Visualizzazione post con etichetta editing. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta editing. Mostra tutti i post

mercoledì 29 luglio 2015

Le fondamenta della scrittura

Vuoi scrivere storie brevi?

Vuoi fare articoli per pubblicizzare prodotti?

Vuoi fare il reporter?

Vuoi darti alla poesia?

Vuoi arricchirti scrivendo?

Vuoi sfornare romanzi?

Vuoi costruire manuali d'uso?

Vuoi darti ai blog?

Vuoi scrivere... insomma, scrivi pure quello che ti pare.

Non sono certo io a doverti sciorinare adesso le quintalate di modi e tipologie di scrittura che circolano nel mondo e che la tecnologia non ha affatto ridotto, bensì ha moltiplicato oltre la misura.

E sono tutti modi diversi tra loro.

Anzi, più vuoi specializzarti, più ti accorgi che le regole peculiari di ogni tipologia di scrittura sono molto, ma molto diverse.

Come quando guardi alla storia di altre forme comunicative, la pittura, per esempio, e provi a far scorrere nella tua memoria un mosaico romano, un'icona religiosa, un ritratto rinascimentale, un esperimento impressionista.

Quanto sono diversi, e quante storie differenti ci sono dietro, ad aver generato quelle differenze.

Eppure, a guardare meglio, si scorgono anche caratteristiche simili, punti di contatto, fattori comuni.

Hanno a che fare con le regole base della percezione, con quelle della creatività, con la tecnica compositiva.

Sono le ossa, gli organi, i tessuti, che danno vita a corpi differenti se visti da fuori, ma con un'anima comune alla base.

E lo stesso vale per chi scrive.

Perciò, scegli pure dall'elenco sovrastante a quale forma di scrittura dedicarti, ma ricordati sempre di tenere in considerazione queste raccomandazioni di seguito.

Ti permetteranno di tenere saldo il timone, e soprattutto di non oscillare tra un tipo e l'altro di scrittura, attribuendo sempre al genere scelto il merito o la colpa di ciò che scrivi o di ciò che proprio non ti riesce di buttare giù.

sabato 23 maggio 2015

Riscrivere o non riscrivere, questo è il problema...

Hai mai sentito dire che non si può entrare due volte nello stesso fiume?

Immagino di sì, soprattutto in quest'epoca socialnetworkiana nella quale uno degli sport preferiti è condividere citazioni a effetto incollate su immagini suggestive.

Le domande sono tre e te le elenco:
  • Chi l'ha detto?
  • Sarà vero?
  • Perché dovrebbe interessare noi comunicatori della scrittura?
Il Socrate di Platone attribuisce questa sentenza al filosofo Eraclito, perché sta parlando col suo discepolo Cratilo.

L'unica altra fonte che abbiamo è Aristotele, oltre a un frammento dello stesso Eraclito che però suona leggermente diverso.

La forza e la suggestione di questo pensiero sono potenti, e fa un certo effetto immaginare che un uomo vissuto a cavallo tra VI e V secolo a.C. avesse formulato pensieri degni della fisica del ventesimo secolo.

Poi a sentirlo ci concentriamo tutti sul fatto che l'acqua di questo benedetto fiume cambia.

E ci dimentichiamo che, in quanto esseri viventi, anche noi siamo cambiati.

Nello stesso modo, quando proviamo a tornare su un post già scritto, per modificarlo, correggerlo, riscriverlo, non siamo più gli stessi che l'hanno visto nascere.

Quand'è che ci troviamo nella situazione di riscrivere un pezzo?

sabato 5 luglio 2014

Il post perfetto: ecco come fare!

I blog aumentano, nonostante i de profundis dei benpensanti, quindi i post da leggere aumentano.

Peccato però che non aumenti la qualità, anzi, che l'eccesso di quantità spesso implichi un abbassamento del livello.

Proprio in questi giorni, ho avuto modo di leggere tanti post su un evento al quale ho preso parte, e sono rimasto impressionato da diversi aspetti:

  • pochissimi, tra coloro che ne hanno scritto, erano davvero presenti
  • pochissimi hanno scritto con tempismo
  • moltissimi non hanno fatto altro che ricopiare i primi due post usciti sull'argomento (uno dei quali è il mio!)
Tuttavia, anche commettendo questi tre grossolani errori, si può ancora scrivere un pezzo decente, con un linguaggio curato, uno stile dinamico, un post che ti fa dire be', comunque questo qui sa scrivere.

Invece niente, tra i cattivi consigli della fretta, le ansie da prestazione e deplorevoli dosi d'incoscienza, molti aspiranti blogger sembrano aspirare poco e restare in apnea.

Certo, questo accade perché il loro obiettivo è il presenzialismo e non la scrittura, è il poter dire c'ero prima io e non la cura delle informazioni, è far sapere che loro sono al corrente e non raccontare una storia.

Tutto perché non vogliono prendersi il tempo di dare una scorsa al loro testo, buttato lì, per aggiustare e migliorare i punti deboli.

Tu non vuoi leggere post scritti così male, e soprattutto non vuoi correre (più) il rischio di scriverne.

Ecco per te la guida rapida ed efficace per trovare i punti deboli del tuo post e trasformarli in punti di forza.

domenica 30 marzo 2014

La saggezza della brevità

Perciò se è vero che la brevità
è l'anima del senno,
e il parlar troppo un fronzolo esteriore,
il mio discorso sarà molto breve.

Lo dice Polonio alla madre di Amleto nella tragedia di Shakespeare, e sebbene il personaggio sia messo in cattiva luce dall'autore, non si può negare che l'affermazione sia è quanto mai vera.

Farò dunque come Polonio-Shakespeare, senza dilungarmi.

Se vuoi annoiare il tuo lettore non hai che da scrivere scrivi testi lunghi.

E se proprio non gli vuoi dare scampo, allora abbi cura di scegliere scegli parole altrettanto lunghe, che quasi sempre sono anche più difficili e inconsuete.

Naturalmente, se stai scrivendo un testo accademico forse alcune parole e alcune costruzioni sintattiche ti saranno indispensabili.

In tutti gli altri casi però una sana e saggia brevità non potrà che giovare gioverà al testo e a chi lo leggerà.

Per revisionare il tuo testo riducendone la lunghezza, usa questi strumenti.

venerdì 25 ottobre 2013

Quella sporca dozzina... di consigli sulla revisione

Perché alcuni testi sono scritti meglio di altri?

Non lasciarti ingannare, la domanda è solo apparentemente ovvia e banale.

Dal punto di vista del lettore, la risposta è più semplice: perché scorre bene, perché si capisce, perché è utile.

Per chi quel testo invece deve scriverlo, le cose non sono così immediate.

Non si tratta solo di mettere giù le parole che vengono in mente, ma di parlare - usando la scrittura - a qualcun altro, cioè comunicare.

Quando parliamo a qualcuno, standogli di fronte, pensiamo forse di dire ciò che ci passa per la testa in quel momento, ma non è così.

Il nostro linguaggio, cioè la scelta delle parole e del modo di incastrarle in frasi e pronunciarle con determinate inflessioni, è costantemente condizionato dal feedback immediato che riceviamo dal volto e dall'atteggiamento del nostro ascoltatore.

Ci basta un attimo, così breve da non poterlo calcolare, ad aggiustare il tiro della nostra comunicazione per renderla più efficace e aiutare il nostro interlocutore a comprendere meglio.

Forzando un po' la mano, potremmo dire che quando parliamo operiamo un costante editing, una revisione continua delle nostre parole, adattandole ai segnali che l'altra persona in ascolto ci manda, volente o nolente.

Un'opinione molto diffusa ma poco realistica afferma che un testo scritto è molto più efficace di un discorso a braccio, perché chi lo produce ha il tempo di pensare a che cosa dire.

In realtà non è così, perché chi scrive non ha mai e poi mai il segnale di ritorno da parte del lettore, mentre produce il suo testo.

Solo oggi, con i mezzi ultratecnologici, abbiamo un feedback molto più rapido che in passato, ma che comunque si realizza a partire almeno da qualche ora dopo la pubblicazione di un testo.

Fino a pochi anni fa, a un giornalista toccava aspettare almeno due o tre giorni prima che qualche lettore si prendesse la briga di scrivere all'apposita rubrica per commentare l'articolo, e avere così un segnale da parte di chi legge.

Però, anche se la rete ci permette di ricevere feedback rapidissimi, essi non consentono a chi scrive di sapere l'effetto delle proprie parole mentre le sta ancora scrivendo.

Per questo, la scrittura - anche in formato online - può rimanere un salto nel buio, a meno che non si faccia di tutto, ma proprio di tutto per far sì che il testo funzioni.

Non basta la bontà del contenuto a garantire quella del testo e della sua comunicazione, è necessario un serio lavoro di revisione e aggiustamento del testo.

Non è facile e soprattutto non è una cosa rapida come correggere le proprie parole mentre le si dice, ma è un lavoro estremamente fruttuoso e se proverai a farlo ne uscirai con un'altra idea sulle tue potenzialità nella scrittura.

Pronti? Via...

sabato 8 giugno 2013

Padroni della scrittura: dieci regole universali

La scrittura online sta cambiando più rapidamente di quanto gli autori di questo cambiamento potessero prevedere.

La fruizione dei testi attraverso schermi, monitor e display ha finito col mettere sul piedistallo l'impatto finale dei testi, che poi per chi legge non è affatto finale, anzi, è la classica prima impressione.

Quando si dice che per scrivere online non è necessario avere tutte le caratteristiche dei buoni scrittori, in fondo, si dice qualcosa di vero.

Sai trovare idee?

Ma con due click nei motori di ricerca o nelle statistiche degli argomenti più cliccati si fa presto a farsele venire.

Sai strutturare bene un testo?

Ti faccio i miei complimenti, anche se con i software di oggi fare scalette e mappe è davvero un gioco da ragazzi.

Sai scrivere con scioltezza e rapidità?

Anche questa è una buona cosa, solo che chiunque abbia un sito o un blog sa bene che è normale avere in cantiere diversi testi incompleti che poi, alle prime occasioni, vedranno la luce, per cui il segreto non è più tanto il tempo di esecuzione quanto la capacità di avere testi pronti a uscire al momento giusto.

E allora che cosa resta?

Tutto ciò che riguarda quella famosa prima impressione: l'editing.

Conta molto di più una buona capacità di revisionare i testi prima di pubblicarli che il massimo dei voti nelle altre caratteristiche elencate sopra.

Un testo curato da una buona revisione arriverà dritto al lettore, sarà corretto, centrato sull'argomento, economico nel linguaggio e preciso nello stile.

Eccoti un piccolo decalogo da usare prima di cliccare su pubblica d'ora in poi.

giovedì 21 febbraio 2013

Anche i ricchi sbagliano (a scrivere)

Gentile Silvio,

ho ricevuto, come molti altri cittadini italiani, la sua accorata lettera in merito alle imminenti elezioni, della quale avevo già ampiamente sentito parlare ieri, durante i notiziari e le tribune che lei e i suoi contendenti giustamente affollate, in questi ultimi giorni.

Non è mia intenzione, in questo post, entrare nel merito dei contenuti proposti ed espressi, anche se le affermazioni nel terzo paragrafo, circa la crisi del settore edilizio, stonano con quello che vedo da diversi anni, cioè terra mangiata da complessi residenziali che poi restano vuoti o che - dopo l'acquisto - rivelano pecche incredibili per delle case nuove di zecca.

Ma ritorno subito nei ranghi, per limitarmi a sottolineare - come più volte ho fatto in questo spazio - alcuni esempi - tratti dalla sua lettera, ma che avrei potuto estrapolare da moltissimi altri scritti - sul cattivo uso della lingua scritta.

La leggibilità, la scorrevolezza, la concisione, sono tra i principali obiettivi che una scrittura funzionale dovrebbe perseguire.

Con una revisione appena appena attenta, anche la sua missiva avrebbe potuto raggiungere la promozione a pieni voti, almeno per l'aspetto formale.

Purtroppo però certi passaggi del suo testo non sono privi di farraginosità, anche se lei sarebbe pronto a giurare che, trattandosi di una lettera-fiume, scritta nell'impeto della passione politica e dell'urgenza di mettere in guardia il suo popolo, giustamente non è perfetta, come fosse espressa a braccio più che meditatamente scritta.

Mi perdoni, dunque, se oggi, per dare qualche dritta ai poveri amanti della scrittura e dell'italiano che mi seguono, farò uso delle sue parole.

martedì 19 febbraio 2013

La scrittura senza filtro

Ogni volta che ti siedi a scrivere, ingaggi una feroce battaglia con un nemico insidioso, che puntualmente vince.

Questo nemico ha il potere di prendere le tue idee e spolparle della loro vitalità originaria, riducendole a carcasse di quei corpi che erano quando vennero alla luce.

Il tuo nemico è quel filtro che lima, riduce e assottiglia le tue idee di partenza, perché troppe credenze limitanti ti impediscono di metterle sulla carta o sullo schermo così come sono.

Te ne accorgi soprattutto quando le cose di cui vorresti scrivere sono rischiose.

È allora che il filtro si attiva, e accende in te un campanello d'allarme fatto di dubbi e timori.

Quando il filtro ha ormai agito sulla tua creatività, rendere il tuo testo interessante diventa una faticaccia.

Il filtro vince quasi sempre.

Ma perché?

Perché tu lo lasci fare.

Ecco come evitare che il filtro dentro di te trattenga tutta la linfa vitale delle tue idee.

domenica 30 dicembre 2012

Cinque passi per non arenarsi nella scrittura

Per chi ha a che fare con la scrittura in maniera abituale, per lavoro o anche solo per passione, alcune sfide tornano in maniera ricorrente, e la gara sta tutta nel trovare le soluzioni migliori per vincere ognuna di queste sfide.

In tutti questi anni, le persone che si sono rivolte a me per migliorare la loro abilità nello scrivere, hanno girato e rigirato attorno a tre grandi questioni:

  • come iniziare
  • come tagliare ciò che è di troppo in un testo
  • come concludere
Sembrano tre questioni distinte, ma in realtà si comportano come sintomi dello stesso problema che affranca gli scrittori.

Il problema è non comprendere appieno quello che stai cercando di ottenere con il tuo prossimo testo.

Non preoccuparti, è il caso di seguire quel vecchio adagio che recita mal comune mezzo gaudio, perché siamo in tanti a patire le conseguenze di questa incomprensione di fondo.

Voglio salutarti e rinnovarti l'invito a seguire Scrivibene anche per il 2013, suggerendoti una procedura che aggiungerà chiarezza ai tuoi obiettivi e quindi alla tua scrittura.

Ti permetterà anche di dare il calcio d'inizio a un nuovo progetto, facendo leva solo sugli elementi davvero necessari, per cui saprai esattamente che cosa accadrà dopo e come dovrai realizzarlo.

domenica 25 novembre 2012

Prepararsi a scrivere bene

C'è chi cerca la ricetta rapida per scrivere subito un pezzo.

C'è chi vuole diventare un esperto della fine dicitura e si abbuffa di discorsi sulla retorica e le tecniche per rendere esplosivo il discorso di un testo.

C'è il perfezionista sempre a caccia di procedure a prova di bomba per un editing e una revisione capaci di trasformare il rospo della prima stesura nel principe del risultato finale.

Ma c'è una linea, di spazio e di tempo, che separa nettamente tutto ciò che è la pratica della scrittura da tutto ciò che la informa, la anima, le dà sostanza, la rende possibile.

Al di là di questa linea c'è tutto ciò che fai con la tua penna o la tua tastiera per materializzare il tuo prossimo post, articolo o quello che ti pare.

Ma al di qua della linea c'è tutta la tua preparazione.

Chi riesce bene al di là della linea, per qualche motivo ha fatto un buonissimo lavoro anche al di qua.

Se ti stai chiedendo come mai ti riesce difficile sfornare testi efficaci, stringenti, centrati e comunicativi, e stai sbattendo la testa a cercare lo sbaglio in una delle fasi al di là della linea, oggi è il tuo giorno fortunato.

Forse lo sbaglio sta al di qua, in ciò che viene prima, in ciò che non puoi controllare passo dopo passo, però puoi favorire e rendere possibile con una serie di accorgimenti.

Scopri che cosa viene prima della scrittura vera e propria e impara a potenziare la tua preparazione allo scrivere bene.

mercoledì 23 maggio 2012

Tutti possono scrivere bene: editing

Con questo post si conclude la serie Tutti possono scrivere bene, una versione zip dei concetti fondamentali utili a chi vuole cimentarsi nella scrittura funzionale.

L'operazione finale che ogni scrittore affronta è la revisione e correzione del suo testo, in gergo editing, manovra delicata quanto necessaria, dalla quale dipendono le sorti di tutto il lavoro precedente.

È un tema del quale mi sono occupato diffusamente, a partire da questo post e che in Accademia di scrittura è trattato con grandissima ricchezza di dettagli, tecniche e procedure guidate per effettuare il miglior editing possibile.

L'editing è talmente importante che non importa quanto bello o brutto sia il testo che hai scritto in prima stesura: intervenendo con le tecniche di revisione, migliorerai di molto i testi buoni e renderai quantomeno accettabili quelli meno buoni.

Non a caso, il lavoro di editor è strapagato e spesso le due abilità, scrittura e revisione, non albergano nella stessa persona.

Non pensare mai di fare un buon editing a istinto (o solo con quello): tieni sempre a portata di mano liste di cose da controllare, come questa, e applicale passo dopo passo senza tralasciare nulla:

martedì 15 maggio 2012

Tutti possono scrivere bene: con-vincere

Perché scrivi?

Certo, è una domandona, come quelle esistenziali, tipo perché siamo qui?

Ma prova a scendere dalle alte sfere della speculazione su terreni più mondani.

Perché scrivi, significa che cosa vuoi ottenere dai tuoi lettori?

Devono comprarti qualcosa?

Devono diventare tuoi seguaci?

Devono iscriversi alla tua lista, al tuo sito, al tuo blog, al tuo club, alla tua schiera?

Come vedi, per rispondere in modo terreno alla domanda perché scrivi devi avere un obiettivo concreto.

Qualsiasi scopo nella scrittura, comunque, non si può raggiungere se non facendo attenzione a questi elementi:

lunedì 23 gennaio 2012

Le armi segrete dello scrittore

Le hai provate tutte.

Hai passato ore col tuo notes in mano per catturare idee fluttuanti.

Hai speso le vacanze di Natale a scalettare, riordinare, ristrutturare i pezzi del tuo probabile testo.

Hai messo la quarta - chissà perché si dice ancora così, nonostante il cambio sia andato ben oltre le cinque marce - per stendere subito il tuo scritto, fluente e corposo.

Hai usato il lanternino, per una revisione coi contro... fiocchi.

Hai spulciato in lungo e in largo il mio blog - faccio il vanesio, perdonami - a caccia di trucchi e consigli su come rendere il titolo una bomba, la prima frase un arpione, il corpo del testo un fiume in piena e il finale un cataclisma mai letto prima.

Eppure... qualcosa non va.

Quando hai fatto tutta questa fatica eppure hai l'impressione di aver prodotto un testo verboso, difficile, torbido, hai bisogno di ricorrere alle armi segrete.

Quali?

mercoledì 29 dicembre 2010

Scrivere bene: il conto alla rovescia prima di "stappare" il tuo testo

Si avvicina la festa per la fine dell'anno ed è proprio il caso di dirti come scrivere un testo "spumeggiante".

I tuoi lettori sono lì, con i calici protesi, pronti a contare dieci, nove, otto, sette eccetera e non vedono l'ora di sentire il "botto" delle tue parole e di lasciarsi incantare dalle "bollicine" che il tuo testo saprà regalargli.

In quei dieci secondi prima di "stappare" il tuo testo, puoi fare ancora molto.

lunedì 12 ottobre 2009

La revisione del testo: metti l'acceleratore ai tuoi testi - parte prima


Uno dei grandi nemici dello scrittore è... l'amore per le proprie creazioni!

Scrivere è in un certo senso tirar fuori qualcosa e ritenerlo prezioso per il fatto stesso di venire dal nostro interno, dalla nostra dimensione personale.

Per questo ci riesce difficile - da autori - essere critici imparziali e fare un buon editing dei nostri lavori.

Solo una lunga esperienza e un metodo efficace per gestire il processo creativo possono renderci capaci di notare subito le complicazioni, le lungaggini e le banali astrusità (l'ossimoro è d'uopo) finite nei nostri "capolavori" ed eliminarle senza rimorsi.

La premessa base è:

tutti gli scrittori fanno una "penosa" prima stesura dei loro testi!

Le eccezioni ci sono, e guai non ci fossero: confermano la regola, secondo il famoso detto.

Ma se abbiamo appena partorito un testo e ci siamo accorti di non aver prodotto di preciso quel monumento letterario che sognavamo, nulla di preoccupante: adesso dobbiamo farne la revisione.

Il post su cui scorrono i vostri occhi ha subito lo stesso processo, questa è la terza versione...

Identifichiamo subito i modi per riconoscere e correggere i problemi più frequenti.

Cerca nel blog