La maggior parte dei blogger in circolazione è arrivata all'età della - presunta - ragione in un arco di tempo nel quale i blog nemmeno esistevano.
Vuol dire che in realtà è tagliata fuori da questo campo, e che solo i cosiddetti nativi digitali sono degni di digitare e mandare in rete?
A ben vedere, le lezioni più importanti sul comunicare online non arrivano da corsi specialistici, da software diabolici né tantomeno da tattiche ardite per scalare i motori di ricerca.
Le lezioni fondamentali le abbiamo già incamerate molto prima che certi algoritmi informatici regolassero le nostre ventiquattr'ore al giorno.
Forse non ci abbiamo fatto caso, o forse chi ce le ha impartite non si è preso la briga di dirci che sarebbero tornate utili nell'era digitale.
Ma l'importante è che quelle lezioni sono arrivate a noi e ora le possediamo.
E sono arrivate a noi dalle parole dei nostri genitori, dai consigli di fratelli e sorelle più grandi, dai racconti degli amici, dai moniti e dalle dritte dei nostri insegnanti.
Le lezioni veramente importanti che ogni blogger dovrebbe usare ci sono arrivate mentre crescevamo, mentre ci educavano a stare al mondo, con buon senso, saggezza e autorevolezza.
Prima di pensare di fare del buon blogging perché conosci ogni piega del web, chiediti se invece la tua bravura non consista in realtà nell'applicare la saggezza dei grandi che hanno guidato il tuo cammino fino a oggi.
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lunedì 11 maggio 2015
domenica 12 ottobre 2014
Attenti al plagio
Questo post nasce dopo aver scoperto che un mio scritto era stato "saccheggiato" e riutilizzato nel sito di Stefano Borghesi, a sua insaputa e a opera di una persona della cui collaborazione spero si sia liberato; ringrazio Stefano per aver riconosciuto subito, con me, l'evidente plagio, e aver immediatamente rimosso il testo sostituendolo con un altro, stavolta di suo pugno. Lascio comunque questo post perché credo abbia ancora senso rispetto al tema del plagio che nella scrittura del terzo millennio, e nell'era del copia e incolla, è sempre attuale.
Che cos'è il plagio?
Si tratta solo di ricopiare esattamente, parola per parola - o nota per nota, immagine per immagine ecc. - un'opera già edita spacciandola per inedita?
O è plagio anche ricalcare un testo, cambiandone - ma neanche più di tanto - i termini, la struttura sintattica, le misure?
E soprattutto, si può ancora definire frutto di plagio un testo che ripete gli stessi contenuti di un altro, le sue stesse definizioni - non nelle parole, ma nella semantica - o si deve considerare lecito?
Di solito, quando scrivo post su questo mio blog cerco di fornire risposte e soluzioni a chi vuole scrivere.
Ma stavolta mi trovo sguarnito, posso solo prendere atto di quanto è successo, e rimandare la palla a chi vorrà leggere e riflettere.
Io ritengo di essere stato plagiato.
Che cos'è il plagio?
Si tratta solo di ricopiare esattamente, parola per parola - o nota per nota, immagine per immagine ecc. - un'opera già edita spacciandola per inedita?
O è plagio anche ricalcare un testo, cambiandone - ma neanche più di tanto - i termini, la struttura sintattica, le misure?
E soprattutto, si può ancora definire frutto di plagio un testo che ripete gli stessi contenuti di un altro, le sue stesse definizioni - non nelle parole, ma nella semantica - o si deve considerare lecito?
Di solito, quando scrivo post su questo mio blog cerco di fornire risposte e soluzioni a chi vuole scrivere.
Ma stavolta mi trovo sguarnito, posso solo prendere atto di quanto è successo, e rimandare la palla a chi vorrà leggere e riflettere.
Io ritengo di essere stato plagiato.
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domenica 5 ottobre 2014
Tre motivi per stare attenti ai post in formato lista
Nove post su dieci sono costituiti da liste di concetti, consigli, considerazioni e così via.
E non importa tanto il contenuto, quanto il formato: la lista, l'elenco puntato, la serie di osservazioni, dritte, regole, tabù e altri più o meno rilevanti argomenti.
Un formato che di per sé non è certo una novità - tutti i testi regolativi, a partire dai Dieci Comandamenti, sono costituiti da elenchi - ma che ha trovato la sua efficacia e addirittura la sua praticità grazie alla rete.
Vuoi perché quando leggi in un titolo il numero di cose di cui si parlerà in quell'articolo è come se ti tranquillizzassi sulla quantità.
Vuoi perché se qualcuno ti promette di risolvere un tuo problema o insegnarti qualcosa in tot mosse già ti sembra più facile del previsto.
Vuoi ancora perché ci sono numeri che la mente percepisce come corretti, giusti in sé, e anch'io adesso, con i miei vuoi perché ho rispettato la regola del tre, numero magico e significativo per la nostra psiche, e forse se mi fossi fermato a due tu avresti sentito che mancava qualcosa.
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