sabato 8 marzo 2014

Perché non riesci a scrivere e come cambiare per sempre questa condizione

C'è una bella differenza tra avere una mente aperta e avere un buco in testa dal quale il cervello caschi per terra.

La frase è dello smascheratore di falsi maghi James Randi e divulgata dal divulgatore italiano per eccellenza, Piero Angela.

Ma ci interessa il significato.

Perché ci sono cose che tutti noi facciamo credendo di migliorare le nostre prestazioni cognitive e mentali e che invece finiscono per impantanarci ancora di più.

In tanti anni di insegnamento ho visto troppo spesso coi miei occhi che la gente non riesce a scrivere perché pensa di non sapere come fare, quando invece sa troppo e questo troppo si rivela un fardello insopportabile.

L'insicurezza ti porta a credere che tu non sia abbastanza intelligente, abbastanza preparato, abbastanza capace e tanti altri abbastanza illusori quanto dannosi.

Inoltre, la scrittura è soprattutto una questione di creatività, anche quando si tratti di scrittura funzionale.

La creatività però ha bisogno di libertà, ci si può preparare a essa ma non la si può chiamare a comando, bisogna saperla cogliere quando arriva ma non la si può costringere a restare, è inopportuna come le belle occasioni e muore nella prevedibilità.

Purtroppo, sono tante le abitudini con le quali impediamo alla nostra creatività di prosperare.

Le abbiamo imparate sin da bambini, siamo stati influenzati dagli altri nell'adottarle e adesso, dopo tanto tempo, è difficile liberarsene.

Il primo passo è conoscerle.

Ecco le peggiori, quelle che stanno schiacciando la testa e il cuore della tua creatività, e che devi assolutamente abbandonare se vuoi cambiare questa condizione.

domenica 2 febbraio 2014

Le due mosse per risucchiare il lettore nel tuo post

Ce l'hai messa tutta.

Ancora non riesci a credere quanto grande sia il post, l'articolo, il pezzo che hai appena finito di scrivere.

Pensi con certezza che chi lo leggerà ne rimarrà estasiato, appena avrà capito dalle tue argomentazioni che i tuoi consigli funzionano.

Hai riletto, cambiato le parole, tolto il superfluo, costruito il titolo perfetto, quello che cattura l'attenzione, quello che fa montare la curiosità.

Hai scritto una cosa potente e ne sei felice.

Finché un piccolo tarlo inizia a rodere la tua gioia.

Forse le prime righe del testo non sono abbastanza intriganti, e i lettori mi abbandoneranno per non schiattare di noia?

Forse il primo blocco del mio pezzo è scritto così male da far voltare lo stomaco?

Forse, forse, forse...

Un dubbio al quale non sa rispondere con piena sicurezza neanche il più scafato degli scrittori.

lunedì 6 gennaio 2014

Post, ovvero: partenza, ossatura, storia e titolo

Che cosa leggi da sinistra a destra, nei cerchi rossa sulla tastiera in foto?

STOP!

Perciò, fermati e leggi queste indicazioni, per poi tornare a scrivere e a pubblicare testi che funzionano veramente.

Hai il tuo post pronto per essere pubblicato?

Hai scelto con cura il taglio da dare?

Hai tenuto la prima stesura in decantazione, per qualche ora o per un  giorno intero?

Il tuo testo, insomma, è pronto per una revisione attenta e senza indulgenze.

Ogni dettaglio deve funzionare, non vuoi che il lettore scorga la benché minima imperfezione e ti giudichi superficiale.

Ogni parola dovrà dire esattamente ciò che ti serve, dovrà illustrare con la massima aderenza il tuo pensiero.

Solo così potrai pubblicare un articolo tosto, senza fronzoli, che va dritto al bersaglio.

Quante cose da controllare, prima di quel fatidico clic oltre il quale le tue parole viaggeranno nella rete, in pasto a lettori pronti a sfamarsene o a buttarle via senza rispetto.

Eppure, chiunque pubblichi un post deve sapere che ci sono quattro cose veramente essenziali per fare centro.

E queste quattro cose sono già contenute nella parola post.

Post è il magico acronimo con il quale ogni post sarà definitivamente... a post.

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