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venerdì 5 marzo 2010

Il glossario: una struttura che funziona sempre


Cosa fare se, in procinto di scrivere un testo, non sappiamo bene quale struttura usare?

Siamo consapevoli di come un argomento possa apparire diverso nella sua forma o nei suoi effetti a seconda di come lo strutturiamo.

Inoltre, le strutture ci obbligano a soddisfare certe funzioni comunicative: un articolo potrà informare o narrare, un saggio dovrà piuttosto esporre e persuadere, un racconto dovrà descrivere e avvincere.

Ma a volte, pur avendo individuato con precisione l'argomento e aver raccolto un mare di idee pertinenti ed efficaci, non sappiamo da che parte "attaccare" questi "brandelli" di materiale, quali mettere in evidenza, quale organizzazione imprimere al tutto.

Propongo una soluzione immanente ai materiali: scriviamo un glossario.

Sì, un testo in cui esponiamo idea per idea tutto il materiale raccolto sull'argomento ma, invece di strutturarlo secondo una strategia comunicativa, esponiamo i contenuti in ordine alfabetico.

La logica del glossario è universale, si adatta a qualsiasi contenuto.
Inoltre, il glossario nasce per la consultazione più che per la lettura, quindi le sue qualità saranno la chiarezza e la semplicità, piuttosto che le questioni formali e stilistiche.

Realizzare un glossario non solo è un'operazione rapida, ma ci permetterà di avere subito un testo
  • leggibile, poiché avremo diviso i contenuti in pezzi piccoli, più digeribili
  • pratico, perché esporremo ogni idea rivelandone subito la sua utilità
  • flessibile, dato che il lettore potrà leggerlo iniziando da dove vuole, interrompendo la lettura in qualsiasi momento, riprendendo quando e da dove gli parrà opportuno e, soprattutto, potrà anche non finire mai di leggerlo
Eccovi un primo esempio.

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