di là della verità e dell'utilità dei tuoi contenuti, per ottenere questo devi per forza ricorrere alla retorica.

Ma spesso, anzi, sempre, la retorica è un inganno.

Un inganno a fin di bene, ma sempre inganno resta.

Una metafora è bella, ma non contiene nessuna verità, una similitudine addirittura assume l'aspetto esteriore di un ragionamento corretto quando in realtà non lo è.

Da un punto di vista strettamente logico la retorica è fallace, ossia i collegamenti logici tra gli elementi in gioco non sono validi, anche se i singoli elementi possono essere veri o plausibili.

E nei fatti di Scattone e dei Casamonica della scorsa settimana, di fallacie ce ne sono a iosa.

venerdì 3 agosto 2012

Porta il lettore in spiaggia con te!



  Agosto è cominciato, riportando le temperature a livelli da sbuffo continuo.

Ma forse è meglio così, almeno per chi parte, sapere di lasciare la casa e la città accaldata per andare a rinfrescarsi altrove dà più soddisfazione che andare in vacanza col costume e con l'ombrello.

Proprio le vacanze estive, con i loro luoghi tipici, le atmosfere consuete, sono l'occasione per ribadire l'importanza di alcuni elementi del testo scritto.

Se il tuo post o il tuo articolo sapranno portare il lettore in spiaggia, allora avrai fatto un buon lavoro.

Ma come?

giovedì 26 gennaio 2012

Oh mamma, voglio fare il food blogger!

È da circa un anno che media di varia natura - compresi quelli online - si sono accorti del fenomeno food blog e dell'enorme successo che sono stati capaci di ottenere (non senza polemiche, per fortuna prese con le pinzette dell'ironia).

Da amatore della cucina e del cibo, più che seguirli ne "uso" diversi per rubare idee e ispirazioni allo scopo di rinverdire la mia tavola.

Li osservo però anche da un punto di vista comunicativo, perché credo che chi scrive abbia molto da imparare da essi.

Infine, per chiunque voglia mettere su un blog che non sia solo l'antidiluviano diario dei fatti propri, le food blogger - perché so' quasi tutte donne - riescono ad essere anche il miglior esempio di blogger cui attingere per comprendere come si fa la comunicazione online.

mercoledì 15 giugno 2011

Come ottenere il 47 % in più dei lettori

Se potessi avere...
Ti piacerebbe, eh?

Anche a me.

Tu però ne fai parte, ormai ;)

Il concetto è semplice: una cosa è dire come ottenere un numero più alto di lettori, tutto un altro paio di maniche invece dire come ottenere il 47 % (o il 23 %, o il 92 %, dipende da te) in più dei lettori.

giovedì 9 giugno 2011

Se vogliamo che tutto rimanga com'è...



Tutto sugli articoli è il corso più venduto su www.scrivibene.com.

Dirò una cosa rischiosa, ma la verità è regina: non è il mio corso preferito.

Mi sono divertito molto di più con InLaboratorio, per esempio, e ritengo che la creatività e le motivazioni alla scrittura siano meglio contemplate nei miei ebook piuttosto che in questo videocorso.

Ma il dato parla chiaro, Tutto sugli articoli batte sonoramente tutti gli altri corsi.

Il motivo è  presto detto: il corso insegna le basi della scrittura informativa.

La maggioranza delle persone ha bisogno delle basi, per questo funziona di più.

L'esperienza di questo corso però mi ha insegnato quant'è vero quel vecchio adagio, pronunciato anche da Alain Delon ne Il gattopardo di Visconti: se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi.

Me lo ha insegnato in due modi.

Primo, nonostante il mezzo di trasmissione si modifichi di continuo, e da cartaceo si sia fatto elettronico, i principi della comunicazione informativa sono ancora quelli del giornalismo puro, e lo resteranno per chissà quanto tempo ancora.

È questo il punto di forza di Tutto sugli articoli, se sai scrivere qualcosa che andrebbe bene su un quotidiano allora con altissima probabilità sai scrivere qualcosa che andrebbe bene da qualsiasi altra parte.

Secondo, sebbene io stesso diffonda la mia passione per la scrittura sfruttando la multimedialità, la stragrande maggioranza delle persone continua a preferire il vecchio, caro libro dal quale leggere ciò che gli serve.

Per questo, da oggi, Tutto sugli articoli è anche in formato ebook.

Da questa pagina puoi acquistare, a soli 27 €, Tutto sugli articoli - formato ebook.

Puoi scaricarlo sul tuo computer, stamparlo (usa la funzione opuscolo, se la tua stampante lo consente) e leggerlo come un qualsiasi manuale, comodo da portar dietro, pratico da consultare.

Non è vero che solo il contenuto è ciò che conta.

Lo sapeva bene Umberto Eco quando scrisse queste parole sull'immortalità del libro cartaceo (cliccando puoi scaricare l'articolo di Eco contenuto in alphacentauri).

venerdì 3 giugno 2011

Tecniche di scrittura: mai più a corto d'idee

Mai più a corto d’idee
Sedici infallibili tecniche per sapere sempre cosa scrivere nei tuoi testi

A tutti capita di essere a corto d’idee.

Non è questione di talento, tu sai di aver scritto grandi cose, in passato.

Ma negli ultimi tempi, quando ti metti a caccia d’idee fresche, trovi il deserto e ti senti raggelare.

Succede anche ai migliori, ai veterani, a coloro che sfornano ogni giorno migliaia di parole e sembrano inarrestabili macchine produttrici di testi.

Essi sono migliori proprio perché riescono a scrivere anche quando il serbatoio della creatività è a secco.

Possono per un attimo farsi avvolgere da un lieve sconforto e pensare a quanto sia dura scovare ogni volta contenuti nuovi e validi per i loro articoli, ma alla fine riescono sempre a scriverne uno nuovo.

Sempre, sempre e poi sempre.

Non è che siano supereroi o possiedano poteri paranormali o ancora che siano dei prescelti da chissà quale divinità.

Sono persone normali, esseri umani come te e come me.

Qual è il loro segreto?

Nei momenti di magra, essi ricorrono alla scatola degli strumenti d’emergenza per la creazione di testi.

Cosa c’è in questa scatola?

Non posso dirti cosa si cela nei cassetti privati di scrittori che non conosco.

Però, se pensi che io abbia una buona media di produzione e che riesca a produrre degli articoli e dei post di qualità, e ti chiedi come ci riesca tutte le volte, sapendo che anch’io vivo momenti di vuoto e di debolezza creativa, allora forse ti potrà incuriosire dare uno sguardo nella mia scatola degli strumenti d’emergenza.

È una scatola molto ordinata, suddivisa per tipologie di strumenti.

Ogni tipologia mi permette di rinforzare i miei contenuti con una strategia differente.

Ogni strategia riesce a dare il la alla mia inventiva, e così la mia macchina della scrittura si mette in moto, sempre.

Vieni a scoprire cosa c’è dentro.

Vuoi continuare a leggere
Mai più a corto di idee?
È facilissimo!












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giovedì 25 marzo 2010

Il testo argomentativo: viva la tesi o abbasso l'antitesi?


Introduzione
Chi sa espone, chi insegna argomenta.

Se dovessimo spiegare quanti tipi di testi in prosa, non artistici, esistono potremmo riassumere il tutto con questa frase.

Mentre il testo espositivo serve a trasferire informazioni, il testo argomentativo tenta di convincere i lettori su una certa idea, pensiero, visione ecc.

La distinzione è fondamentale, soprattutto per gli studenti alle prese con l'esame di maturità dove questo genere testuale è inserito nella prima prova scritta.

Scrivere un testo argomentativo può essere un'esperienza affascinante perché richiede un impegno personale e non soltanto l'uso di abilità.

La motivazione a scrivere un testo argomentativo dev'essere per forza "interna": non solo voglio convincere qualcuno a pensarla in un dato modo, ma io stesso ci credo e sostengo la mia posizione.

Invece un testo espositivo si può scrivere anche se l'argomento in sé non è proprio al centro dei nostri interessi, per dovere, per studio, per lavoro, ma è difficile scrivere un saggio che offre un punto di vista specifico senza che questo punto di vista non ci appartenga sul serio.

Se c'è questa motivazione si ha già un buon punto di partenza, necessario, ma non sufficiente.

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