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domenica 5 ottobre 2014

Tre motivi per stare attenti ai post in formato lista

Nove post su dieci sono costituiti da liste di concetti, consigli, considerazioni e così via.

E non importa tanto il contenuto, quanto il formato: la lista, l'elenco puntato, la serie di osservazioni, dritte, regole, tabù e altri più o meno rilevanti argomenti.

Un formato che di per sé non è certo una novità - tutti i testi regolativi, a partire dai Dieci Comandamenti, sono costituiti da elenchi - ma che ha trovato la sua efficacia e addirittura la sua praticità grazie alla rete.

Vuoi perché quando leggi in un titolo il numero di cose di cui si parlerà in quell'articolo  è come se ti tranquillizzassi sulla quantità.

Vuoi perché se qualcuno ti promette di risolvere un tuo problema o insegnarti qualcosa in tot mosse già ti sembra più facile del previsto.

Vuoi ancora perché ci sono numeri che la mente percepisce come corretti, giusti in sé, e anch'io adesso, con i miei vuoi perché ho rispettato la regola del tre, numero magico e significativo per la nostra psiche, e forse se mi fossi fermato a due tu avresti sentito che mancava qualcosa.

giovedì 21 febbraio 2013

Anche i ricchi sbagliano (a scrivere)

Gentile Silvio,

ho ricevuto, come molti altri cittadini italiani, la sua accorata lettera in merito alle imminenti elezioni, della quale avevo già ampiamente sentito parlare ieri, durante i notiziari e le tribune che lei e i suoi contendenti giustamente affollate, in questi ultimi giorni.

Non è mia intenzione, in questo post, entrare nel merito dei contenuti proposti ed espressi, anche se le affermazioni nel terzo paragrafo, circa la crisi del settore edilizio, stonano con quello che vedo da diversi anni, cioè terra mangiata da complessi residenziali che poi restano vuoti o che - dopo l'acquisto - rivelano pecche incredibili per delle case nuove di zecca.

Ma ritorno subito nei ranghi, per limitarmi a sottolineare - come più volte ho fatto in questo spazio - alcuni esempi - tratti dalla sua lettera, ma che avrei potuto estrapolare da moltissimi altri scritti - sul cattivo uso della lingua scritta.

La leggibilità, la scorrevolezza, la concisione, sono tra i principali obiettivi che una scrittura funzionale dovrebbe perseguire.

Con una revisione appena appena attenta, anche la sua missiva avrebbe potuto raggiungere la promozione a pieni voti, almeno per l'aspetto formale.

Purtroppo però certi passaggi del suo testo non sono privi di farraginosità, anche se lei sarebbe pronto a giurare che, trattandosi di una lettera-fiume, scritta nell'impeto della passione politica e dell'urgenza di mettere in guardia il suo popolo, giustamente non è perfetta, come fosse espressa a braccio più che meditatamente scritta.

Mi perdoni, dunque, se oggi, per dare qualche dritta ai poveri amanti della scrittura e dell'italiano che mi seguono, farò uso delle sue parole.

sabato 27 ottobre 2012

Sono solo parole: la TV che copia il web



 Hai letto bene il titolo?

Non ti sto dando dell'incapace, ma quello che dirò parte da lì e ci gira intorno, perciò voglio assicurarmi che tu sia sul mio stesso punto di partenza.

Che cosa significa la tv che copia il web?

Veniamo ai fatti.

Che Fabio Fazio sia uno che la tv la sa fare, non devo dirtelo certo io.

Proprio in questo ventennio, ha fatto delle sue trasmissioni lo zoccolo duro di una tv che ha provato a non annaspare nel modello di televisione gridata, volgare, nuda, molto in linea con la cultura che abbiamo respirato.

Non a caso, il primo grande successo, Quelli che il calcio, è diventato un circo appena è passato in mano alla Ventura.

Poi è arrivato Che tempo che fa e le altre recenti trasmissioni che ormai sono considerate eventi di spessore, complici anche gli ospiti di livello.

Ma non voglio parlarti della tv di Fazio nello specifico.

Voglio invece farti notare che trasmissioni come Vieni via con me, o anche Quello che non ho e quella ancora in corso del Che tempo che fa del lunedì hanno un paio di elementi in comune, anzi, identici, ma che dico, presi di sana pianta dalla migliore forma di comunicazione del web, cioè i blog.

Per questo, ti ho chiesto di prestare attenzione al titolo del post, e ora mi ci addentro.

martedì 17 agosto 2010

Compiti per le vacanze...


Un estratto dal mio prossimo lavoro, in uscita a settembre, un esercizio divertente e stimolante per chi non vuole mollare carta e penna anche sotto l'ombrellone.




Scrivi nei commenti il risultato, per condividerlo con gli altri lettori.

A presto...



Pillole personali

Si tratta di fare liste e riempirle con qualcosa che emana direttamente dalla tua personalità

Puoi usare titoli come le dieci cose a righe che io amo e sotto scrivere quaderno, pigiama, tenda, pavimento, piscina, oppure sotto il titolo le mie prime volte potresti scrivere la prima cosa che ho visto quando sono nato, la prima cosa che vedrò quando morirò, il primo amore, il primo odio, la prima paura, il primo incubo, la prima stella cadente, la prima umiliazione, la prima volta che non mi sono piaciuto...


Scrivi la tua lista in modo rapido e selvaggio:
  • le dieci cose che odio di più negli ultimi dieci minuti
  • i dieci cibi che odio di più
  • i miei dieci peggiori nemici
  • le cose che mi fanno piangere
  • i suoni più sexy
  • le sette cose che non avrei mai voluto dire
  • le otto cose che non avrei mai voluto pensare...

giovedì 8 luglio 2010

Liste ed elenchi: fedeli alleati dello scrittore

Scrivere liste ed elenchi è il modo più semplice di comunicare informazioni.

Il lettore individua subito i concetti chiave o i passi da compiere, con la libertà di "saltare" tutto il resto.

Torno su quest'argomento già affrontato in vizi e virtù dell'elenco puntato per osservarlo stavolta dal punto di vista di chi scrive.

Gli elenchi e le liste, infatti, costituiscono una vera salvezza per chi ha la necessità di produrre testi a scadenze regolari.

Non sto parlando di testi in formato elenco, ma di usare le liste "dietro le quinte", per organizzare, strutturare, elaborare idee, contenuti, paragrafi.

Persino una frase si può costruire pensandola a mo' di elenco, quando ci sforziamo di scrivere soggetto, predicato e complemento, in quest'ordine.

Cosa possono fare per noi questi fedeli alleati?

sabato 28 novembre 2009

la formattazione ovvero come accompagnare per mano il lettore


Formattare vuol dire elaborare l'aspetto visivo di un testo per indirizzare lo sguardo di coloro che lo leggeranno.

Sebbene le esigenze di formattazione siano nate in seno alla letteratura scientifica e in generale a quella espositivo-informativa, qualsiasi testo - anche un racconto - potrebbe essere formattato usando in modo consapevole e significativo le possibilità offerte da questo trattamento.

Poiché la formattazione agisce creando differenze all'interno del testo, la mente del lettore tende ad attribuire significati a queste differenze.

Perciò la formattazione partecipa da protagonista all'effetto comunicativo del testo.

Ogni testo può essere formattato a tre livelli base: la struttura, il contenuto e il ritmo.
  1. la struttura: gli elementi strutturali minimi sono il titolo - o i titoli - i paragrafi e gli elenchi. Formattare a questo livello significa dividere e organizzare in modo preciso l'alternarsi di questi tre tipi di elementi.
  2. Il contenuto: per "contenuto" in questo caso si intende l'interno degli elementi strutturali e non il significato. All'interno dei titoli, dei paragrafi e degli elenchi è possibile creare differenze significative facendo uso di virgolette, corsivi e grassetti.
  3. Il ritmo: detto anche "respiro" del testo, è determinato dalle misure dei paragrafi, ossia dalla loro lunghezza in righe e dalle spaziature.
Esistono trattazioni esaurienti e di ottima qualità sia online che offline, per questo mi focalizzerò su alcune regole di immediata applicazione lasciando alla ricerca - e alla volontà - dei lettori ulteriori approfondimenti.

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