
Formattare vuol dire elaborare l'aspetto visivo di un testo per indirizzare lo sguardo di coloro che lo leggeranno.
Sebbene le esigenze di formattazione siano nate in seno alla letteratura scientifica e in generale a quella espositivo-informativa, qualsiasi testo - anche un racconto - potrebbe essere formattato usando in modo consapevole e significativo le possibilità offerte da questo trattamento.
Poiché la formattazione agisce creando differenze all'interno del testo, la mente del lettore tende ad attribuire significati a queste differenze.
Perciò la formattazione partecipa da protagonista all'effetto comunicativo del testo.
Ogni testo può essere formattato a tre livelli base: la struttura, il contenuto e il ritmo.
- la struttura: gli elementi strutturali minimi sono il titolo - o i titoli - i paragrafi e gli elenchi. Formattare a questo livello significa dividere e organizzare in modo preciso l'alternarsi di questi tre tipi di elementi.
- Il contenuto: per "contenuto" in questo caso si intende l'interno degli elementi strutturali e non il significato. All'interno dei titoli, dei paragrafi e degli elenchi è possibile creare differenze significative facendo uso di virgolette, corsivi e grassetti.
- Il ritmo: detto anche "respiro" del testo, è determinato dalle misure dei paragrafi, ossia dalla loro lunghezza in righe e dalle spaziature.
Esistono trattazioni esaurienti e di ottima qualità sia online che offline, per questo mi focalizzerò su alcune regole di immediata applicazione lasciando alla ricerca - e alla volontà - dei lettori ulteriori approfondimenti.
Regole di struttura
- Se la tipologia di testo lo consente, conviene sempre usare titoli e sottotitoli per favorire la partecipazione del lettore dandogli la possibilità di anticipare i contenuti
- Il carattere dei titoli deve avere sempre una grandezza e un'intensità cromatica superiore al corpo del testo nei paragrafi e le stesse differenze si devono avere tra titoli e sottotitoli
- Nei paragrafi dev'esserci un passaggio identico o molto simile al titolo o al sottotitolo che li precede per consentire al lettore di vedere confermate le sue previsioni sul contenuto
- Invece di elencare parole, concetti, elementi, è sempre meglio staccarli dal corpo del testo e farne veri e propri elenchi numerati o puntati
- Prima degli elenchi può essere utile un sottotitolo o una frase introduttiva contenente i nomi degli elementi dell'elenco
Regole di contenuto
- Le virgolette vanno adoperate quando una parola è usata in una accezione particolare e non comune
- Il corsivo serve per evidenziare termini tecnici, parole straniere e titoli di opere
- Il grassetto ovviamente va usato per titoli e sottotitoli
- Nel momento in cui riportiamo nel testo le stesse parole o parole simili a quelle dei titoli conviene applicare lo stesso grassetto in modo da evidenziare il rapporto tra i due elementi
- Soprattutto nei testi prettamente informativi - nonché sul web - l'autore dovrebbe usare il grassetto per evidenziare le parole chiave o le frasi che, messe in fila, costituirebbero un buon "riassunto" del testo stesso
Regole di ritmo
- Lasciare spazi tra i paragrafi consente al lettore di "pianificare" lo sforzo della lettura
- Nei testi informativi in genere è meglio spezzare con un a capo a ogni punto
- I paragrafi lunghi spaventano e stancano, perciò è bene avere delle "soglie di attenzione" oltre le quali è bene chiedersi se sia il caso di fare modifiche: un paragrafo cartaceo che superi le 10 righe o uno sul web che vada oltre le 5 righe indica la necessità di ricontrollare il ritmo per non affaticare il lettore
Non tralasciate questa potente opportunità di "accompagnare per mano" i vostri lettori alla scoperta dei vostri testi.
Complimenti per il blog, davvero molto interessante.
RispondiEliminaHo appena finito di scaricare l'ebook omaggio, grazie!
Grazie, Anna, spero ti sia utile e ti auguro di realizzare il tuo progetto al meglio. A presto!
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