L'altra sera guardavo un thriller con Denzel Washington, una storia che dal poliziesco vira poi in puro esoterismo, però ben costruito e capace di farmi restare incollato a guardarlo, nonostante non ami per niente le storie fuori dalla realtà.
Certo, se il personaggio del poliziotto avesse deciso verso la fine di mollare, di non provare a sconfiggere questo spirito nemico e magari avesse scelto di ritirarsi in pensione anticipata nel mar dei Caraibi, oppure se il fantasma in questione avesse cambiato idea, scegliendo di non rompere più le scatole al poliziotto, penso che avrei scritto direttamente al regista e non certo per complimentarmi.
Un thriller ha una formula ben precisa, nella quale l'investigatore non può mollare e l'antagonista non può essere colto da attacchi di bontà, altrimenti ci facciamo restituire i soldi.
Le storie di genere hanno schemi ben precisi e ce li hanno perché funzionano, perché il nostro cervello è capace di riconoscerli e di attivare le nostre capacità di previsione e di anticipazione: ci aspettiamo che accada qualcosa di terribile, parteggiamo per i buoni, ci emozioniamo ed eccitiamo nei momenti di conflitto tra i personaggi, e in qualche modo sappiamo che proveremo tutte queste cose ancora prima di vedere il film o leggere il romanzo.
Anche la scrittura funzionale risponde alle stesse regole, anche un post ha uno schema che il lettore riconosce in modo implicito.
Se t'interessa scrivere articoli e post, è meglio che tu conosca in modo esplicito questi schemi.
Prendiamo l'esempio dei post costruiti come liste o elenchi.
Il 90 % dei testi in Internet ormai è costruito in questa maniera.
Non devi pensare ci sia una mancanza di varietà, il motivo è che funzionano.
Innanzitutto, questi schemi ti aiutano a scrivere.
Non c'è nulla di drammatico nel fissare lo schermo bianco in attesa che arrivi l'ispirazione per un buon post.
Non c'è nulla di terribile nel metterci tre giorni a scrivere un articoletto da blog.
Non c'è nulla di catastrofico nemmeno nell'aver fissato lo schermo bianco per ore e averci messo tre giorni a a scrivere un articolo brutto: cose che capitano.
Se però la qualità estetica dell'articolo può dipendere da una serie di fattori trasversali e culturali, le ore davanti allo schermo bianco e i giorni impiegati a scrivere dipendono esclusivamente dal non essere organizzati.
Gli schemi invece ti aiutano proprio nell'organizzazione.
Ti aiutano a iniziare, a sviluppare e, cosa più importante di tutte, a finire il tuo articolo.
Un'altro pregio impagabile degli schemi è che tengono desta l'attenzione dei lettori.
Come nell'esempio del film di prima: lo schema da thriller e le attese generate mi hanno fatto vedere il film fino alla fine, anche se non sopporto le fughe nel fantastico come soluzioni di un giallo, perché le trovo delle scappatoie.
Il lettore che capisce lo schema del testo, è libero di scegliere se leggerlo o meno perché può aspettarsi qualcosa di preciso da quel testo.
Il lettore è una persona occupata e se dopo le prime righe ha la sensazione di un testo confuso, senza una linea precisa e senza una struttura ordinata, molto probabilmente mollerà.
I sette sistemi per aumentare la tua consapevolezza è un titolo che predice in modo esatto che cosa si potrà trovare nell'articolo.
I miei pensieri sparsi sulla consapevolezza invece non trasmette nulla di preciso, anche se qualcuno potrebbe trovare affascinante questa vaghezza.
Con gli schemi, faciliti la vita del lettore.
Non devi pensare che gli schemi irrigidiscano la tua scrittura, in realtà ce ne sono talmente tanti che è possibile scrivere venti articoli diversi su uno stesso tema.
Vediamo qualche schema.
Come fare a...
Il tipico testo che spiega i passi concreti per ottenere un certo risultato.
Nell'introduzione, si spiega al lettore che cosa gli insegnerà l'articolo e perché.
Nella parte centrale, ci saranno i passi esatti da compiere.
Nel finale, si anticipa al lettore il risultato a cui perverrà e le importanti conseguenze che ne deriveranno.
La lista
Il più facile da comporre, la cornice ideale per idee e pensieri che altrimenti apparirebbero troppo sparsi.
Nell'introduzione, si chiarisce lo scopo di avere elencato in un'unica lista le diverse informazioni.
Nella parte centrale, si sciorinano i punti in elenco, uno per uno.
Nella conclusione, si chiede al lettore di aggiungerne altri all'elenco, scrivendo un commento al post.
La recensione
Non bisogna essere dei critici in materia per permettersi di recensire qualcuno o qualcosa, soprattutto su internet, dove siamo tutti uguali.
Nell'introduzione, si spiega in breve di che cosa andremo a parlare, che cosa abbiamo visto o sperimentato.
Nella parte centrale, in sezioni separate, si racconta come funziona o di che cosa è fatta la cosa di cui parliamo, che cosa ci è piaciuto, che cosa non abbiamo gradito e perché.
Nella conclusione, riassumiamo e ci prendiamo la responsabilità di dire al lettore se valga la pena fare la nostra stessa esperienza.
Viva la semplicità
Gli schemi sono semplici ma funzionano, e forse dovrei sostituire quel ma con un'altra congiunzione, magari un bel perché.
La semplicità funziona sempre, perciò non rendere la preparazione dei tuoi testi per la rete più complicata di quanto realmente sia.
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