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mercoledì 25 gennaio 2012

Due o tre cose sulla scrittura che ho imparato dal tango



Isso, provincia di Bergamo, al Prima Stella, un venerdì come tanti nei quali a un certo punto mi sto allacciando le scarpe - quelle normali - dopo la lezione, e l'occhio mi cade verso la pista, dove - in attesa che arrivino gli allievi del corso successivo - Alberto e Paola ingannano il tempo improvvisando un tango.

La prima cosa che noto è il filo di tensione continua, che non si spegne mai.

Anche quando Alberto frena l'impeto di una corridita o mentre Paola scavalca la sua gamba lustrandola, i due non sono mai veramente fermi e nonostante l'apparente pausa si può ben dire eppur si muove.

Mi viene subito in mente la scrittura, o meglio, l'incontro felice che a volte si fa con un testo che riesce a mantenere le sue vibrazioni dalla prima all'ultima parola.

Come si fa?

sabato 28 novembre 2009

la formattazione ovvero come accompagnare per mano il lettore


Formattare vuol dire elaborare l'aspetto visivo di un testo per indirizzare lo sguardo di coloro che lo leggeranno.

Sebbene le esigenze di formattazione siano nate in seno alla letteratura scientifica e in generale a quella espositivo-informativa, qualsiasi testo - anche un racconto - potrebbe essere formattato usando in modo consapevole e significativo le possibilità offerte da questo trattamento.

Poiché la formattazione agisce creando differenze all'interno del testo, la mente del lettore tende ad attribuire significati a queste differenze.

Perciò la formattazione partecipa da protagonista all'effetto comunicativo del testo.

Ogni testo può essere formattato a tre livelli base: la struttura, il contenuto e il ritmo.
  1. la struttura: gli elementi strutturali minimi sono il titolo - o i titoli - i paragrafi e gli elenchi. Formattare a questo livello significa dividere e organizzare in modo preciso l'alternarsi di questi tre tipi di elementi.
  2. Il contenuto: per "contenuto" in questo caso si intende l'interno degli elementi strutturali e non il significato. All'interno dei titoli, dei paragrafi e degli elenchi è possibile creare differenze significative facendo uso di virgolette, corsivi e grassetti.
  3. Il ritmo: detto anche "respiro" del testo, è determinato dalle misure dei paragrafi, ossia dalla loro lunghezza in righe e dalle spaziature.
Esistono trattazioni esaurienti e di ottima qualità sia online che offline, per questo mi focalizzerò su alcune regole di immediata applicazione lasciando alla ricerca - e alla volontà - dei lettori ulteriori approfondimenti.

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