Immagina che alla fine di questo post tu possa rendere davvero la tua scrittura più efficace, solo grazie all’aver imparato la potenza di due paroline, e aver anche compreso perché siano così influenti.
Ebbene, le due parole sono nel periodo che hai appena letto, in bella mostra, con tutta la loro forza.
Sai trovarle?
Se non riesci, allora leggi e le scoprirai.
L’importanza del “tu”
Il primo paragrafo di questo post funziona perché contiene un ingrediente speciale.
Su chi è incentrata la prima frase?
Hai notato come mi sia ben guardato dall’usare io o me nell’iniziare?
In un certo senso, la prima frase è tutta tua, grazie a quel tu.
Ad alcune persone potrà apparire assurdo che un mezzo come il blog, quasi sempre usato come piattaforma per l’autoespressione, quasi di tipo diaristico, possa invece essere efficace se e solo se si concentra totalmente sul lettore.
Ma se tu scrivi per costruire relazioni con gli altri ogni tuo testo dovrebbe avere il lettore al centro.
Puoi trarre vantaggio dal tuo testo solo se prima ne avrà tratto vantaggio chi legge.
Se davvero vuoi scrivere cose che coinvolgono, tu è la parola più importante di cui puoi servirti, perché chi legge sta cercando di soddisfare un suo – non un tuo - bisogno.
I lettori non vogliono sorbirsi le tue autopresentazioni prima di poter accedere a quella parte di contenuto che possa servirgli.
Ma quando il lettore trova subito qualcosa che lo soddisfa e che sembra rivolto espressamente a lui, allora potranno accadere cose meravigliose, parlerà di te ad altri, ti scriverà, cercherà di farti sapere quanto importanti sono state le tue parole.
Perciò, la regola è semplice: ridurre l’uso di io e me e aumentare di molto l’uso del tu.
Usala come una regola di revisione: appena finisci un testo, controlla immediatamente i pronomi e fai le opportune modifiche.
Quante volte appare il tu rispetto a io e me?
E il “perché dove lo metti?
Un testo coinvolge un particolare tipo di lettore – è chiaro che non puoi coinvolgere tutti – solo se è un testo specifico.
Più specificità darai al tuo testo, più credibilità esso assumerà agli occhi del lettore specifico al quale ti rivolgi.
Ci sono diversi modi per essere specifici.
Uno dei modi più semplici è spiegare il perché.
Quindi, la seconda parola più importante è proprio questa potentissima congiunzione, perché.
Come spiega bene Robert B. Cialdini in Le armi della persuasione (Giunti 2006), dire perché rende improvvisamente importantissimo ciò che stai dicendo, anche se non è di alcuna importanza.
Nel libro, racconta un famoso e singolare esperimento.
Una ragazza in fila per delle fotocopie, dice:
Mi scusi, devo fare cinque copie, posso passare?
Il 60 % acconsente.
Nel secondo tentativo, dice:
Mi scusi, devo fare cinque fotocopie, posso passare perché sono un po’ di fretta?
Il 94 % acconsente.
Ci si chiede: la gente acconsente per fare un favore alla ragazza che va di fretta o c’è dell’altro?
Al terzo tentativo, accade l’impensabile:
Mi scusi, devo fare cinque copie, posso passare perché devo fare cinque copie?
Il 93 % acconsente.
La parola perché è così potente da "ipnotizzare" in qualche modo i presenti, i quali non si rendono conto dell’assurdità celata nella richiesta della ragazza.
Perciò, essere specifici, spiegando il perché facciamo alcune affermazioni, perché alcune cose funzionano, perché il lettore dovrebbe ascoltarci, aumenterà la probabilità che chi legge si senta coinvolto.
Ora che tu sai perché queste parole sono importanti, tu puoi lasciare un commento, perché così anche gli altri conosceranno il tuo parere.
Ciao Sergio
RispondiEliminaTi ringrazio di queste perle e seguendo le Tue indicazioni proverò a rivedere la pagina del mio minisito.(più mini che sito )
Complimenti perchè traspare amore e professionalità in quello che fai.
ilsimo
Ciao Sergio,
RispondiEliminaSi capisce che TU sei bravo PERCHE' non sei mai scontato.
Salvatore Fozzi