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sabato 16 aprile 2011

Il carosello della scrittura



Proprio in questo momento, a una distanza media di 500 metri da te, là fuori, c'è un cartellone che cerca di innescare la tua pulsione ad acquistare.

La distanza si riduce in modo impressionante se provi ad accendere radio o tv: le sirene degli spot inizieranno a tentarti e tu dovrai davvero ricorrere alla cera nelle orecchie o farti legare al letto.

Sembra un paradosso, ma proprio internet, il demonio del terzo millennio secondo alcuni, è il posto dove le reclame "rompono" di meno, perché si presentano in modo prevedibile e quindi evitabile.

Ma non è il discorso "contro" la pubblicità, che m'interessa.

Bensì cercare di trarre insegnamenti utili alla scrittura da un codice, quello pubblicitario, nobilissimo, di notevole fattura, complesso più di quanto possa sembrare, e soprattutto potente.

La pubblicità arriva a chi la guarda, molto più di altre forme di comunicazione mediatica.

Se essa poi sia capace o meno di indurre agli acquisti è un discorso che lasciamo agli esperti.

Cerchiamo invece di scardinare il meccanismo che rende così efficaci gli spot nel penetrare nella nostra mente e suscitare sorpresa.

Non posso mostrare le foto delle pubblicità scelte come esempio, incorrerei in una violazione dei diritti.

Per ogni reclama citata troverai il link e potrai vedere con i tuoi occhi.

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