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mercoledì 6 maggio 2015

Scrittura ed evoluzione: al meglio non c'è mai fine

Dove sta andando la scrittura?

Non parlo della capacità di mettere in parole informazioni, concetti, racconti e sentimenti, no.

Intendo proprio dire la scrittura, ossia il codice che utilizziamo per comunicare attraverso i testi.

A richiamare l'attenzione, nei giorni scorsi, un'immagine circolata attraverso la rete, di origine ispanica  anche se qualcuno in Italia l'ha fatta girare mettendoci il suo logo sopra - la puoi vedere cliccando qui - che attraverso una linea del tempo mostra le tappe della scrittura nella storia umana.

sabato 26 luglio 2014

Perché qualcuno dovrebbe leggere il tuo blog?

Hai deciso finalmente di aprire un blog?

Congratulazioni, è una scelta che ti darà senza dubbio tante soddisfazioni e opportunità.

Con un blog, infatti, potrai raggiungere un mare di obiettivi, allargare i tuoi contatti, creare un tuo ruolo online, costruire la tua autorità, aumentare le tue scelte per il futuro e sfruttare tante altre occasioni.

Questo è quello che - forse, se ti va bene - potrai fare tu.

Ma hai pensato anche a che cosa c'è dentro il tuo blog che possa dare le stesse soddisfazioni e le stesse opportunità al lettore?

Perché qualcuno dovrebbe leggere il tuo blog?

sabato 12 luglio 2014

Sondaggio: e tu che blogger sei?

Meno di un mese fa è stato pubblicato forse il più importante sondaggio sul fenomeno dei blog.

Condotto da Andy Crestodina di Orbit Media Studios, il sondaggio ha coinvolto più di mille bloggers cercando di capire come si muovono, quanto tempo investono, quali procedure utilizzano e che cosa succede ai loro post una volta lanciati.

Il sondaggio è rilevante perché statisticamente affidabile, dato che oltre agli Stati Uniti sono stati coinvolti bloggers di altri trentasette paesi, con numeri che garantiscono margini d'errore molto bassi.

Undici domande sui tempi, i luoghi e le modalità del fare blogging.

Tralasciando le sezioni del sondaggio relative al marketing, può essere curioso e istruttivo, per chi si diverte a scrivere online, dare un'occhiata ai risultati.

Com'è andata?

sabato 9 novembre 2013

Scrivere sul web: ecco due elementi essenziali

Anche se stiamo arrivando al paradosso per il quale la scrittura sul web cerca di imitare quella sulla carta stampata, con i nuovi tipi di lettori multimediali, la maggior parte dei testi che circolano in rete subiscono l'influenza del mezzo elettronico.

Il solo fatto che un testo sia su uno schermo trasforma l'esperienza di lettura in una sorta di seduta davanti alla tv.

E quando siamo davanti alla tv le regole cambiano di parecchio.

Da una parte,mentre facciamo zapping, i programmi devono riuscire a catturare la nostra attenzione.

Dall'altra parte, una volta che ci siamo fermati per un secondo su un dato canale, quel programma deve convincerci a restare lì.

Sembrano la stessa cosa, e si completano a vicenda.

Ma sono due cose differenti.

Trasferendo l'esempio della tv al mondo della scrittura sul web, i testi in rete devono essere scritti sia per calamitare l'attenzione di chi naviga, sia per convincerlo di aver fatto la cosa giusta, scegliendo di leggere il nostro testo.

Ci sono almeno due elementi essenziali per ottenere entrambi i risultati.

Catturare l'attenzione può essere una gran cosa, ma diventa davvero grande solo se il testo che invitiamo a leggere è organizzato in modo da soddisfare il lettore.

mercoledì 28 agosto 2013

Il vero successo nella scrittura

Scrivere è una faticaccia.

Puoi immaginare tutti quelli che si mettono davanti al computer per buttare giù qualcosa che sia degno di essere condiviso sulla rete: da incubo.

E non sto parlando della qualità: perché scrivere qualcosa che poi valga anche la pena leggere, una volta che la rete ce l'ha messa davanti, è un evento da festeggiare.

Con queste tre frasi potrei anche chiuderla qui e usarle come commiato dalla scrittura online.

Ma dopo quattro anni di presenza in rete, tra ebook, videocorsi, seminari e centinaia di post, per non parlare delle varie forme in cui comunico online, sedermi a scrivere diventa sempre più un momento di autoriconoscimento, libero da scopi altri, soprattutto se oltre a scrivere rifletto sulla scrittura stessa, come faccio in questo blog.

Scrivere professionalmente non mi basta più, è diventata una questione di onestà, nel tentativo di non separare me stesso che scrive da me stesso che esiste e basta.

E a distanza di tempo, mi è più facile tentare di ricavare dalla mia esperienza un po' di consigli.

Consigli che do innanzitutto a me stesso, per ricordarmi che cosa ho imparato post dopo post, ma con l'auspicio che possano esserti utile, sulla strada della tua scrittura online.

martedì 20 agosto 2013

Come scrivere un post da 431 commenti

Quattrocentotrentuno commenti fino a questo momento, 20 agosto 2013 ore 15 circa.

156 commenti - se ho contato bene, ma se ho sbagliato è in difetto - nelle sue prime dodici ore di vita.

Questi numeri e questi tempi, per dei post e delle discussioni non banali, si vedono solo su importanti blog americani e vengono studiati dagli esperti di copywriting e web marketing.

E invece tutto ciò è accaduto il 5 agosto su Gazzetta Gastronomica, blog di Stefano Bonilli che a suo tempo diede vita a Gambero Rosso Channel, per un post a firma Tokio Cervigni che prova a fare a pezzi il  prestigio di Eataly, l'arcinoto megastore enogastronomico di Oscar Farinetti.

Troppo lungo, dispendioso e soprattutto insufficiente tentare qualsiasi riassunto del pezzo e soprattutto della discussione-fiume che ne è seguita, alla quale si è accodato un successivo post, anch'esso con un numero considerevole di commenti rispetto alla media del blog ma comunque irrisorio nei confronti dell'altro, e che ha avuto riverberi su tutte le altre testate di enogastronomia online.

Per chi si occupa di copywriting e per chiunque sia interessato alla scrittura sul web, questo è il classico case study che in Italia è un caso più unico che raro, e che tuttavia spicca proprio per la sua italianità.

Sebbene al successo della discussione abbiano concorso alcuni fattori calamitatisi a vicenda in maniera fortuita, è evidente però che il post ha fatto il botto perché corrisponde perfettamente al modello vincente del  blog post che si rivolge al pubblico giusto nel momento giusto.

Una lezione di blogging involontaria ma comunque utilissima per tutti i blogger, che si può riassumere così:

martedì 9 luglio 2013

Come funziona la curiosità

Quando si parla di curiosità si può intendere l'emozione verso qualcosa che all'improvviso attira la nostra attenzione, o l'oggetto di quest'attenzione, le cose curiose.

Cammino per strada, sento degli strani rumori dietro un angolo, e mi affaccio a curiosare: ho seguito l'emozione.

Vado al mercato dell'usato, sapendo che troverò un sacco di cose inusuali, quindi curiose, a vedere se una di esse acchiapperà il mio interesse: ho cercato l'oggetto.

Come scrittore di blog, cerco di capire anche che cosa muove la curiosità di chi legge.

A mio parere, l'esperienza del lettore su internet somiglia più alla seconda accezione del termine curiosità che alla prima.

Perché è vero che di tanto in tanto ci imbattiamo per puro caso in pagine alle quali arriviamo seguendo percorsi non preventivati, e allora seguiamo l'emozione.

Però, la maggior parte del tempo passato in rete, lo impieghiamo cliccando sui siti che già conosciamo, nei quali sappiamo che in media troveremo sempre qualcosa di interessante, e allora cerchiamo direttamente l'oggetto.

Spero tu non scriva online per lettori che capitano per puro caso sulla tua pagina, ma che tu abbia creato un blog o un sito con un lettore ben preciso in mente, al quale interessa il tuo stesso argomento.

Se dunque il lettore si comporta come una persona che scava tra cianfrusaglie, alla ricerca della cosa curiosa che faccia al caso suo, che cos'è che gli fa scegliere quell'oggetto tra tanti?

domenica 20 gennaio 2013

Due cose da fare per comunicare online

Se frequenti la rete probabilmente già sai che oggi tutti possono pubblicare qualcosa che verrà vista, letta, ascoltata e probabilmente scaricata da una manciata di persone.

Una puntatina rapida su uno dei tanti social network sarà sufficiente per rendersi conto di quanta gente si comporta come se avesse qualcosa da dire alla sua cerchia.

Quante di queste persone però si dedicano davvero alla creazione di contenuti nuovi, originali, attuali, utili e soprattutto unici?

Scrivere con cognizione è qualcosa che non paga nell'immediato, è una faticaccia e ci vuole molto tempo prima che qualche riconoscimento venga a ricompensarti.

Allo scrivere si aggiunge tutto l'armamentario che lo sviluppo tecnologico oggi ci obbliga a padroneggiare, se non vogliamo essere solo fruitori passivi dei tanti audio e video che gli altri ci catapultano addosso ogni giorno.

Se però tantissime persone oggi si dedicano in maniera spasmodica a replicare contenuti creati da altri, a far girare post, canzoni, filmati, slides perché il messaggio è interessante, accattivante o anche solo sfizioso, tu devi scegliere se unirti alla massa o passare dalla parte di chi quei contenuti li crea.

Per chi volesse provare a rientrare nel novero dei creatori, ecco due cose da fare, indispensabili sulla strada della comunicazione online.

sabato 27 ottobre 2012

Sono solo parole: la TV che copia il web



 Hai letto bene il titolo?

Non ti sto dando dell'incapace, ma quello che dirò parte da lì e ci gira intorno, perciò voglio assicurarmi che tu sia sul mio stesso punto di partenza.

Che cosa significa la tv che copia il web?

Veniamo ai fatti.

Che Fabio Fazio sia uno che la tv la sa fare, non devo dirtelo certo io.

Proprio in questo ventennio, ha fatto delle sue trasmissioni lo zoccolo duro di una tv che ha provato a non annaspare nel modello di televisione gridata, volgare, nuda, molto in linea con la cultura che abbiamo respirato.

Non a caso, il primo grande successo, Quelli che il calcio, è diventato un circo appena è passato in mano alla Ventura.

Poi è arrivato Che tempo che fa e le altre recenti trasmissioni che ormai sono considerate eventi di spessore, complici anche gli ospiti di livello.

Ma non voglio parlarti della tv di Fazio nello specifico.

Voglio invece farti notare che trasmissioni come Vieni via con me, o anche Quello che non ho e quella ancora in corso del Che tempo che fa del lunedì hanno un paio di elementi in comune, anzi, identici, ma che dico, presi di sana pianta dalla migliore forma di comunicazione del web, cioè i blog.

Per questo, ti ho chiesto di prestare attenzione al titolo del post, e ora mi ci addentro.

domenica 13 maggio 2012

I 10 comandamenti per non impazzire di blogging!



 Dopo le Cinque riflessioni da fare prima di bloggare, vediamo come puoi organizzare la tua azione di blogger, riuscendo nell'impresa senza tuttavia sfinirti.

Il blogging, infatti, può diventare invasivo e pervasivo, togliere tempo ed energie alle altre aree della tua vita che - consentimi - sono sicuramente più importanti: famiglia, lavoro, passioni (certo, se queste si riversano nel blog, tanto meglio!).

Con questo decalogo, puoi tenere sempre sotto controllo la tua attività di scrittura online, produrre abbastanza da trarne soddisfazione, e avere il tempo di rimanere un essere umano, senza trasformarti in una macchinetta sforna post.

  1. Tu sei l'argomento - Non farti fregare dal fatto che scrivi di pesca, di energia nucleare o di numismatica. Quando scrivi, limitati a farlo su ciò che di quell'argomento ti tocca veramente. Il resto è contorno.
  2. Scrivi secondo l'urgenza - Sì, urgenza forse è un termine spaventoso, ma intendo dire che devi scrivere di ciò che t'interessa nello stesso periodo in cui scrivi. Se ti riprometti di fare un post su un argomento x, magari la prossima settimana, sette giorni dopo non hai nessun obbligo di mantenere quella promessa, perché magari c'è una questione fresca che t'interessa di più. Programmare è un conto, scrivere il futuro e costringersi a rispettarlo è un altro conto (molto più salato).
  3. Usa il tuo mondo - Da dove prendere spunto, per i post? Da ciò che ti circonda: butta l'occhio su un giornale, fai un giro rapido in tv, osserva i cartelloni pubblicitari, ascolta i discorsi della gente in treno, naviga a casaccio per cinque sani minuti (non di più!) su internet e vedrai che qualcosa salta fuori. Non devi ogni volta andare alla biblioteca laurenziana per avere una fonte valida.
  4. Ascolta le voci - Non è un invito all'esoterismo ma alla lettura dei tuoi colleghi. Se apri un blog oggi, di sicuro ne esiste già almeno uno sullo stesso tema. Vai, leggi, comprendi di che cosa parla e come ne parla. Poi fai sentire la tua voce. Rispetto per chi ne parla già, differenza da chi ne parla già.
  5. Archivia - Ci sono spunti che arrivano all'improvviso e che devi assolutamente fermare su un pezzo di carta, su un file nel pc, su una lavagna, 'ndo te pare, ma registra le idee che spuntano da sole. Allo stesso modo, quando fai una ricerca sull'argomento, è probabile che tu non scriva su tutto ciò che hai trovato. In quel caso, conserva il materiale frutto della ricerca, per prossimi spunti. L'archivio è un'invenzione antica come gli esseri umani, ce l'avevano già gli egiziani. Se pensi di essere meglio di loro, costruisci una piramide e poi ne riparliamo.
  6. Scrivi due volte - Nessuno ti obbliga a scrivere un post di mille parole. Meglio farne uno di trecento e... un altro ancora! Il post che stai leggendo nasce alle 17.45 dell'11 maggio, ma lo pubblicherò dopodomani. Scrivi pezzi più brevi, scrivi due volte, conserva e tieni pronto per la pubblicazione.
  7. Usa la tecnologia - Qui ho ben poco da dirti, se non di andare sulla pagina delle risorse gratuite e scaricare i miei special report in cui troverai strategie, scorciatoie, trucchetti e modi produttivi di usare computer e internet per scrivere meglio e più velocemente.
  8. Programma in anticipo - Non è una regola che contraddice la numero 2, ma la integra. Se hai archiviato idee volanti, materiali di ricerca e hai anche scritto post in sovrannumero, allora puoi permetterti di stabilire addirittura il programma di pubblicazione settimanale. Ovviamente, comandi tu: se vuoi trasgredire al tuo stesso programma ne hai piena facoltà.
  9. Sii realista - Così integriamo la regola precedente. Se il programma fatto non è realizzabile perché oggi hai bucato o si è rotta la lavatrice o hai preso l'influenza, non costringerti alla scrittura di quel post che avevi programmato sulla storia dell'organizzazione sociale delle formiche. Limitati a scrivere un posterello su Le formiche nella crime fiction citando i film e i serial in cui questi simpatici insetti compaiono, magari scrivendo solo due righe e linkando i video da youtube. Il tuo tempo è prezioso.
  10. Tieni pronto il piano B - Se i numi avversi sembrano accanirsi e ti è praticamente impossibile scrivere anche uno straccetto di testo, prova a proporre un post dal passato, a scrivere una riga di commento al post di qualcun altro che poi linkerai, a pubblicare una foto con didascalia e basta. In realtà, la tua dignità non ti permetterà mai di ricorrere al piano B, ma sapere che c'è ti darà più sicurezza.
Hai in mente qualcosa per allungare quest'elenco?

Aggiungi i consigli che ritieni importanti scrivendoli nei commenti!

lunedì 5 luglio 2010

Scrittura sul web: il post che vorrei leggere

Nella mia statistica personale la scrittura sul web preferita è quella che rispetta e valorizza il mio tempo.

L'uso del tempo può diventare un acceleratore potentissimo per avvicinare il lettore e può tramutarsi in una invalicabile barriera.

Sarà perché la scrittura sul web è tanta e leggere tutto è un'impresa impossibile - ne parlavo in Scrivere meno, scrivere meglio, pochi giorni fa - oppure perché leggere sullo schermo è faticoso e non puoi stamparti sempre tutto, ma ormai riconosco "a occhio" un post, un articolo o una pagina in sintonia con le mie esigenze.

Non so com'è per te, ma voglio provare a descrivere il post ideale, quello che nelle mie "passeggiate" online cerco di scovare.

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